Anche il comune di Castelnovo ne' Monti, rappresentato dal Sindaco e Presidente dell'Unione dei Comuni Enrico Bini, partecipa oggi 10 febbraio ad Acciaroli, in provincia di Salerno, alla marcia organizzata per chiedere a gran voce di non chiudere, senza alcuna individuazione dei colpevoli, le indagini sulla morte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica assassinato nel 2010.
“Vassallo ha avuto rapporti di collaborazione, amicizia e scambio con Castelnovo – afferma Bini – attraverso la passata Amministrazione comunale e l'amicizia personale con l'ex Sindaco Gianluca Marconi, nell'ambito dell'appartenenza comune alla Rete internazionale Cittaslow. Nel 2010 è stato vittima di un agguato di stampo camorristico, la cui pista principale è legata al suo impegno forte contro lo spaccio di droga che stava invadendo il suo paese, e contro l'abusivismo edilizio che rischiava di segnare un territorio bellissimo. Fenomeni legati ad attività mafiose di cui Vassallo non ha avuto paura. Ora, non avendo ottenuto riscontri convincenti, la Procura di Salerno è prossima a chiudere le indagini senza l'individuazione di alcun colpevole. La marcia è stata organizzata dalla Fondazione Angelo Vassallo, con cui ho avuto modo di collaborare anche quando abbiamo avviato la Rete dei Comuni Mafia Free, perciò mi è sembrato doveroso partecipare a questa iniziativa”.
Alla marcia parteciperanno rappresentanti di Comuni e Provincie di tutta Italia, parlamentari, comitati e associazioni, per chiedere di non archiviare le indagini sull'omicidio, avvenuto il 5 settembre 2010.
Condivido l’iniziativa del Comune di Castelnovo nè Monti al 110% , la legalità, soprattutto nelle istituzioni va difesa sempre e comunque.
Uno Stato dovrebbe sempre trovare la soluzione per un omicidio di un rappresentante istituzionale che faceva il suo dovere.
Per cui la prescrizione è una parola ” impresentabile” in un caso del genere, considerando anche il dolore arrecato alla sua famiglia.
(gianni bertucci)
Oggi è il giorno del ricordo: “Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, essa vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».” Più di undicimila italiani furono uccisi in modo barbaro dai partigiani iugoslavi: donne vecchi e bambini compresi. Che si voglia ricordare la morte del coraggioso sindaco Vassallo e la ricerca dei suoi assassini va benissimo, e ricordare gli undicimila italiani uccisi per odio etnico no? Tra loro anche soldati italiani e partigiani che combatterono contro i tedeschi nella difesa dell’Istria e della Dalmazia, terre italiane da secoli e ora perdute. Le mie vicende politiche sono note, ma ribadisco che provengo da una famiglia di partigiani e antifascisti combattenti, antifascisti che furono spediti al confino od obbligati ad emigrare. Mi vergogno del comportamento settario e anti italiano delle cosiddette amministrazioni di sinistra, come quella di Castelnovo Monti e di tutta la provincia, che non rispettano una legge dello Stato, e non onorano i nostri cittadini, italiani innocenti, gettati ancora vivi nelle foibe, dove trovarono una morte orrenda.
(Alessandro Raniero Davoli)
Riusciamo a non strumentalizzare anche questa notizia?
Credo proprio che i suoi avi antifascisti si stiano rivoltando nella tomba viste le sue vicende politiche passate… e quindi?
Forse sarebbe meglio lasciar il passato, creando un futuro e rispettando il presente: RIP Angelo Vassallo.
(Stufo delle censure)