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La “Giornata di raccolta del farmaco 2018” c’è sabato 10 febbraio

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In oltre 3.800 farmacie che espongono la locandina della GRF18, sarà possibile acquistare un farmaco da banco da donare ai poveri assistiti da più di 1.720 enti caritativi convenzionati con Banco Farmaceutico. In 5 anni, le richieste di aiuto sono salite del 27,4%. Cresce il numero dei poveri soprattutto tra i minorenni (+3,2% in 1 anno)

Anche  nella Provincia di Reggio Emilia l’anno scorso, grazie all’adesione di 23 farmacie, di circa 150 volontari e di moltissime persone che hanno acquistato dei medicinali per donarli, sono stati raccolti, nella nostra provincia, 2.463 farmaci che sono stati distribuiti, nell’arco dell’anno, a  13 enti assistenziali.

Quest’anno hanno aderito 28 farmacie all’iniziativa e gli enti che hanno fatto richiesta di questa forma di sostegno sono 15.

Chi vorrà partecipare a questo gesto di carità, potrà andare presso le 28 farmacie aderenti della provincia e acquistare farmaci da banco che verranno donati a persone bisognose dei Comuni e della Provincia, direttamente o attraverso gli Enti caritativi che ne hanno fatto richiesta.

In particolare in montagna le farmacie aderenti sono a Castelnovo ne’ Monti  la Farmacia Baldini (aperta solo al mattino) e la  Farmacia Manfredi di Tondelli Francesco e a Casina la Farmacia Serri, aperte tutto il giorno.

Rispondere ad un bisogno concreto significa aiutare chi è nel bisogno a risollevarsi, a recuperare normalità e dignità, attraverso un gesto di carità che educa alla gratuità e alla condivisione, prima di tutto, chi lo compie: e ognuno diviene per l’altro un compagno di cammino, diventa un uomo nuovo. Così la carità genera un popolo con un’umanità cambiata, che può sorgere solo da qualcosa di totalmente gratuito.

Anche in questo difficile momento sociale ed economico, desideriamo fare nostro quanto il Santo Padre ci ha ricordato nel messaggio del 13 giugno 2017 in cui ha presentato la Giornata Mondiale dei poveri: “Facciamo nostro, pertanto, l’esempio di san Francesco, testimone della genuina povertà. Egli, proprio perché teneva fissi gli occhi su Cristo, seppe riconoscerlo e servirlo nei poveri. Se, pertanto, desideriamo offrire il nostro contributo efficace per il cambiamento della storia, generando vero sviluppo, è necessario che ascoltiamo il grido dei poveri e ci impegniamo a sollevarli dalla loro condizione di emarginazione. Nello stesso tempo, ai poveri che vivono nelle nostre città e nelle nostre comunità ricordo di non perdere il senso della povertà evangelica che portano impresso nella loro vita”.