“Anche quest'anno ci è stato richiesto un nuovo adeguamento per la tariffa rifiuti, che vedrà un aumento del 3%. Crediamo sia arrivato il momento di aprire un dibattito serio sul funzionamento e i costi, perchè non possiamo più reggere un servizio il cui costo aumenta ogni anno in modo sensibilmente più alto rispetto ai dati generali dell'inflazione degli ultimi anni: se continueremo così arriveremo a costi inaffrontabili per privati e imprese”.
A chiedere un confronto sulla Tari sono il sindaco di Castelnovo Enrico Bini e l'assessore all'Ambiente Chiara Borghi. “Negli ultimi anni – afferma Bini – nel nostro comune abbiamo assistito a una importante crescita della raccolta differenziata, arrivata a una quota rilevante che tra l'altro ci ha visti premiati da Legambiente Emilia-Romagna lo scorso novembre: il riconoscimento è arrivato perchè tra i comuni di montagna della nostra regione abbiamo un livello di raccolta differenziata tra i più alti. Questo risultato è legato anche all'introduzione della raccolta porta a porta, fin dal 2014, nel capoluogo e a Felina. L'aspetto paradossale, che riteniamo sia da correggere, è che questa tipologia di servizio porta a un innalzamento anche dei costi per i cittadini: avrebbe più senso che un comune virtuoso potesse godere di tariffe più basse, e non il contrario. E un altro tema su cui ormai è arrivato il tempo di compiere passi concreti è quello della tariffa puntuale, ovvero basata sulla quantità di rifiuti prodotti, che spingerebbe anche le famiglie a una maggiore attenzione”.
Aggiunge Chiara Borghi: “Stiamo discutendo seriamente di questi temi anche in ambito Unione Comuni dell'Appennino, perchè la difficoltà nel reggere i costi del servizio è condivisa anche dagli altri comuni montani che pure non hanno il servizio porta a porta. Nel frattempo stiamo cercando di attivare alcune scontistiche che possano attenuare i costi per una serie di utenti: dalla prossima estate diventerà operativa una azione concordata con Iren, per cui i cittadini che consegneranno elettrodomestici non più utilizzabili, i cosiddetti RAEE, alla stazione ecologica avranno degli sconti sulla tariffa; stiamo valutando anche altre agevolazioni per diverse categorie, per chi usufruisce correttamente del ritiro domiciliare dei rifiuti ingombranti, e resteranno attivi gli sconti per chi si dota di compostiera e la riduzione legata alla distanza dai punti di raccolta – cassonetti. Ma al di là di questi il tema più generale merita un confronto serio e ampio, che valuti anche un quadro al di là del livello locale o provinciale, per capire se siamo in linea come costi e qualità del servizio con altri territori e altri operatori. Perchè davvero questa modalità, con cui ogni anno veniamo chiamati a votare piani d'ambito che prevedono aumenti costanti, non può continuare all'infinito. È ormai assodato che i rifiuti non vanno considerati solo un problema ma anche una risorsa, specialmente se si raggiungono elevati livelli di differenziata. Che queste risorse dunque servano anche per arrivare ad un abbassamento delle tariffe e all'introduzione della tariffa puntuale che chiediamo ormai da anni”.
AGGIORNAMENTO: un commento di Daniele Valentini
Apprendiamo dagli organi di stampa che l’amministrazione comunale di Castelnovo ne' Monti finalmente ritiene sia giunto il momento di tentare un confronto con IREN al fine di contenere l’ennesimo aumento TARI che famiglie, imprese ed enti commerciali si trovano ad affrontare ( se non abbiamo mal compreso, ci pare che si stia lavorando non per evitare l’aumento ma per contenerlo… per cui l’aumento quasi sicuramente ci sarà).
Fin dal 2014, inizio della legislatura, Il gruppo consiliare “Progetto per Castelnovo né Monti” chiede alla maggioranza un confronto con IREN al fine di poter compiere una trattativa seria, chiara ed equa in merito ai servizi che la multiutility fornisce al nostro territorio.
Fino ad oggi abbiamo continuamente assistito ad un progressivo aumento della tariffa sui rifiuti, tentando ogni volta vari atti, non strutturali, di contenimento per mezzo di tamponamenti, palliativi o rinuncia a servizi, senza mai riuscire ad evitarlo o per lo meno ad ottenere un miglioramento di quanto offerto.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata porta a porta ci siamo più volte scontrati con le idee e le volontà della maggioranza, non per quanto riguarda la raccolta differenziata in sé ( la quale rappresenta certamente la strada per il futuro al fine di trasformare i rifiuti da peso a risorsa per la società) ma per le modalità con cui si è giunti all’attuazione e per l’assenza di benefici sui costi in bolletta nonostante IREN potesse ricavare un guadagno dal riutilizzo dei nostri rifiuti. Soprattutto abbiamo sempre sostenuto, e continueremo a farlo, che un sistema di raccolta differenziata non può essere realizzato in modo equo se non viene posto in essere assieme ad una tariffa puntuale, ovvero una tariffa basata sulla quantità di rifiuti indifferenziati ( quindi non riciclabili) che viene prodotta, in questo modo il cittadino è fortemente incentivato ad una coscienziosa produzione dei rifiuti e vede la loro differenziazione non come un peso ma come un’opportunità di risparmio.
In passato abbiamo più volte chiesto alla Giunta di andarcene da IREN, ed oggi lo domandiamo nuovamente : si vuole tentare un confronto con l’azienda per poi alla fine adeguarci, oppure, davanti all’ennesimo aumento, si pensa di tentare un operazione diversa e coraggiosa in cui si prova in modo serio a mettersi in gioco per trovare e realizzare una soluzione alternativa ad IREN?
Inoltre riteniamo per nulla strategico e conveniente le modalità con cui si tenta di rapportarsi con IREN, non si possono ottenere risultati un minimo soddisfacenti trattando da soli innanzi ad un colosso pressoché monopolista territoriale del settore. Si deve imporre all’azienda una trattazione compiuta in modo unitario e sinergico per lo meno da tutti quanti i comuni dell’Unione Montana, meglio ancora se da tutti i comuni della Provincia che usufruiscono dei suoi servizi, al fine di ottenere che un servizio abbia un costo omogeneo per tutti quanti. Inoltre si deve cercare di predisporre e realizzare un piano di fornitura dei servizi pluriennale non limitarsi ogni anno ad una contrattazione sulla singola tariffa, sul singolo servizio, ma si deve cercare di trovare un accordo su un piano di fornitura più ampio e di maggior respiro che non si limiti a calmierare la situazione dall’oggi al domani ma che imposti una strategia da seguire da oggi in poi.
Daniele Valentini Capogruppo “Progetto per Castelnovo né Monti”
Trovo questo articolo assurdo, le tasse sui rifiuti le fa pagare il Comune e dice a se stesso che sono care… Il bue che dice cornuto all’asino. Ricordo la proposta della tariffa puntuale che ancora non si vede. Il solito fumo negli occhi. Comunque è abbastanza chiaro e palese che il porta a porta sia più caro, nello stesso posto ci si passa più volte per raccogliere le varie tipologie di rifiuto.
(Bacs)
Ricordo che la raccolta rifiuti è gestita da una società (Iren) che ha una partecipazione pubblica pari al 51%. A voi tutte le considerazioni.
(Giuliano Cavecchi)
Ma perché nei paesi del Nord Europa, e non solo, più aumenta l’efficienza della raccolta differenziata più calano le bollette? A voi le conclusioni…
(Andrea)
Purtroppo l’argomento da affrontare non è così semplice, come suppone il signor Bacs; le tariffe non sono stabilite dal comune ma da Atersir, così come tante altre cose che riguardano i rifiuti, sia come raccolta che come gestione. Nella situazione attuale si può ottenere tutto da Iren, basta pagare, basta sborsare e avremo la raccolta che vogliamo, anche la tariffa puntuale. In questo settore servirebbe proprio un passo in avanti coraggioso che, con lo studio affidato ad Orzes, sembrava intrapreso come Unione, poi però tutto è finito frettolosamente nel dimenticatoio, affossato con la complicità di Iren, Atersir e dalla scarsa volontà di mettersi in gioco dei nostri Comuni. Purtroppo le politiche di Iren sono volte all’alimentazione degli inceneritori e non al recupero, come avviene per esempio in Veneto col consorzio Contarina. Differenziare non significa incentivare la raccolta del verde, sfalci e potature dei giardini, come succede in pianura per alzare le percentuali, differenziare vuol dire recuperare materie che possono e debbono essere riutilizzate e in questo modo si produce lavoro. Invece qui, oltre a detenere il potere economico, Iren amministra e detta politicamente le regole del gioco, gioco che dal quale, sempre politicamente, non si riesce e non si vuole uscire. Sull’argomento, però, non meno importante è la poca sensibilità di buona parte della nostra gente, che continua a non differenziare o a differenziare male, che continua a gettare rifiuti ovunque senza alcun rispetto per l’ambiente. Cominciamo, come gente, ad esprimere concretamente la volontà di voler cambiare le cose, altrimenti tutto diventa inutile. Noi viviamo in un territorio nel quale sarebbe naturale effettuare il compostaggio domestico, ma quanti di noi lo fanno? Cominciamo noi a dimostrare che vogliamo cambiare le cose con il nostro agire e chi ci amministra avrà più coraggio per farlo.
(Antonio D. Manini)
Allora faccio una domanda: cosa andiamo a votare a fare se le promesse di questo o quello schieramento non possono essere mantenute perché prese da un ente che non si sa bene il suo ruolo e perché se è un ente formato da comuni non è possibile “gestirlo”. Sempre più perplesso.
(Bacs)
Anch’io rimango spesso perplesso, ma vado a votare per cercare di cambiare le cose, compresi questi sistemi di cui la politica è madre, complice e vittima nello stesso tempo.
(Antonio D. Manini)
Io vorrei comunque capire perchè ci costringete a fare la raccolta differenziata con notevoli disagi per tutti e poi aumentate i costi per la raccolta. Qualcosa non funziona. Ci dovrebbero essere incentivi per chi fa la differenziata e quindi si dovrebbe pagare meno. Ma chiaramente siamo in Italia!
(Commento firmato)
Alcune precisazioni mi sembrano doverose. Come ha ben illustrato Manini, i costi del servizio di raccolta e smaltimento non dipendono dai comuni e anche nella scelta del tipo di servizio gli enti non hanno una grande libertà: il piano d’ambito stabilisce regole e gestione dei servizi. I comuni dell’Unione però un cambiamento sono riusciti ad ottenerlo opponendosi al piano che era stato previsto per la montagna e proponendo delle modifiche (osservazioni di Orzes). Alcune di queste modifiche, anche importanti, sono state accettate ed inserite anche se non tutte. Questa per noi è stata l’inizio di una battaglia in cui si chiedeva un sistema di raccolta concordato e non imposto e l’opportunità di raggiungere percentuali di differenziata che per noi potevano fare la differenza. Parlo di differenza in quello che è il nostro impegno (di tutti a livello culturale, non degli enti) nei confronti dell’ambiente e del nostri futuro. La tariffa puntuale non è una sbandierata promessa elettorale che una o l’altra amministrazione può usare a piacimento, è inserita nel piano d’ambito e segue le linee delle nuove leggi regionali. Noi la riteniamo fondamentale e spingiamo insistentemente in Atersir perché entri in vigore al più presto, perché permette di premiare i cittadini più attenti e aumenta la consapevolezza dei problemi legati ai rifiuti (problemi che tutti conosciamo e che sono assai preoccupanti). Tengo a precisare quindi che non è solo il Comune di Castelnovo che chiede la tariffa puntuale ma è un nostro diritto ed è già programmata in quella che è la gestione del sistema dei rifiuti del nostro territorio per i prossimi anni. Molto più complesso è però il discorso di come impostarla in un territorio come il nostro che è servito dal porta a porta solo nel centro e che ha ancora i cassonetti stradali ovunque nelle frazioni (e lo stesso discorso vale per gli altri comuni che non hanno nemmeno il porta a porta). Questa sarà la scommessa più grande, creare un sistema premiante “personalizzato” per il territorio montagna a cui sta e vuole lavorare la commissione ambiente dell’Unione dei comuni. Quello che vogliamo infatti è essere protagonisti delle nostre scelte e non subire passivamente ma se possibile adattare alle nostre esigenze (scelte che per altro il più delle volte vengono fatte da soggetti che non conoscono la montagna). Per quello che riguarda Iren sono anni che ci confrontiamo e spesso scontriamo su quelli che sono i problemi di servizio e anche sulla questione dei costi ma voglio ricordare che finalmente ci sarà una gara alla quale parteciperanno più soggetti e non tutto sarà più così scontato. Iren dovrà fare i conti con la concorrenza e questo ci darà maggiori tutele e maggiori potere di controllo sull’azienda che vincerà. Infine concludo dicendo che Manini ha ragione anche sul fatto che il cambiamento viene soprattutto da noi cittadini: se smettessimo di non differenziare, di abbandonare rifiuti quotidianamente ovunque (che per altro pagano tutti in bolletta), se ci impegnassimo con passione, tutti le cose potrebbero cambiare, prima di tutto per il nostro ambiente devastato da plastica e rifiuti è importante tenere a mente che prima di tutto abbiamo un dovere nei confronti delle generazioni di domani: restituire loro un pianeta vivo, che dà opportunità e futuro. E questo anche a costo di “dover essere costretti” a fare la differenziata.
(Chiara Borghi)
350 euro, ovvero 700.000 lire per una casa di modeste dimensioni e 4 persone mi sembra un tantino esagerato, lo Stato agevola le famiglie a spolparsi di tasse e, guarda caso, chi più è abbiente, meno paga.
(Anonimo)
Il primo ottobre 2014 venne pubblicato su Redacon un articolo dal titolo “Castelnovo ne’ Monti: approvato in Consiglio un odg sulla tariffa rifiuti”, e l’obiettivo di tale pronunciamento consiliare avrebbe dovuto essere la “tariffa puntuale nella logica del più differenzi meno paghi”, stando almeno alle parole e considerazioni che introducevano il relativo comunicato stampa. Nel commentare detto articolo io ricordavo che qualche anno prima di allora vi era stato chi aveva ripetutamente proposto al proprio Comune, nonché alla Comunità Montana, di sperimentare un sistema “premiante” di consegna, all’isola ecologica, dei materiali differenziabili, e semmai riciclabili, come vetro, metallo, carta, plastica…, ossia “merce” pesabile o quantificabile, tale cioè da poter essere tradotta in uno “sconto” sulla rispettiva spesa quanto a raccolta e smaltimento rifiuti. Da quella prima proposta è passato un po’ di tempo, verosimilmente nell’ordine di un decennio o quasi, senza che abbia avuto seguito, per quanto è dato di sapere, e intanto è partito il sistema di raccolta “porta a porta”, che non pare tuttavia aver dato i risultati attesi, secondo quanto leggiamo in queste righe, ma che sembra comunque destinato ad un ulteriore ampliamento (inspiegabilmente se per l’appunto “questa tipologia di servizio porta a un innalzamento anche dei costi per i cittadini”, come qui leggiamo). Se effettivamente si ritiene che sia “arrivato il tempo di compiere passi concreti”, io credo che tra le azioni da intraprendere possa esservi anche quella di riconsiderare la “consegna premiante” all’isola ecologica, nei termini di cui dicevo, e che se non erro ha trovato nel frattempo applicazione in altre province o regioni, con modalità abbastanza analoghe (si tratta peraltro di una sperimentazione per la quale non vedo alcuna controindicazione, e dalla quale si può sempre e facilmente recedere semmai non dovesse funzionare).
(P.B.)
Caro Assessore, belle parole ma le ricordo che in Trentino, dove ho vissuto per molti anni, la tassa sui rifiuti era un terzo del vostro comune e di altri comuni e la differenziata, tanto decantata da voi, in Trentino la facevano già quando lei era bambina. Forse sarebbe meglio cambiare assessore e Giunta. Però marzo è vicino e le cose cambieranno anche per voi. Buon lavoro.
(Andrea)
Nel nostro comune (e in altri 4 dell’unione in momenti diversi) partirà a metà anno un sistema premiante proprio per l’incentivo all’isola economica con sistema a punti per le varie categorie, iniziato già in alcuni comuni della provincia (i tempi dipendono dalla richiesta del servizio e dalle modifiche dei regolamenti). Da noi, le confermo, inizierà circa a metà anno. Al momento stiamo lavorando alle modifiche. Saranno a breve fatte le presentazioni e inviate a tutti i cittadini le informazioni necessarie. Questo però non ha a che vedere con la tariffa puntuale prevista nel piano d’ambito, che auspichiamo venga applicata al più presto con un sistema adeguato e giusto per tutti noi cittadini. Grazie.
(Chiara Borghi)
Facciamo chiarezza. Leggendo la delibera del consiglio locale Atersir di Reggio Emilia n. 9 del 19/12/2017, quella che ha deciso il citato aumento del 3% (approvazione all’unanimità eccetto l’astensione di Viano, ma il Comune di Castelnovo Monti era assente) http://www.atersir.it/atti-documenti/deliberazione-del-consiglio-locale-di-reggio-emilia-n-9-del-19-dicembre-2017. A un certo punto è scritto “vista la convenzione del 10-06-2004 con Agac Spa […] con scadenza 20 dicembre 2011”. Sì, i Comuni del reggiano affidano un servizio che pesa per circa 71 milioni di euro all’anno a livello provinciale in base a una convenzione del 2004, scaduta a fine 2011. Da allora ogni anno è una proroga, quest’anno la settima. La tanto attesa gara, si dice, non si farà prima del 2022 (quest’anno la gara tocca all’ambito di Parma… chissà come mai!). Naturale che in una situazione del genere il beneficiario di questa proroga fa gli interessi suoi e dei suoi azionisti, che sono poi i Comuni stessi. E la concorrenza, in barba alle norme sugli appalti pubblici, va in vacca. Solo io sento puzza di conflitto di interessi!? Appena di là dal crinale alcuni anni fa l’Unione dei Comuni Montana Lunigiana ha fatto la gara, se l’è aggiudicata la cooperativa friulana Idealservice insieme alla locale Ma.Ris. e dal 2016 in tutto il suo territorio, centri e case sparse, da Fivizzano a Bagnone, da Comano ad Aulla, la raccolta è porta a porta su tutte e 5 le frazioni (+ 3 a richiesta), sono spariti tutti i cassonetti dalle strade e il contenitore del secco indifferenziato è già predisposto con il microchip per una futura tariffa puntuale. Naturalmente la percentuale di raccolta differenziata è balzata oltre il 70% dappertutto e i costi non sono aumentati, tutt’altro. http://unionedicomunimontanalunigiana.it/le-funzioni/servizio-rifiuti/
(Pablo)
Come al solito Castelnovo non c’è quando è ora di votare, ricordo anche l’assemblea dei soci Iren. Sarà un caso o c’è sempre Iren di mezzo?; comunque, per non saper nè leggere nè scrivere, mio caro Castelnovo, intanto vendiamo le azioni.
(Bacs)
Se non ne ho frainteso le parole, l’assessore sostiene che il sistema premiante, a suo dire di prossimo avvio, “non ha a che vedere con la tariffa puntuale prevista nel piano d’ambito”, il che mi porta a fare una duplice considerazione, posto che, da quanto riesco a capirne, nel campo dei rifiuti urbani ci troviamo di fronte, qui come altrove, a due obiettivi o propositi, il primo di natura “tecnica”, ossia incrementare e favorire quanto più possibile la raccolta differenziata, mentre il secondo ha carattere sostanzialmente “economico”, essendo volto ad abbassare la spesa a carico degli utenti. Orbene, il sistema premiante di cui riferivo nel mio precedente commento tendeva appunto ad incentivare la consegna di materiale differenziato alle isole ecologiche, con relativo controllo da parte del personale addetto a ciascun impianto, e rilascio di apposita e conseguente ricevuta all’interessato, utilizzabile dal medesimo per ottenere lo “sconto” tariffario, e sembra dunque che il suddetto meccanismo potrebbe soddisfare pienamente entrambi gli obiettivi di cui sopra, mentre il riconoscere e premiare i “comportamenti virtuosi” potrebbe a sua volta invogliare altri a fare altrettanto. E’ vero la che tariffa puntuale di cui parla l’assessore si propone verosimilmente di agevolare l’intera popolazione comunale, e non solo gli utenti più “virtuosi”, ma mentre si va perseguendo un tale risultato, che peraltro non sembra di facile raggiungimento, come anche qui apprendiamo, non si vede perché mai non si possano “ricompensare” economicamente quanti conferiscono all’isola ecologica materiale differenziato, visto che in altre zone del Belpaese lo stanno facendo da tempo (per inciso, la prima proposta in tal senso cui mi riferivo risaliva al 2005, e ne faceva cenno pure un articolo, dal titolo “Raccolta differenziata con premio”, apparso sul n. 125-settembre 2006 di “TuttoMontagna”, ossia oltre undici anni fa).
(P.B.)
Caro Andrea, le ricordo anche che la regione dove lei ha vissuto tanti anni è a statuto speciale, oltre che virtuosa. Provi a chiedere ai vicini del Veneto cosa ne pensano. Le chiedo qualche suggerimento su cosa votare il 4 marzo, visto che ha le idee cosi chiare. Grazie.
(Steve)
Caro Bini e cara Borghi, grazie per la vostra “denuncia” delle “malefatte” di Iren, ma non dimenticate qualcosa? Chi dà questo potere ad Iren se non Atersir, cioè i Comuni (Castelnovo compreso), che sono gli azionisti di maggioranza? Qualche anno fa Rinaldi (allora sindaco di Casina) stigmatizzò lucidamente l’intreccio fra Iren e un potere politico che non lavora per il bene comune. La strada per rompere questo intreccio la conoscete: è quella seguita da Ponte nelle Alpi (uno dei Comuni più virtuosi al mondo e dove la strategia rifiuti zero non è uno slogan) e da centinaia di altri Comuni sparsi in tutta Italia e ha come capisaldi:
1) coinvolgimento dei produttori di rifiuti (le persone),
2) raccolta porta a porta (PaP) fatta bene e senza contenitori stradali,
3) tariffazione puntuale, cioè commisurata alla produzione: meno produci, meno paghi,
4) ripublicizzazione del comparto o almeno del servizio di raccolta, perchè un’azienda privata che guadagna con i rifiuti che entrano in un inceneritore non avrà mai interesse a promuoverne la riduzione e men che meno l’azzeramento.
Mi preme sfatare una bufala che continua a girare anche fra gli amministratorie cioè che la PaP costi di più. È banalmente falso; lo dicono i dati di quelli che la praticano (e, ripeto, bene). Cito a titolo di esempio quelli di Arpa Veneto relativi a 581 comuni: da un punto di vista economico, la raccolta porta a porta (PaP) è sempre vantaggiosa rispetto a quella stradale. Il costo complessivo pro capite è sempre inferiore nella raccolta PaP. Nel 2011 ad esempio è di 102,36 euro nella raccolta PaP, contro 179,89 euro nella raccolta a cassonetti stradali. Interessante anche il confronto tra Reggio Emilia (nel 2016 raccolta differenziata con prevalenza di contenitori stradali) e Parma (dal 2012 raccolta differenziata porta a porta con tariffazione puntuale): Parma è già all’80% di differenziazione e dal punto di vista economico, considerando il quadriennio 2014-2017, la bolletta Tari della famiglia tipo di Parma è l’unica a calare in Emilia-Romagna (-3,1%) con Reggio Emilia che invece incrementa il costo del 9,7% (quest’ultimo incremento più marcato in regione tra i 9 capoluoghi). Il motivo di fondo sta nel risparmio sullo smaltimento. Per fare un esempio, il preventivo 2018 di Iren per Casina sullo smaltimento è di 202.936 euro. Un dimezzamento dei rifiuti garantirebbe un risparmio di oltre 100.000 euro. Si può fare di meglio, come dimostra l’esperienza del movimento “cittadini a rifiuti zero” nato a Casina nel 2013. 25 famiglie di Casina più 15 di altri comuni hanno pesato per circa un anno i propri rifiuti indifferenziati, con risultati straordinari: la produzione media giornaliera pro capite è passata in alcuni mesi da 140 grammi a 40 g (1000 g la media provinciale), con una diminuzione del 96%. Equivarrebbe ad un risparmio di194.818 euro sulla cifra del preventivo citato. Tutto semplice allora? Non penso questo, ma per uscirne servono amministratori consapevoli e motivati, che indirizzino la loro ferma e pubblica protesta non solo contro Iren, ma anche contro chi si oppone al cambiamento, anche se fosse del proprio partito. Inoltre occorre soprattutto fare cose che non dipendono da Iren, avendo come priorità la diminuzione dei rifiuti. Io faccio compostaggio domestico da 40 anni (con buon compost per il mio orto) e produco circa 2 kg di rifiuti indifferenziati l’anno; perchè non lo possiamo fare tutti? Perchè gli amministratori non promuovono adeguatamente questa pratica? Poi ci sono le cose più “grandi”, come riprendersi il controllo dei rifiuti. Ma ci sono buone notizie anche in Atersir. Il 6 giugno 2017, 13 Comuni del territorio forlivese hanno firmato l’atto costitutivo della società inhouse per la raccolta dei rifiuti: Alea Ambiente. Coraggio allora, caro Bini. Ti reputo coraggioso e onesto, pertanto mi aspetto molto. Perchè i rifiuti, come l’acqua, sono un bene comune. Perchè stiamo gettando via il nostro pianeta ed è tempo di smetterla. Un abbraccio.
(Ottavio Tarabelloni)