Quando ho scelto di trasferirmi a Milano pensavo non sarebbe stato difficile abituarsi alla città. Grandi aspettative lavorative, tanti teatri, cinema a tutte le ore, spettacoli d’avanguardia, negozi di ogni tipo. La città era una calamita e io il ferro al quale nessuno poteva opporre resistenza.
La prima notte a Milano, però, trascorsa sul materasso gonfiabile della mia coinquilina, ho pianto a dirotto e senza un apparente valido motivo. Sarei dovuta essere felice e orgogliosa, ma non mi sentivo a mio agio: troppe le differenze tra la mia montagna e la città. Da quando sono a Milano ho iniziato a dare un valore diverso alle cose e alle persone delle mie montagne.
Non riuscendo ad apprezzare quello che abbiamo, spesso, non cogliamo le opportunità e le bellezze del territorio. A volte sono gli stranieri che creano lavoro nelle piccole comunità di paese, dove prima non c’era occupazione. A Bedogno, una frazione del comune di Villa Minozzo, in provincia di Reggio Emilia, vive Pheona Kerr, un’artista scozzese di 59 anni, che ha aperto un bed and breakfast offrendo corsi d’arte in mezzo alla natura. Un’occasione per la zona, che si sta lentamente abituando a incontrare turisti lungo le vie del paese. Ha un sito con il quale richiama artisti dal mondo: Art Holidays in Italy .
Fiona è arrivata a Bedogno nel novembre del 2009. Fatalista, attribuisce il suo arrivo al caso. «Non c’è una vera ragione per cui ho deciso di stabilirmi qui. Volevo allontanarmi dalla Scozia e ho aspettato cinque anni prima di comprare casa. Credo sia stato il destino a condurmi qui: mi sento accolta più di quanto non sia mai stata prima e quando sono all’estero non vedo l’ora di tornare». Donna emancipata e intraprendente, Pheona non si ferma davanti a niente: ha viaggiato in Russia per un anno, pratica sport estremi, guida un Harley Davidson ma prima di tutto è un'artista e ha dedicato a questa disciplina l’intera vita. «All’inizio avevo paura pensando come mi avrebbero trattato gli uomini italiani, dato che faccio molte attività considerate prettamente maschili, ma mi sono dovuta ricredere».
Specializzata in arti figurative e nei ritratti, ha insegnato per vent’anni alla Strathclyde University di Glasgow e lavorato come supervisore a progetti di recupero delle principali attrazioni turistiche nazionali. «In Italia – racconta – l’arte è ovunque. Ho visitato Roma, Firenze, Napoli, Palermo, ma la montagna rimane il luogo dove trovo ispirazione e concentrazione. Nel 2009 ho acquistato un vecchio fienile, l’ho ristrutturato e ho fondato una scuola d’arte per ospitare coloro che volessero trovare un po' di ristoro». L’intera casa di Phoena è un museo con più di cento opere. «I tre piani su cui è distribuita sono arredati secondo gli stili di diversi artisti. Il pianterreno è caravaggesco. Il primo piano è ispirato al Botticelli e al celebre quadro della Primavera, mentre l’ultimo è interamente dedicato alla Cappella Sistina». Ma ogni luogo: il giardino, le pareti e le scale, dove sono riprodotti quadri di Salvador Dalì e di Rembrant, sono dipinti.
Pheona ama molto la natura e non potrebbe vivere in città: «Troppo affollata e confusionaria – dice - le persone non si guardano mai in faccia... Milano, Roma o Londra non fanno per me: troppo commerciali e materiali. A Bedogno mi trovo bene perché i cittadini rispettano la natura e l’ambiente». Il fienile-scuola d’are è diventato anche un bed and breakfast. Tramite il passaparola e il sito da lei curato personalmente ha il suo successo, decine di turisti stranieri e italiani sono venuti a conoscenza della sua scuola, che offre un momento di relax e di tranquillità agli stress cittadini. «In Italia avete bellezze paesaggistiche incredibili, ma non sono sfruttate nel migliore dei modi. Serve una buona conoscenza dell’inglese, che permetta di realizzare siti web in lingua e accogliere gli ospiti nel migliore modo possibile. In futuro – conclude - mi piacerebbe ospitare più italiani offrendo corsi d’inglese personalizzati». Uno scoglio difficile da superare in queste piccole frazioni dell’Appennino, dove chi vi abita parla quasi sempre in dialetto.
(Cecilia Tondelli per 27° Ora Corriere della Sera)
Pheona è una persona stupenda,di una gentilezza che quasi ti mette in imbarazzo. Io la conosco bene, anche perchè siamo confinanti, perciò ci vediamo quasi tutti i giorni; peccato che la vita le abbia riservato anche tante delusioni, sopratutto affettive, sta dandosi da fare per imparare l’Italiano e lo parla già abbastanza bene, direi che si è integrata benissimo nel suo ambiente, è una lavoratrice instancabile, sempre in movimento, ha dato vita a delle opere degne di un grande artista, come paesana non potremmo desiderare di meglio, è attenta ai bisogni di tutti, nonostante il suo lavoro le conceda poco tempo libero, trova sempre il tempo per scambiare una parola con tutti e a chi lo desidera mostra con orgoglio le proprie opere. Speriamo proprio che la fortuna, le sorrida in futuro, più di quanto ha fatto in passato. Auguri, Pheona, dal tuo amico
(Beppino Bonicelli)
Complimenti.
(Ivana Cavalletti)
Congratulazioni!
(Floriano Nizzi)