Avrebbe compiuto abusi sessuali su una bambina ogni qualvolta la moglie era impegnata in faccende domestiche.
In queste circostanze sarebbe entrato nella camera della figlioletta, che si trovava in compagnia dell’amichetta del cuore, compiendo nei confronti di quest’ultima, minore di 10 anni, atti sessuali.
Gravi episodi di infanzia violata, quelli portati alla luce dalle indagini dei Carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Castelnovo ne' Monti, coordinati dalla Procura reggiana, che hanno visto il sostituto titolare delle indagini Dr.ssa Maria Rita Pantani richiedere ed ottenere dal Gip del tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare in carcere che ieri è stato eseguito dai carabinieri.
Con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata i Carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Castelnovo ne' Monti hanno quindi dato esecuzione al provvedimento restrittivo di natura cautelare traendo in arresto un uomo di mezza, età residente in un comune dell’Appennino reggiano, ristretto al termine delle formalità di rito in carcere.
Pesanti come un macigno sono le accuse mosse nel capo di imputazione a carico dell’uomo che, da settembre a novembre dell’anno scorso, profittando della distrazione della moglie - impegnata in faccende domestiche - dopo essere entrato nella stanza dove si trovava la vittima a giocare con la figlioletta e chiusa la porta a chiave, abusando della sua autorità di padrone di casa e di padre dell’amica che l’ospitava, avrebbe costretto l’amichetta della figlia a subire in varie occasioni atti sessuali.
Una condotta pressoché usuale quella dell’uomo finito in manette che, profittando della familiarità instauratasi tra la figlia e l’amichetta, coglieva le occasioni propizie per costringerla a compiere atti sessuali.
Gli orrendi giochi sono stati quindi raccontati dalla vittima ai familiari che hanno denunciato i gravi episodi di abusi sessuali. I fatti riscontrati dalle indagini dei Carabinieri e dalla Procura hanno indotto quest’ultima a chiedere ed ottenere dal Gip del tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare che ieri è stato eseguito dai Carabinieri che hanno arrestato l’uomo conducendolo in carcere.
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Negli anni ho sentito più volte trovare delle scusanti sulla violenza se una donna viene stuprata: ma portava la minigonna, allora se l’è cercata e così via con altre, oserei dire stupide, scuse. Mi piacerebbe sapere cosa dice la gente di questo episodio. Credo che la violenza sia violenza in ogni caso. Non ci sono parole per esprimere la tristezza, la rabbia e il dolore che provo nel leggere quanto accaduto.
(Martina)
“Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18,6).
(Esule in patria)
Rimando al libro di Ezechiele, 25:17. Speriamo che il giudice di turno non faccia poi come una nota recente vicenda… Lo Stato tuteli anche noi.
(MA)
Troppo comodo salvare l’“onore”del signore non pubblicando il suo nome,tanto in galera non ci va. Speriamo nella giustizia Divina, auguro alla bimba di riuscire ad avere una vita serena.
(Mar)
Omettere il nome penso che lo facciano per salvaguardare le due bimbe e le loro famiglie. Questo soggetto non va tutelato, va curato. La pedofilia è una malattia che ha radici profonde. Magari esso stesso è stato “violato” da piccolo. Mi vengono i brividi a sapere che ha la mia età e magari lo conosco, meglio non pensarci. Però cerchiamo tutti di stare con gli occhi ben aperti. Captando quei segnali sospetti che a volta rifiutiamo di accettare in persone insospettabili.
(Mariapia)
Si parla di presunti abusi, per voi è già colpevole, ma lo stabilirà prima il gip e poi successivamente il processo. Se lo ha fatto verrà fuori dal processo e sarà punito, ma se non avesse fatto niente? Bisogno aspettare ed avere fiducia nella giustizia, sia che l’avesse fatto oppure no.
(Pinna)
Bravo signor Pinna. Il beneficio del dubbio è diritto di tutti. Come siete frettolosi a condannare una persona. Io mi farei mille domande: la figlia non ha mai visto niente? Dov’era mentre lui chiudeva la porta a chiave? Tutti sono sempre così “distratti” da non accorgersi mai di particolari attenzioni di quest’uomo verso la bimba? Mi auguro che gli inquirenti abbiano messo telecamere per sedare ogni dubbio, perchè in caso contrario quest’uomo è segnato a vita: se fosse colpevole meriterebbe la castrazione immediata in pubblica piazza, ma fosse innocente? Al giorno d’oggi anche una carezza può essere scambiata per atti di libidine… ma in mondo viviamo? Le notizie dovrebbero essere date dopo i processi. Basterà un trafiletto in fondo ad un giornale per riabilitarlo? In quanto alla fiducia nella giustizia, beh, parliamone!
(A.T.)