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Dilva Attolini ci richiama alla questione “punto nascita”

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Forse ispirata dallo spot di un noto marchio del commercio dove un bambino nasce in un supermercato aiutato dagli addetti "esperti in ogni", Dilva Attolini ha scritto questo pezzo divertente, ma anche molto amaro. Volevamo proporlo ieri, ma non abbiamo voluto guastare la festa di inizio anno. Col 2 gennaio si ritorna alla quotidianità.

SCOMPARIRE PER IL MIRE, di Dilva Attolini

Noi li chiamiamo Ipermercati nel commercio, luoghi di vendita di tutti i prodotti possibili. Nessuno aveva previsto un altro genere di IPER: Iperpuntonascite, ovvero MIRE, Maternità Infanzia Reggio Emilia. E’ una struttura apripista? Si va verso questo tipo di scelte in Regione? Iper a Piacenza, Parma, Modena, Bologna… O è una prerogativa solo della Provincia di Reggio Emilia, la città degli asili più belli del mondo e ora del Punto Nascita più bello del mondo. Perché il MIRE è bello, ma doveva essere pensato solo per la città e non sconfinare nella periferia lontana.

A chi lo ha pensato dobbiamo fare un monumento. A rovescio. Un pensiero di rabbia. Un urlo di dolore che lascia il segno. Un senso di abbandono accompagnato da un grande vuoto, come se ci avessero strappato le mani.

Ma veramente il progetto è nascere tutti in città? Dal Po, da Civago, Vaglie, Succiso, dai “bordi” della provincia lunga e stretta? Tutte le donne in viaggio come cicogne al contrario, in una direzione opposta e lontana dal nostro sentire. Neve, pioggia, vento, elicottero, chilometri che non finiscono mai, nel traffico degli assembramenti umani, con un’aria così così, il sibilo delle sirene delle ambulanze e gli scossoni, e il disagio. Noi lo vogliamo urlare tra le speranze dell’anno nuovo: No, grazie! Basta!

Chi lo ha voluto il MIRE deve venire allo scoperto, ipotizzare il futuro e raccontarcelo. Vogliamo sapere tutto con chiarezza. Facciamo appello anche ai giornalisti, in questa direzione. Ci devono dire chi lo ha ideato e lo ha proposto, la sua organizzazione, quanto costa, quanti parti, il perché della scelta e convincerci con delle ragioni profonde. Non vogliamo assemblee infuocate, ma mettere tutto sulla carta, informazioni chiare, in un linguaggio semplice e comprensibile. Rendere consapevoli aiuta ad affrontare il futuro. E’ un dovere verso le mamme, verso i giovani e i montanari delle nuove generazioni.

Arriva un nuovo anno e pensando al nostro ospedale sentiamo come un grande vuoto intorno. Augurando a tutti un Buon Anno, vorremmo chiudere gli occhi e ritornare al passato futuro, perché senza il punto nascita ci sentiamo scomparire.

 

1 COMMENT

  1. Perché preoccuparsi? Avremo una convenzione tra Ausl e supermercati: visto che, tra poco, avremo la guardia medica dalle 16 alle 18, ma i supermercati saranno aperti h24, nel caso, si andrà a partorire lì. Basterà un corso di aggiornamento per gli addetti. No problem!

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