"La cooperativa, in un paese, si intreccia con tutto".
E' in questa sintesi di Giovanni Lindo Ferretti il senso della cooperazione di comunità e dell'esperienza di Cerreto Alpi, 60 abitanti, la cooperativa Briganti di Cerreto, il circolo sociale e la fondazione culturale nata proprio per iniziativa di Ferretti.
L'artista è intervenuto oggi in Confcooperative all'incontro che ha riunito Consiglio provinciale, dipendenti e collaboratori della centrale cooperativa.
Una testimonianza, quella di Giovanni Lindo Ferretti, tutta incentrata sul "mistero della vita" e sull'incontro con la cooperazione. Un incontro non cercato ("per molto tempo ho legato la cooperazione all'immagine di un'Emilia paranoica e a storie d'altri tempi", ha detto), ma accaduto comunque proprio a Cerreto Alpi, là dove Lindo Ferretti fa parte "dell'esigua minoranza di persone che vivono là dove sono nate" e da dove lancia il suo invito a "salvaguardare la vita e la storia di ogni luogo".
Luoghi in cui - ha detto - tutto è importante (il lavoro, la cultura, gli incontri), ed è importante, soprattutto, ogni vita: quella che sta arrivando (ha detto riferendosi ad un nascituro) e quella che viene a mancare, come quella di Fiore Fiorini ("e mi dispiace essere qui proprio mentre c'è il suo funerale", ha detto Lindo Ferretti) e di Davide tronconi, anima dei Briganti di Cerreto, deceduto tragicamente due mesi fa.
Fatti - ha sottolineato Ferretti - che in paesi così piccoli impongono ad un'impresa e ad una comunità di fare i conti proprio con il "mistero della vita" e a reinventarsi, facendo i conti, come ciascuno deve fare, con quel dovere che ha, in sè, una quota di sacrificio.
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Forti preoccupazioni della Alleanza delle Cooperative di Reggio Emilia per il Decreto Legislativo sulla forestazione
A rischio l'attività multifunzionale delle cooperative forestali e di comunità.
Questo provvedimento rischia di cancellare il concetto stesso di multifunzionalità dell'agricoltura nelle aree montane, di portare al collasso diverse imprese e di mettere in ginocchio quelle comunità locali entro le quali proprio grazie ad imprese multifunzionali - e in primo luogo cooperative forestali e cooperative di comunità - si sono garantite possibilità di vita e di lavoro.
Così l'Alleanza Cooperative Italiane di Reggio Emilia scende in campo mentre la Conferenza Stato - Regioni è chiamata ad esprimere il parere sullo schema di Decreto Legislativo in materia di nuova normativa forestale nazionale, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri.
L'Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia guarda con particolare preoccupazione a quanto contenuto nell’articolato del DL, la dove si afferma che i consorzi e le cooperative che svolgono lavori e forniscono servizi in via esclusiva anche nell’interesse di terzi, nel settore della silvicoltura, ivi comprese le sistemazioni idraulico-forestali, sono equiparati agli imprenditori
agricoli”.
La preoccupazione, già espressa anche a livello nazionale dall'Alleanza delle Cooperative, nasce dall’inserimento del termine in via esclusiva che rischia, in considerazione delle attività di carattere multifunzionale da sempre svolte dalle cooperative forestali, di escludere queste ultime dalla equiparazione agli imprenditori agricoli. La conseguenza - secondo l'Alleanza - sarebbe quella di tornare alla situazione di oltre venti anni fa e tutto ciò in contrasto con la normativa vigente e con tutti gli strumenti di programmazione di sviluppo del settore.
"La cooperazione reggiana - spiega l'Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia - rimarca la straordinaria gravità che la restrizione del riconoscimento di impresa agricola nel settore forestale comporterebbe nel nostro territorio per le negative ricadute occupazionali, di manutenzione territoriale e di sostenibilità di attività economiche legate alla valorizzazione forestale che hanno
nella multifunzionalità e nella piena integrazione fra le filiere un elemento fondamentale di tenuta e sviluppo. Di queste preoccupazioni l'Alleanza delle Cooperative di Reggio Emilia ha fatto partecipe l'assessora all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna Simona Caselli.
Molto di ciò che promuoviamo in molteplici sedi di amministrazione del territorio e di programmazione delle risorse - spiega l'Alleanza delle Cooperative - sarebbe clamorosamente smentito e molte delle progettualità in corso azzerate. La multifunzionalità delle cooperative che operano sul territorio, e specialmente nelle aree montane - basti pensare al ruolo delle cooperative di comunità - è per noi una carta vincente sia dal punto di vista imprenditoriale che per la salvaguardia del territorio. La scelta del legislatore, se venisse approvato il testo attuale, sarebbe inspiegabile.
Ormai vado a colpo sicuro: pur non sapendo nulla della nuova normativa, immagino che il risultato sarà che i futuri lavori verranno appaltati a grandi “imprese imprenditoriali” che spazzeranno via il tessuto sociale su cui si basano le cooperative. È il libero mercato, dono dell’euro che “ci protegge”; il capitale soffia dove vuole, come lo Spirito Santo. Lo vuole l’Europa. Amen.
(Commento firmato)
Non si può che notare un collegamento capzioso all’immagine di un artista che potrà tanto, ma che certo non sarà in grado di rispondere alle scelte del legislatore in campo societario. La scelta del governo in sede legislativa si può spiegare una volta preso atto delle generali e pericolose illusioni utopistiche che stanno al di sotto dell’attuale mondo cooperativo e delle continue, clamorose, deviazioni nella pratica aziendale dal concetto di mutualità, spesso orientate da progetti unicamente e follemente elettorali. Una cooperazione sana dovrebbe sempre più muovere da premesse genuine, socialmente utili e disinteressate, anziché premere per conservare inspiegabili e anacronistici privilegi, anch’essi gravanti come macigni sulla collettività.
(Gian)