Un altro pezzo di Storia dell’Appennino e del Novecento reggiano se ne va. Nella giornata di lunedì a Modena si è spenta Sandra Zambonini, 83 anni originaria di Castiglione d’ Asta ai piedi del Cusna.
Negli ultimi anni la sua figura era salita agli onori delle cronache letterarie di tutta Italia per aver ispirato il libro “Il bracciale di sterline” scritto dai reggiani Matteo Incerti e Valentina Ruozi.
Fu il primo di una serie di romanzi storici ispirati alla leggendaria ‘Operazione Tombola’ ed ai suoi protagonisti.
Nel marzo del 1945 alla Governara in Val d’Asta, Sandra, allora dodicenne ricevette in regalo da uno dei paracadutisti inglesi dello 2 nd Special Air Service ospiti nella sua casa, un bracciale composto da penny di sterline. Fu l’ultimo dono prima di partire per l’attacco al comando generale tedesco a Botteghe d’Albinea. Quel ragazzo biondo e che parlava uno stentato italiano non fece più ritorno. Per decenni Sandra cercò di dare una identità a quel volto che non svaniva dalla sua memoria. Nel 2005 raccontò l’episodio alla giovane cronista di Albinea Valentina Ruozi, che con entusiasmo ne raccolse il testimone.
Nella primavera del 2010, intrecciando le ricerche storiche del giornalista reggiano Matteo Incerti, finalmente Sandra riuscì a identificare il paracadutista dal cuore d’oro. Scorrendo le foto dei soldati che parteciparono a ‘Operazione Tombola’ lo ritrovò. Si trattava del tenente James Arthur Riccomini, uno dei tre britannici morti nell’attacco a Villa Rossi la notte del 27 marzo 1945. In un primo momento i tre caduti vennero sepolti nel cimitero della chiesa di Albinea. Poi dopo la guerra i corpi vennero riesumati e trasportati al cimitero militare inglese di Trenno a Milano, dove riposano ancora oggi. Due mesi fa in Inghilterra le medaglie e le memorie di Riccomini, sono state vendute all’asta per quasi 10.000 sterline. Intorno a quell’ episodio tragico e romantico al tempo stesso, Incerti e la Ruozi iniziarono a ricostruire storie e personaggi legati all’attacco anglo-partigiano di Botteghe, scoprendo incredibili vicende. Come in una favola sbucò, anche un secondo ‘bracciale’ simile a quello di Sandra, che un altro reduce di Operazione Tombola, il russo Fedor Lukianenko negli anni ’50 donò a sua figlia Silvia . Anche quello fu un dono di addio.
Così nel 2011 nacque il romanzo ispirato alla storia del bracciale di Sandra e quel dono divenne patrimonio condiviso di tanti. Il piccolo braccialetto tutt’ora conservato dalla famiglia, in questi anni è diventato il simbolo di storie, amori e amicizie che si sono intrecciate e ritrovate oltre il tempo e lo spazio. Fino a che la salute glielo ha permesso, Sandra è stata testimone di quel giorni lontano ed ha lasciato le sue testimonianze in brevi video interviste in ‘rete’. Ci piace immaginare Sandra in cielo, sorridere al fianco del paracadutista Riccomini, il giovane che le donò il piccolo bracciale prima di andare a combattere e morire per una libertà ed una pace che non vide mai. Vedova da qualche anno dello storico Pietro Alberghi, Sandra Zambonini lascia la figlia Donatella.
I funerali si svolgeranno domani mattina 20/12 alle 12 a Modena, poi la salma verrà trasportata verso il cimitero di Cervarolo dove alle 14.30 avverrà l’ultimo saluto.
Link intervista Sandra e il suo bracciale: https://www.youtube.com/watch?v=LfdFUtw_90Y
Matteo Incerti
Ringrazio il signor Matteo Incerti per il ricordo di mia madre.
(Donatella Alberghi)