La domanda che si fanno i residenti di Pianella di Corneto (Toano), che hanno trovato a pochi metri da casa questo capriolo che pare essere sbranato, è chi o cosa può essere stato a ridurre in queste condizioni l'animale?
Ci sono garanzie di sicurezza per le persone che quotidianamente passeggiano proprio lungo quella strada?
Abbiamo reso le foto meno cruente volutamente.
* * *
Aggiornamento ore 19
Confermato il lupo. Sono intervenuti i responsabili della provincia che confermano presenza di un branco di lupi nella zona . Il tipo di aggressione a svuotamento delle viscere è tipico del lupo.
Non vedo nulla di strano, il lupo caccia per vivere e le sue prede in natura sono caprioli e cinghiali. Tutto normale quindi. Nessun allarmismo, per favore. Non si cibano di esseri umani…
(Montanaro)
Per ora non si cibano di umani… ma chi lo può dire con certezza? Loro aumentano di numero e se le prede calano pensate che diventeranno vegetariani? Non c’è “esperto” che potrà rispondere!
(Claudia)
Non poteva mancare, di fronte alle crude fotografie, il primo intervento “animalista”; è ormai una reazione pavloviana… un riflesso condizionato: “non fare allarmismo”! Non sia mai che l’immagine del lupo buono “a prescindere” sia scalfita… Il lupo mangia carne, possibilmente ancora calda, dopo aver ucciso. È capace di uccidere e sbranare bovini di oltre tre quintali, robuste manze al pascolo, cavalli adulti, cani, anche di grossa taglia. Ma l’uomo no, perbacco, è ben educato… Se si presenta l’occasione il lupo può attaccare e uccidere anche l’uomo e i dati registrati ufficialmente in tutto il mondo lo dimostrano… sono decine le persone uccise dal lupo ogni anno, e centinaia le aggressioni con gravi conseguenze. Quando avverrà, qui sul nostro Appennino, la prima vera “disgrazia”, ovvero non più solo attacchi scampati per un soffio, vedremo commenti come: “sarà stato provocato”, “forse una mamma lupa che difende i suoi cuccioli”, “sono ibridi”, “è l’uomo che ha invaso il suo territorio”… ecc. Gli animalisti, come tutti gli invasati fanatici, non fanno mai autocritica… Credo che sarebbe opportuno da parte delle forze dell’ordine, “carabinieri verdi” (ex Corpo forestale) e Polizia provinciale, spiegare bene ai cittadini, iniziando dalle scuole, come comportarsi in caso d’incontro ravvicinato con il lupo (sempre che lo sappiano e che gli venga permesso di farlo) e quali precauzioni prendere prima di andare nei boschi o nelle zone più isolate e lontane dai centri abitati… prudenza e ancora prudenza. Saluti.
(Alessandro Raniero Davoli)
Guardi, sig. Raniero Davoli, in tutta onestà non sono un così da lei definito “ambientalista”, anzi essendo appassionato di funghi sono sempre, forse più di lei, nei boschi e nella natura e non nascondo che il fenomeno della presenza dei lupi crea un certo disagio più psicologico che altro in quanto mai ne ho visto uno. Visto come era impostato l’articolo, mi sembrava evidente sottolineare che trovare un capriolo mordicchiato da un lupo sia normale. Diversamente sarebbe stato se avessero detto che sopra quella povera bestiola si trovava un essere umano che a bocconi la dilaniava oppure che al pranzo di Natale a casa sua si troverà seduto a fianco un lupo con tanto di forchetta, piatto e tovagliolo che si mangia un cotechino…:)
Buon Natale e stia sereno che con tutti i problemi che abbiamo il lupo non dovrebbe farle molta paura. Saluti.
(Montanaro)
“Sono decine le persone uccise dal lupo ogni anno e centinaia le aggressioni con gravi conseguenze”. Le fonti per cortesia. Sennò diventano leggende da bar. Da bar di cacciatori che vedono sprecare un capriolo perchè se l’è mangiato il lupo… Grazie.
(AG)
Gentile AG, come mi sono documentato io così lo può fare Lei. È la decima volta che posto il link seguente, ma nessuno che sa leggere l’inglese e fare ricerche su internet? Legga attentamente l’elenco degli attacchi registrati dal 2002 al 2010, con la descrizione del tipo di attacco, l’esito dello stesso, la località, il paese, ecc: https://en.m.wikipedia.org/wiki/List_of_wolf_attacks. Saluti.
(Alessandro Raniero Davoli)
Leggendo velocemente, poi approfondirò, nel 2017 nessun morto a causa di attacco di lupo. L’uccisione della donna inglese in Grecia è stata, da fonti ufficiali inglesi se ricordo bene, attribuita a cani. Una bella differenza dalle decine di persone uccise dal lupo ogni anno (per me in inglese injuried significa ferito, non ucciso). Se invece facessimo una ricerca sulle morti causata da cani padronali, incidenti di caccia, ecc., quanti morti (veri questa volta) avremmo ogni anno, solo in Italia? Non è che a volte confondiamo le priorità a nostro favore? Cordiali saluti.
(AG)
AG, ma allora insiste?… L’elenco è fermo al 2010. Ma non è che il lupo ha smesso di uccidere e sbranare uomini, bambini donne e anziani… ma se vuole contestare la pericolosità del lupo, sì, injured significa ferito… (beh, dopo 3 anni presso un college inglese, a Richmond, Surrey, United Kingdom, un po’ di inglese lo mastico…?), essere feriti a morsi che ti strappano la carne o ti frantumano un braccio non deve essere particolarmente piacevole! Ma lei non va oltre… legga bene, delle centinaia e dico centinaia di bambini uccisi e sbranati dal lupo, per esempio nello stato dell’Uttar Pradesh, India, a lei non fr..a nulla? Come volevo dimostrare, i fanatici non sanno ragionare razionalmente! Saluti.
(Alessandro Raniero Davoli)
Non capisco neanche io il titolo dell’articolo, carico di drammaticità è falso mistero. Concordo con montanaro, una normalissima pagina di natura. I lupi sono carnivori da migliaia di anni, cosa c’è di strano? O forse si pensava che fossero diventati vegani. Mentre l’uomo caccia oggi questi animali, sia prede che predatori, per puro divertimento fine a sè stesso. Mi sembra proprio una bella ipocrisia.
(Marco Galeazzi)
Quando in uno stato si proteggono i lupi e non le pecore c’è qualcosa di malato, credo che chiunque non sia coinvolto in interessi di parte comprenda che qualcosa non va, ma questa è l’Italia e pantalone paga i danni, non pensando al dolore di un allevatore nel vedere i suoi animali sbranati; pantalone (noi) paga i recinti per proteggere i greggi dai lupi e speriamo che paghi anche i recinti dei cortili familiari per proteggere i nostri ragazzi dai lupi, non credo che al lupo faccia differenza tra la carne di un bimbo o quella di un capriolo; ma questo a chi da anni continua a proteggerlo non importa nulla. Davoli ha detto la semplice verità.
(Davide)
Solita paura del lupo! E’ un animale troppo intelligente per voler avere a che fare con l’uomo. Normale vita in natura. Preda e predatore. Fino a ieri l’allarme era per i troppi caprioli, poi i cervi, poi i cinghiali, ora i lupi. Poi passeremo al pericolo dei rospi quando attraversano dopo la pioggia. Basta con questi articoli che creano solo falso allarmismo e fanno dei lupi un nemico. Siamo noi gli unici nemici della natura, basta guardarsi attorno su come stiamo riducendo l’ambiente. Guardiamoci da noi, poi dal lupo.
(Fabrizio)
Da più di 5 anni percorro carraie con la mountain bike, attraversando boschi e campagne più volte la settimana e non ho visto un lupo neppure in lontananza. Sono solo stato morso una volta da un cane domestico che quando mi vede ora mi ignora completamente. Il problema predazione di animali d’allevamento e domestici (per cui provo più empatia) da parte del lupo esiste e bisogna cercare di contrastarlo. Mi dispiace anche per caprioli e altri animali selvatici che rimangono vittime di predazione, che peraltro possono essere uccisi anche da cacciatori. Non credo che bambini vadano in giro la notte da soli per boschi e carraie in modo da potersi imbattere in un branco di lupi.
(Roberto Pastorelli)
I lupi più pericolosi hanno due zampe.
(Federico)
Egregio sig. Alessandro Raniero Davoli, forse lei e vittima di uno sfortunato caso di omonimia. Lei porta il nome di un esponente della Lega nord le cui affermazioni sono state giudicate diffamatorie da un tribunale. Inoltre la Lega sta conducendo in tutto il nord una campagna di disinformazione sul lupo facendo leva sulla paura atavica nei confronti di questo predatore. E aggiungo sulla paura più in generale. Quindi capirà che certe sue affermazioni invitano ad un approfondimento. Tornando alle decine di morti. Beh, il sito da lei indicato io lo vedo con dati anche del 2017… e non vedo morti. Forse pur avendo studiato così bene l’inglese ha confuso il 2010 (inteso come decennio) con l’anno 2010. Ma a questo punto mi chiedo con quale attenzione ha letto la fonte che lei stesso cita. Io non me ne frego di centinaia di morti. Però paragonare il contesto socio-economico di una regione fra le più povere dell’India con quello del nord Italia mi sembra un esercizio decisamente acrobatico. Probabilmente i bambini in quel caso vengono lasciati soli molto giovani a custodire gli animali. Come nell’Europa del ‘600/’700, periodo storico in cui sono avvenute le aggressioni in Italia e in Francia. Da noi i bambini vengono accompagnati a scuola in Suv… Ah, le centinaia di morti sono ancora tutte da dimostrare. Cordialità.
(AG)
Signor o signora AG, è vero sono stato condannato in primo grado, ma ho presentato appello e come lei dovrebbe sapere si è innocenti fino a sentenza definitiva. L’appello, a 12 anni dai fatti, ovvero un mio volantino che chiamava in causa i responsabili dei crolli (stranamente mai indagati dalla magistratura…) in una scuola nuova, il Liceo “Cattaneo-Dall’Aglio”, con tre feriti, due studenti e una professoressa, bene l’appello non hanno ancora avuto il coraggio di fissarlo… chissà perché? Magari perché potrebbe venir fuori la responsabilità di chi ha costruito una scuola in modo criminale? Voglio qui ricordare che quella scuola è stata inaugurata e ha funzionato per quasi tre anni senza alcun certificato di agibilità, senza alcun controllo da parte dell’ufficio tecnico comunale… Mi si volle dare una “lezione” per farmi tacere. Non ci sono riusciti e purtroppo a tutt’oggi abbiamo un edificio pubblico del quale il professor Enrico Radi, perito incaricato dalla Provincia di Reggio Emilia, ha certificato la non corrispondenza dei materiali usati per i piani con quanto previsto dal capitolato d’appalto. A casa mia si chiama truffa allo Stato e attentato all’incolumità pubblica (questo a futura memoria, in caso di evento sismico di forte intensità…). La condanna per diffamazione a mezzo stampa verteva sul fatto che, benché non mi fossi rivolto all’amministrazione di Castelnovo ne’ Monti con intenti offensivi o diffamatori, il lettore comune avrebbe potuto ritenere che li ritenessi responsabili di corruzione e tangenti… Se la Procura di Cremona troverà il tempo e il coraggio di fissare il giudizio di appello (spero in questo secolo!) credo che ne vedremo delle belle. Per quanto riguarda la mia conoscenza dell’inglese, il decennio si riferisce al periodo citato e per quanto riguarda la validità delle fonti si legga attentamente la bibliografia allegata, compresi articoli di giornale ed estratti di ricerche scientifiche di biologi di mezzo mondo… Forse lei non lo sa, ma Wikipedia.org, per il suo carattere pubblico, è costantemente controllata ed emendata da errori e notizie false. Soprattutto la versione in inglese, letta da decine di milioni di lettori. Vede, io non sono un nemico del lupo, semplicemente lo vedo per quello che è, ovvero un animale selvatico, predatore opportunista, non “vegano”, non “vegetariano”, non “gentile” e non il totem sul quale proiettare le proprie ansie di libertà… in un processo di transfert molto umano ma non obiettivo. Quello che invece fanno gli “amici” del lupo come lei, irrazionali e fanatici animalisti (quando non interessati perché forse ricevono finanziamenti pubblici o lavorano per il Parco). Ripeto, il lupo può essere molto pericoloso per l’uomo. Le chance di essere attaccati sono basse, vero, ma non nulle… saluti.
(Alessandro Raniero Davoli)
P.S. – Per quanto riguarda la mia appartenenza politica, lei è male informato. Lasci stare (sono uscito dalla Lega nord da oltre sette anni…), parlo da uomo libero e rappresento solo la mia libera opinione. È così anche per lei… ne dubito.
Egr. Sig. Alessandro Raniero Davoli, fortunatamente Redacon non trasmette il sonoro, altrimenti il rumore delle sue unghie sugli specchi sarebbe assordante. Lei, come altri prima di lei, a fronte di una condanna per diffamazione risponde con la patetica teoria del “gomblotto”, delle toghe rosse. Di fronte a chi le contesta dei dati inventati alza il polverone del “vegano”, “ambientalista”, del dubbio di ricevere finanziamenti dal Parco. Salvo poi passare con un ottimo esercizio di stile dalle “centinaia di morti” alla “le chance di essere attaccati sono basse, vero, ma non nulle”. Sarebbe stato intellettualmente più onesto ammettere, ma forse il suo ego glielo impedisce, di non aver letto la fonte che ha citato, di essersi basato sui sentito dire, e di essersi sbagliato. Punto. Io non ho mai scritto (se vuole rilegga pure i messaggi precedenti) che il lupo non è pericoloso. Ho solo contestato i suoi dati. Errati. Ho solo puntato il dito sul fatto che fanno molti più morti i cani, le vespe, i serpenti, le mucche (sì, le mucche al pascolo), gli incidenti di caccia rispetto a lupo. Se ritiene che cercare di approfondire sia da “amici del lupo come lei, irrazionali e fanatici animalisti” sono felice di esserlo. Le dico che sono un ambientalista convinto perchè innamorato del nostro Appennino e del suo ambiente. Ho un grande legame affettivo con il Parco, perchè ritengo che i parchi siano una grande opportunità anche di sviluppo, se gestiti bene. Penso che il lupo, l’orso, la lince siano animali con il diritto di vivere in un ambiente che, si ricordi, è anche quello che sostiene noi umani. Purtroppo non sono vegano, il mio colesterolo ne trarrebbe vantaggio. Cordialità.
(AG)
Se il sig. AG abitasse in una casa isolata di un paese di montagna con i lupi che attraversano i prati e i miei nipotini che giocano in cortile tutti giorni, la penserebbe diversamente; io mi auguro che non succeda mai niente, ma se dovesse succedere, si spera non a me, mi ricorderei certamente dei commenti di certe persone. A me sembra che Davoli, di qualunque partito sia o sia stato non ha importanza, riporta solo le corrette sensazioni che hanno tanti cittadini; il sig. Davide dice che in Italia si proteggono i lupi e non le pecore, se questo va bene ok, andiamo avanti così; spero arriveremo presto al baratro, così almeno sarà finita e si ricomincerà a risalire la china.
(Pierluigi)
Egregio sig. Pierluigi, indipendentemente da dove abito (e lei non lo sa), io credo che arrivati all’età adulta la paura vada razionalizzata. Da bambino avevo paura del buio, come tanti. Da adulto no. Quindi avere paura del lupo è sentimento legittimo, ma va comunque inquadrato nella realtà. E la realtà è diversa da quella descritta dal sig. Davoli. Io credo anche che in Italia ci meriteremmo una classe politica che non fomenta solo le paure della gente, ma che governi i problemi in modo razionale. Il lupo è senz’altro un pericolo per le pecore. E i pastori a mio avviso andrebbero risarciti con modi e tempi rapidi, molto probabilmente meglio di adesso. Ma non possiamo arrogarci il diritto di essere soli sulla terra e di spazzare via tutto quello che non ci piace o non ci fa comodo. Lupi o poveracci con la pelle diversa dalla nostra che siano. Cordialità.
(AG)
Sig. Davoli, mi sa che è lei a non leggere ciò che posta.
1) Wikipedia non ha alcun valore scientifico in quanto scritta dagli stessi utenti quindi da chiunque voglia scriverci sopra, i dati snocciolati non contengono evidenze nè statistiche nè scientifiche ma sono raccolte artigianali di dati scopiazzati da edizioni di giornali anche provenienti da in capo al mondo (quindi nemmeno verificabili da altri utenti di wiki).
2) Volendo anche prenderlo sul serio (e non è possibile) l’elenco di cui ha postato il link è aggiornato al 2017 e non al 2010 come dice lei.
3) Volendo anche prenderlo sul serio (e non è possibile) l’elenco narra o di vicende assolutamente non dettagliate e/o verificate o di attacchi al bestiame in cui gli uomini vengono feriti per difendere appunto il bestiame.
Sig. Pierluigi, io abito in una casa di montagna fuori paese e i miei figli hanno sempre giocato serenamente sia in cortile che nei boschi circostanti. A meno che i suoi nipoti non vengano lasciati quando fa buio nel bosco a far da preda a chiunque (mica solo ai lupi) non credo proprio che corrano alcun tipo di pericolo…
(L.E.)
Il tema non è neanche se è vero che i lupi attaccano l’uomo o meno. Qual è il pericolo reale? Se anche fosse vero, parliamo di numeri molto piccoli. Sono molte di più le persone uccise dai cani, ad esempio, ma nessuno pensa di abbattere tutti i cani. Il lupo ha alcuni vantaggi, ovvero che si nutre di alcuni animali che altrimenti proliferano in eccesso. Per essere chiari, se i lupi ammazzano i caprioli ben venga! Oppure qualcuno pensa che esista un problema di carenza di caprioli nella nostra montagna… Curiosamente, spesso gli stessi che chiedono di cacciare i lupi perché pericolosi sono gli stessi che tempo fa chiedevano di cacciare più caprioli perché creavano danni ambientali. Anzi, forse con gli incidenti stradali fanno più vittime i caprioli che i lupi in Italia. Chiaro che esiste un problema per quanto riguarda la pastorizia, occorre pensare se la soluzione è limitare i lupi o semplicemente indennizzare (più di adesso) gli allevatori. Io non so la risposta, quella devono darla gli esperti di etologia. Sicuramente esiste una coperta che si può tirare da più parti. Meno lupi significa più caprioli e cinghiali; più lupi meno di questi animali. E spero che nessuno pensi che la soluzione sia semplicemente cacciare tutti indiscriminatamente, visto che alla fine ad ammazzare più persone non sono ne i lupi nè i cinghiali e neppure i caprioli, ma i cacciatori.
(Piansano)
Ad esempio i morti a causa della caccia in un anno sono diverse decine n Italia. http://www.meteoweb.eu/2017/12/caccia-aidaa-3-mesi-22-morti-41-feriti/1016821/ Anche a darci a mezzo, visto che il link è ad un’associazione animalista, la soluzione della caccia sarebbe un modo per sostituire morti rarissime con morti più frequenti. Oh, niente contro i cacciatori, anche se spesso ho rinunciato a camminare in montagna o collina a causa della loro presenza, basta che si sia onesti. La caccia ha a che più a che fare col divertimento dei cacciatori che non la sicurezza dei cittadini
(Piansano)
Santo lupo, meno male che c’è a condizionarci la vita, senza un po’ di timore non si può vivere bene, grazie a chi ha voluto reinserirli, senza non c’era gusto, sono felici anche gli allevatori e chi ha figli piccoli, spero che fissino dimora nei pressi dei signori che li hanno voluti, almeno se ne toglierebbero la voglia, ah, ah, ah, indignato.
(C219T)
A “Fabrizio” mi verrebbe da ricordare che all’epoca in cui l’ambiente era ancora molto intatto e ben conservato – andando indietro nel tempo, e nei secoli – quando cioè l’uomo non era nemico della natura, seguendo la logica di “Fabrizio”, lo stesso uomo non era molto amico del lupo, anzi tra le due specie esisteva una notoria “rivalità”, e il primo cercava di difendere il proprio bestiame, e fors’anche sé medesimo, dagli attacchi e dalla predazione del secondo (c’è da supporre che pure la fiaba di Cappuccetto Rosso non sia nata a caso, pur se siamo nel campo delle ipotesi). Da tale atavica “rivalità” è nata probabilmente la reciproca diffidenza, che si è andata conservando fino ai giorni nostri nonostante il “contesto” sia profondamente cambiato, ma se al lupo, memore di quella secolare “inimicizia”, e forte della sua intelligenza, non vuole “avere a che fare con l’uomo” – per usare le parole di “Fabrizio” – credo che a quest’ultimo, o perlomeno a qualcuno di noi, possa concedersi di essere un po’ prevenuto nei confronti del lupo, anche se questo suo stato d’animo risentisse di suggestioni che vengono dal passato. C’è chi ironizza sulle suggestioni, ritenendole insensate e irragionevoli, ma in certe circostanze mi è capitato di vedere persone, che si ritenevano molto “moderne” e razionali, cedere invece, e parecchio, alle emozioni e alla istintività, e in ogni caso sento di dovermi dissociare dall’idea che l’esprimere preoccupazione equivalga al fare allarmismo, al punto di voler mettere il “silenziatore” in materia, come sembrerebbe dedursi nel leggere espressioni quali “Basta con questi articoli che creano solo falso allarmismo e fanno dei lupi un nemico”.
(P.B., 19.12.2017)
A me risulta che tutte le attuali razze canine (e anche i meticci) discendano geneticamente dal lupo e siano state ottenute tramite ripetute e successive selezioni che gli esseri umani hanno incominciato a fare nell’antichità. Quindi non è esistito solo un rapporto di rivalità e concorrenza tra l’uomo e il lupo.
(Roberto Pastorelli)
A P.B., 19.12.2017. Forse sbaglierò, ma sì: “Basta con questi articoli che creano solo falso allarmismo e fanno dei lupi un nemico”. L’unico lupo pericoloso per i bambini ha due gambe! Perchè non si parla dei cosiddetti canidi, cioè quegli ibridi fra cane e lupo che attaccano in branco qualsiasi cosa e sono figli di lupi a due gambe ignoranti come la fame che hanno regalato un cucciolo a Natale e poi, in agosto, per poter andare in ferie, lo abbandonano in montagna? Quelli sono i lupi da temere e combattere. Se mettiamo le foto di quello che mangeremo oggi vedrete che nei piatti ci sarà della carne quindi nè più e nè meno del capriolo in fotografia.
(Fabrizio)
Senza entrare nella polemica, per quelli che camminano nei boschi o stanno in luoghi molto isolati. Ci sono misure di difesa non estreme semplici da usare e a costi accettabili che garantiscono sicurezza in caso di incontri con animali pericolosi, compresi i cani da pastore. Le bombolette a spray vengono regolarmente usate in Canada con successo anche con i grizzly, si possono comprare su internet oppure ordinare in armeria. Questo non risolve comunque il problema degli allevatori.
(Giovanni Onfiani)
Convengo con “Fabrizio” sull’inqualificabile e riprovevole comportamento di chi abbandona un cane, cucciolo o adulto che sia, ma non mi pare dipendere da ciò quel tipo di randagismo che darebbe origine agli ibridi fra cane e lupo e, se non sbaglio, anche l’entità e la portata di questo fenomeno, ossia l’ibridismo, sembra andata ridimensionandosi, così come il ruolo degli ibridi nella predazione, e del resto tutti i soggetti fotografati sul nostro territorio hanno le sembianze del lupo (almeno quelli di cui sono state diffuse le immagini). Quanto ai progenitori del cane, l’origine di quello domestico viene fatta risalire alla “notte dei tempi”, ma sono comunque secoli, per non dire millenni, che l’uomo ha cercato di selezionare razze canine che, per dimensione e temperamento, potessero difendere i propri animali e i propri armenti dai tentativi predatori del lupo talché, se “non è esistito solo un rapporto di rivalità e concorrenza tra l’uomo e il lupo”, come scrive Roberto, questa eventuale “convivenza” risale verosimilmente ad un’epoca molto remota, per non dire lontanissima.
(P.B., 21.12.2017)
Abito a Castelnovo ne’ Monti (appena sotto alla Pietra), è da domenica sera che i cani abbaiano insistentemente… ieri sera abbiamo avuto la conferma… il mio compagno è rientrato da una cena… era circa mezzanotte… e cos’ha visto a 50 metri da casa nostra? Un bel lupo… Premetto che non abitiamo in zona isolata… ci sono case, animali, lampioni… mi ha riferito che l’ha illuminato con i fari dell’auto e non si è minimamente spaventato…
(Mamma di un bimbo che vorrebbe giocare in cortile tranquillo)
Circa gli strumenti di “dissuasione” cui fa cenno Giovanni, nell’ottobre 2016, commentando l’articolo “Un esaustivo incontro ha fornito tutti i dettagli sulla situazione del lupo in Appennino”, sempre sulle pagine di Redacon, mi chiedevo se l’impiego di una scacciacani, cioè di un un’arma giocattolo regolamentare, potesse funzionare in tal senso e, aggiungo ora, ci si potrebbe anche domandare se possa tornare utile il ricorso ad un’arma che spari proiettili di gomma, oltre a produrre il classico rumore, in particolare per chi abita in luoghi isolati e vedesse esemplari di lupo avvicinarsi abitualmente a casa, vuoi per le caratteristiche della zona vuoi perché attirati dagli animali ivi allevati. Mi paiono entrambi mezzi del tutto incruenti, il cui obiettivo e risultato dovrebbe essere quello di mantenere nel lupo la diffidenza verso l’uomo, così da diminuire le occasioni di “contatto” tra le due specie, ed aiutarne quindi, e di riflesso, la convivenza, ma in primo luogo dovrebbe comunque esprimersi un esperto della materia, in modo da sapere se i due suddetti metodi, o altri del genere, possano rivelarsi realmente efficaci, e dovrebbero poi essere le autorità preposte a dirci se e come siano impiegabili, per non incorrere in qualche spiacevole conseguenza, nel caso qualcuno venisse visto, e semmai fotografato, ad impugnare un’arma o imbracciare un fucile (pur se del tipo che dicevo).
(P.B., 22.12.2017)
Io sarò ignorante, ma se il lupo è un predatore cosa mangia? Io direi carne (non credo che la moda di essere vegani si sia allargata ai lupi). Il lupo caccia il cinghiale che si difende bene con le zanne che ha, il lupo caccia il capriolo che corre veloce, ma se il lupo impara che l’umano non ha zanne per difendersi, non corre veloce, quanto ci mette il lupo a mettere l’umano nella sua dieta? E’ anche vero che la natura è bella e che nel bosco ci stanno bene anche i lupi, ma nei paesi, vicino alle case, ci stanno bene? I sig. naturalisti sui loro divani in città cosa ne pensano? Quando escono alla sera in città al massimo incontrano uno scarafaggio o un topo. Qui in montagna noi potremmo incontrare un branco e se hanno fame? Il prossimo commento non lo scrivo!
(Max Carpineti)
Il ragionamento di “Max Carpineti” non mi sembra fuori luogo, e lo stesso dicasi per gli interrogativi che egli si pone, a fronte dei quali logica vorrebbe che il predatore fosse messo nelle condizioni di mantenere nel tempo la diffidenza e il timore verso l’uomo, così da starne lontano, talché mi parrebbe abbastanza importante il ricorso a quegli strumenti incruenti di dissuasione che possono servire allo scopo, e possano dunque evitare l’eventualità che “il lupo metta l’umano nella sua dieta”, o quantomeno ci provi, per usare le parole di “Max Carpineti” (anche se può esservi chi nel solo parlare dell’argomento vede un falso allarmismo, o il fare del lupo un nemico, mentre io credo, al contrario, che vadano “esplorati” tutti gli eventuali accorgimenti che possano semmai aiutare in qualche modo la convivenza tra i lupi e gli umani).
(P.B., 23.12.2017)