Matteo Manfredini presenta il suo primo libro: "Alessandro Carri. Un comunista emiliano nelle storie del Novecento" sabato 9 dicembre a Reggio Emilia presso Hotel Posta alle ore 11.00 e in seguito a Carpineti alle ore 16.oo in biblioteca.
Matteo Manfredini (1982), nato e cresciuto a Carpineti si è laureato a Parma in Scienze Politiche nel 2006. Ha studiato in Francia, Australia e in Germania e da 10 anni vive a Bruxelles, dove lavora per la Casa della Storia Europea, presso il Parlamento Europeo. Ha collaborato per alcuni anni con la rete televisiva belga TV Brussel, dove ha condotto una rubrica di arte e cultura. Da anni scrive per periodici locali. Appassionato di Oriente viaggia spesso in Asia. Suona il banjo nel gruppo belga "The Rolling Fork".
Perché un libro sul senatore Carri?
Perché Carri è stato un silenzioso protagonista della politica provinciale e nazionale degli ultimi cinquant’anni. Il suo nome compare in migliaia di documenti, verbali, articoli di giornale e libri che trattano della storia d’Italia e del Partito Comunista. Carri, tra l’altro, ha sempre avuto una sensibilità particolare per l’Appennino reggiano, fin dagli anni 50, veniva in montagna come giovane militante della Fgci a tenere corsi di educazione civica. Un lavoro per lo sviluppo del territorio che ha continuato come sindaco di Carpineti e di Canossa e, naturalmente, come consigliere provinciale negli anni novanta. Sono decine le idee, le proposte e i successi di Carri, molti progetti sono rimasti sulla carta, ma meritavano di essere raccontate. Un esempio concreto: oggi si parla molto del Campovolo e dei concerti che riempiono a famosa manifestazione estiva, la scelta di investire sulle feste dell’Unità al Campovolo fu proprio di Carri all’inizio degli anni Ottanta.
Perché ora?
In un momento in cui la società subisce il fascino dell’antipolitica e le parole politica o politico stanno assumendo pericolosamente dei connotati negativi, credo sia necessario spiegare alle nuove generazioni cosa invece la politica abbia rappresentato nel Novecento. Se da un lato questo libro racconta le vicende personali di Carri, dall’altro illustra le tappe di come si diventava politici nel dopoguerra, attraverso un lungo percorso fatto di impegno, studio e sacrificio. Personaggi come Carri hanno cercato, attraverso la politica, di migliorare e fare progredire la nostra provincia e i suoi abitanti, spesso rimanendo nell’ombra, interpreti umili del modello della buona amministrazione emiliana.
Ancora oggi, a 86 anni, Carri riesce a stupire per le sue intuizioni, non perde occasione per commentare l’evolversi della politica reggiana, anche dalle pagine di questo giornale se non ricordo male.
Com’è stato scritto questo volume?
La biografia di Carri si basa principalmente su documenti dell’epoca, verbali della federazione provinciale del Pci, carte della segreteria del Pci e i verbali dei consigli comunali dei comuni di Reggio, Canossa, Carpineti, oltre a quelli della Regione Emilia Romagna. Alcuni di questi documenti sono inediti. È stata utilizzata solo una piccola parte della memorialistica dell’epoca, selezionata con cura, affidandomi soprattutto ai lavori di Giannetto Magnanini. Naturalmente il testo è arricchito da una serie di testimonianze dirette di Carri e di chi ha condiviso gli anni nel Pci del dopoguerra. Le vicende coprono un periodo che inizia negli anni ’50 e finisce nel 2000.
Il testo è inoltre arricchito da una prefazione del professor Bertucelli, che insegna Public History a Modena, e da una postfazione del ministro Delrio, rappresentante della generazione politica reggiana successiva a Carri.
Dove è possibile acquistarlo?
Per ora il libro si può trovare nelle edicole di Canossa, Carpineti e Casina, oltre alla libreria del Teatro di Reggio e sul sito di Aliberti (https://www.aliberticompagniaeditoriale.it) a partire da lunedì.
Naturalmente è anche disponibile alle presentazioni, la prima all’Hotel Posta di Reggio e a Carpineti. Alle conferenze in cui il senatore Carri sarà presente. Da gennaio sarà disponibile in tutte le librerie d’Italia.