Venerdì 8 dicembre dalle ore 17.00 al Passo del Cerreto a Dolce&Farina, presso il Ristorante Giannarelli, Centro visita del Parco Nazionale, seconda edizione del contest dedicato ai produttori di farina di castagne realizzata con metodo tradizionale sui crinali di Emilia e Toscana nella Riserva di Biosfera Unesco dell'Appennino Tosco Emiliano.
L'iniziativa proposta dal Parco Nazionale nell'ambito del concorso gastronomico 'Upvivium – Biosfera Gastronomica – Menu a Km Zero' (www.upvivium.it), vedrà in competizione tra loro le diverse produzioni di farina di castagne, prezioso frutto dell'albero del pane che in Appennino ha radici antiche.
Mentre tra borghi e contrade di crinale stanno per spegnersi gli ultimi essiccatoi e i mulini macinano la farina nuova - dorata, profumata, morbida e ricca di qualità organolettiche – gli chef celebrano questo prezioso prodotto che bene interpreta le più antiche tradizioni gastronomiche e comunitarie della Riserva delle Biosfera dell'Appennino.
Una competizione che vedrà una giuria di esperti confrontare le farine si svolgerà in momenti: analisi sensoriale del prodotto a cura di una giuria di esperti; degustazione delle farine concorrenti con piccoli assaggi a Km Zero; rivisitazione di un piatto della tradizione a cura di uno Chef rappresentativo dell'Appennino.
A Dolce&Farina ci sarà anche Gianni D'Amato, chef lunigianese d'origine. Nato nella cucina di famiglia all'Osteria Dalla Meghin di Aulla, lo chef e la moglie Fulvia si sono dedicati dal 1987 a Il Rigoletto, prima a Massa Carrara e poi a Reggiolo dove hanno celebrato lo straordinario incontro tra i sapori dell'Appennino. Oggi la Famiglia D'Amato gestisce il Caffè Arti e Mestieri, inserito in uno storico palazzo nel cuore della città di Reggio: un prestigioso palcoscenico per celebrare le cucine del territorio, riproposte in chiave moderna, per regalare agli ospiti nuove e autentiche esperienze culinarie.
La filiera della castagna è un percorso antico che da sempre lega le comunità alle loro montagne. Il castagno è stato per secoli "l'albero del pane".
Per molti piccoli borghi il recupero della castagna, la riaccensione degli essiccatoi e le fasi di produzione della preziosa farina, rappresentano un ritrovato senso di appartenenza; un lavoro per tutti i mesi autunnali, fino all'inverno, che riporta le persone a stare insieme per un bene che torna ad essere collettivo. L'importanza della farina è tale che il suo valore sociale è tornato anche ad essere economico, certificato, per molti produttori, anche dalla Dop.
La filiera, però, non si ferma alla produzione di farina, ma diventa creatività e tradizione nelle sapienti mani di chi, tra forni e fornelli, ne fa piatti prelibati. Sono questi profumi che i produttori e i ristoratori d'Appennino vogliono raccontare per aprire le porte delle nostre comunità a tutti. Per informazioni [email protected]