Senza dubbio le autorità sanno rispondere con lo scudo di questa e quella legge o questa e quella necessità prioritaria. Ma dispiace davvero vedere quanti alberi, quanto verde paesano in questi anni è stato fatto fuori. Già un paese di montagna dovrebbe farne una cifra, un “piatto forte” della propria offerta – e una volta le ombre ed il fresco che offriva era citato come punto a favore per il turismo estivo – ed impegnarsi a difenderlo e svilupparlo. Ma evidentemente, pure in tempi di ambientalismo esasperato, e talvolta proposto decisamente a tinte ideologiche, non è più così.
Parliamo di Castelnovo ne’ Monti, un paesone sempre più trama di asfalto & cemento, con le sue due-tre strade principali ingolfate di auto, e sempre meno luogo adatto a passeggiate. Provate a farci un giretto e contate, in centro, le piante che incontrate, al netto di quelle private.
Le ultime “rasate” riguardano i dintorni del cimitero e la zona della Montadella.
Dispiace, dicevamo. Una volta Castelnovo era più bello. Proprio in senso squisitamente estetico. Certo, in generale dicono che si può sempre peggiorare, ma, con un po’ d’ottimismo, speriamo in una sterzata, in un colpo di reni.