Lunedì alle ore 22.00 e in replica il giovedì alle ore 17.00 Silvano Scaruffi ci accompagnerà fra le righe del suo ultimo libro “Le pecore si contano a maggio” come solo lui sa fare sulle frequenze 94,3 MHz FM di Radionova nella quinta puntata del suo programma “Nebrascra”.
La trasmissione è ascoltabile anche in diretta su www.radionova.it, e in anteprima nei file in fondo a questo articolo.
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C’erano esseri enormi che si aggiravano sulla Terra, un tempo.
Rettili Saurischi carnivori ed erbivori.
Gli uni predavano con affilate unghie e smisurati denti, gli altri brucavano campi d’erba e scortecciavano le piante che allora erano alte come palazzi. Tutti cagavano senza ritegno, delle quantità industriali di roba, tanto che le mosche e gli altri esapodi coprofagi crescevano a dismisura anche loro, per tutta la merda che c’era da mangiare, tutte le carcasse da ripulire. E lo stesso crescevano anche quelli che di quegli insetti enormi si nutrivano. Diventando enormi essi stessi.
Insomma, erano anni di creature enormi. I sauri spadroneggiavano alti quanto il cielo, ingombranti come montagne. Dicono i dinosauri fossero colorati, in sgargianti blu e accesi toni rossastri, verdi anche. Per milioni di anni sono stati gli indiscussi dominatori delle terre emerse, dei mari anche, e dei cieli, pterodattili dalle ali grandi come vele, in volo sulle scogliere, poi i pelagornitidi, volatori oceanici dai becchi dentati.
Ci furono loro, per secoli e millenni.
Poi cadde un asteroide.
Un colpo che mai. Una sassata intergalattica a decidere le sorti del pianeta.
E fu tutto tremore, esplosioni, polvere, fumo e gelida oscurità.
E tutti i dinosauri morirono.
Per fortuna.
E’ andata anche bene. Per noi.
Ai dinosauri un po’ meno.
(Silvano Scaruffi)
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