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Dalla posta alla pasta

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laboratorio "la manu impasta"

Sembrava destinato a non riaprire mai più il locale dov’era ubicato l’ufficio postale di Minozzo. Invece, grazie a Manuela Franchi, imprenditrice Tizzolese, a Minozzo ben presto le cose sono cambiate. Festeggia il primo anno di attività il laboratorio di pasta fresca “la Manu impasta” che aggiunge un plusvalore al negozio adiacente “sapori di montagna”, sempre di Manuela, dov’è anche situata la rivendita.

«L’idea di aprire un laboratorio è nata un po’ per caso.» Spiega Manuela, «Intanto, essendo il mio negozio situato di fronte all’ex ufficio postale, avevo visto di persona lo smantellamento della banca che per un po’ di tempo aveva occupato lo spazio, ed ero rimasta colpita dal dispiacere dei miei clienti, che prima avevano perso un servizio, poi ne avevano perso un altro. In seguito ero andata a cena da un’amica che aveva cucinato i tortelli, e tra una chiacchiera e l’altra abbiamo sognato insieme di aprire un negozio di pasta fresca, apportando delle varianti a ricette tradizionali. L’idea nata tra una risata e l’altra si è sedimentata in me e pian piano ha preso forma. Non c’è stato un momento preciso. O meglio, la causa scatenante è stata vedere Don Fernando Imovilli fermo davanti al locale.» [la parrocchia di Minozzo è proprietaria dello stabile e conseguentemente del locale n.d.r.]

negozio "sapori di Montagna"

Manuela non perde tempo, non ha dubbi e nemmeno domande. Abbandona il suo posto dietro al bancone e raggiunge Don Imovilli. Con rapidità e decisione chiede se possibile prendere in affitto il locale. Don Fernando chiede come mai è interessata. E Manuela risponde senza esitare un istante: «Vorrei aprire un negozio di pasta fresca.»

Detto fatto, il negozio apre i battenti, i primi tortelli sono disponibili a Minozzo. E, nel giro di poco tempo, arrivano gli gnocchi, le lasagne, le rosette e i cannelloni. Ma non è finita. Con un’altra amica, provetta cuoca toscana, si è studiato un nuovo prodotto, “gli gnudi di Minozzo”, piatto che unisce la tradizione fiorentina a quella Minozzese, seguendo canoni sia di originalità che di tipicità.

«Garantiamo la qualità dei nostri prodotti» Continua Manuela, «utilizziamo solamente ingredienti del territorio. Di Minozzo utilizziamo il Parmigiano Reggiano 30 mesi e la ricotta, entrambi prodotti del Caseificio Sociale. La lavorazione è eseguita esclusivamente a mano. Per questo motivo la nostra produzione per ora è limitata e non abbiamo potuto sperimentale altre varianti, che però sono solo in attesa di essere provate. Grazie all’esperienza di queste due amiche “cuoche”, lavoriamo in continuo per garantire prodotti sempre nuovi e originali, che però ricalchino il sapore della tradizione e della qualità.»

laboratorio "la manu impasta"

Il nome, “la Manu impasta”, deriva dal binomio di “manu-manuale” e “Manu-Manuela, che si mette in gioco in prima persona per portare avanti qualcosa in cui crede. Idem per “impasta” verbo che riporta direttamente nelle cucine domestiche, laddove tra polveri di farina le cuoche amalgamavano ingredienti diversi per portare sulle tavole piatti sempre unici e originali. Ma impastare significa anche avere le mani in diverse attività, che si intersecano tra di loro in modo da portare al consumatore finale la garanzia di un servizio qualitativo e conveniente.

Manuela Franchi, classe 1968, abita a Tizzola, borgata del minozzese. È stata membro attivo di diverse associazioni fino alla decisione di rilevare il negozio “Sapori di Montagna” nel marzo del 2015. Da allora la sua opera in paese è sempre stata attiva e costante, fino all’apertura del laboratorio dove, nell’estate del 2016, a Sologno si è potuta gustare la prima festa di paese a base di tortelli derivati dalla sua produzione. La giovane imprenditrice, col suo operato, non solo può vantare la capacità di gestire due attività in paese, ma anche di dare lavoro a diverse persone, cosa non da poco vista la realtà, non sempre facile, di montagna. In una montagna dove tutto sembra volgere verso chiusure, c’è ancora chi, come Manuela, ha il coraggio di mettersi in gioco, portando sapori, vita e occupazione. Ma non è finita. Non basta esportare il proprio prodotto in diverse località appenniniche e verso la bassa. C'é ancora qualcosa che bolle in pentola. E Manuela promette sorprese.