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Fischiato prima, Bonaccini rinuncia alle strette di mano e incontra gli studenti

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“Se conosco bene il mondo dei media, so che domani titoleranno fischi per Bonaccini a Castelnovo e parleranno poco di Aree interne”. Il governatore della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, torna a Castelnovo ne' Monti, a un mese dall’inaugurazione del Santuario di Bismantova e a due anni dalla prima nel nostro Appennino. La serata di presentazione del progetto Aree interne, venerdì sera al Teatro Bismantova, si svolge in un clima surreale. Ad attenderlo all’esterno ci sono quasi un centinaio di persone, per lo più organizzate dal gruppo di recente costituzione Montagna Re Esiste. Fischi e qualche insulto. “No, non sono venuto qui per farmi insultare – sbotterà nel suo lungo intervento replicando a un signore del pubblico -. Credete che piaccia a un presidente di Regione fare scelte per poi venire, con la propria auto, una Seat, sino a Castelnovo Monti per prendere del coglione o del buffone?”. Come noto fischi e parole pesanti sono volati per il recente voto per la chiusura del Punto nascita locale, votato giovedì dalla stessa Regione con i voti, oltre che del presidente, di tutti i consiglieri Pd. Offese che, oggettivamente, non fanno onore allo stile di noi montanari. Come, altrettanto oggettivamente, ai montanari è giunto questo confronto sul tema tardivo.

“Nel fare scelte occorre affidarsi agli esperti – dirà Bonaccini – e sulla sanità lo abbiamo fatto. Analoga cosa avevamo attuato per la scelta sui vaccini, con risultati importanti. E il parametro che ha decretato la chiusura di questi punti nascita è stata la sicurezza, pur avendo provato ad avanzare la richiesta di deroga al ministero”. I mormori del pubblico sottolineano un punto debole dell’argomentazione del presidente “se il punto nascita non era sicuro andava chiuso subito senza alcuna richiesta di deroga”. Ma ormai c’è poco da discutere.

Tra le tensioni palpabili di questa serata spiccano alcune curiosità. Enrico Bini fa salire sul palco un gruppo di 4 mamme che consegna a Bonaccini le foto dei loro bambini, che senza il Punto nascite di Castelnovo qui non sarebbero nate. Lui le accetta e si alza in piedi. Sono presenti anche i giovani studenti dell’Appennino che chiedono di parlare alla fine dopo avere ascoltato il dibattito. “Non è possibile per motivi organizzativi” e, allora, eccoli salire, in due, sul palco ad esporre con una singolare chiarezza il loro punto di vista sul punto nascite e sul desiderio di vivere in montagna. Terminato il loro intervento dalla sala escono in segno di protesta una cinquantina di persone.

Giammaria Manghi, presidente della Provincia, propone un intervento istituzionale ma dove, in anteprima, annuncia il reperimento  delle risorse (metà della Provincia metà della Regione) per il rifacimento del ponte sul Rio Sologno, oltre 800 mila euro e realizzazione entro il 2018. Il suo intervento sarà seguito da Enrico Borghi,  consigliere della presidenza del Consiglio dei ministri che spiegherà come in Europa si è giunti alla definizione del sostegno alle Aree interne e di come sia significativo il progetto “La Montagna del Latte”.

Nelle prime file sono schierati alcuni sindaci, i parlamentari Pd reggiani, il direttore dell’Ausl, Fausto Nicolini, membri del consiglio comunale castelnovese – all’esterno il consigliere d’opposizione Massimiliano Genitoni si è vestito, con la moglie, da indiano, incassando l’ilarità di alcuni compagni della maggioranza. Enrico Bini modera una serata difficile dall’inizio alla fine, incassa l’applauso più lungo nel ricordo di Davide Tronconi, il giovane volontario del soccorso recentemente scomparso.

Certo, si parla – lo si legge nel resoconto sotto – di Aree interne e dei 30 milioni “che diverranno il doppio – spiega il governatore – in fatto di progetti per la montagna. Da altre parti queste risorse non ci sono”. Qui il governatore commenta e ripete a lungo i numeri che fanno della Regione Emilia-Romagna la prima in Italia e tra le prime d’Europa in fatto di parametri economici, sanitari e, anche, turistici – per la cronaca l’Appennino è fanalino di coda sul turismo in Regione. Sull’intervento di Bonaccini, a fine serata, un veloce summit di un manipolo di giornalisti e politici locali: “l’errore è stato questo, il fare un intervento da campagna elettorale”.

Di contro, nonostante le titubanze iniziali - ricordate? “vengo solo per dialogare e non per prendere insulti” -  alla fine il governatore a Castelnovo è salito davvero - poche ore prima aveva raccolto i fischi a Pavullo nel Frignano -, anzi, ha rilanciato  promettendo di tornare entro Natale altre due volte. Sul palco ha una forza comunicativa sconosciuta due anni fa nella sua prima calata nel castelnovese. E’ davvero arrivato con la sua Seat, parcheggiata proprio sotto il muro di chi protestava. Nelle poche citazioni concesse a persone locali c’è il ringraziamento a “Fausto Giovanelli per l’ottimo lavoro che sta facendo per il Parco dell’Appennino”.

L'incontro del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, con gli studenti dell'Appennino a fine serata (foto Redacon)

Sfugge ai più un episodio singolare. Pur nella divergenza di opinioni, a fine serata il governatore scappa dai saluti agli amministratori e amici di turno. Sale velocemente lungo le scale del teatro dove sono rimasti gli studenti. Li incontra e inizia a dialogare e interloquire con loro e loro non si sottraggono e rimarcano le  ragioni della recente protesta. Storie di montagna.

 

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LA NOTA UFFICIALE DEL COMUNE DI CASTELNOVO MONTI

 

Tra la strategia Aree interne e altri investimenti programmati, oltre 50 milioni in 3 anni per l’Appennino

CASTELNOVO MONTI – Erano attese, e ci sono state anche le contestazioni, ma al di là del comprensibile dissenso legato alla chiusura del punto nascite del Sant’Anna, la serata di ieri ha rappresentato una tappa importante per il futuro della montagna. E’ stato presentato il documento programmatico per la strategia nazionale Aree Interne riguardante l’Appennino reggiano, che porterà nel prossimo triennio investimenti in settori centrali per lo sviluppo locale. “E’ una grande sfida – ha spiegato il Presidente dell’Unione dei Comuni e Sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini – che abbiamo voluto cogliere e giocare fino in fondo. E’ anche una grande responsabilità: non credo si ricordi un importo così alto a sostegno dell’economia appenninica in un periodo così concentrato. Se sapremo fare le scelte giuste segneremo opportunità di futuro per il territorio. Non dobbiamo sbagliare”. La serata al Teatro Bismantova ha visto gli interventi, oltre che di Bini, del Presidente della Provincia Giammaria Manghi, dell’Onorevole Enrico Borghi, Consigliere del Governo per la Strategia Aree Interne e del Presidente della Regione Stefano Bonaccini. Il documento programmatico è stato realizzato in collaborazione con il Consorzio Caire, mentre gli investimenti sono sostenuti con fondi europei e della Regione Emilia-Romagna. “Il titolo che abbiamo voluto dare al documento e al progetto – ha proseguito Bini introducendo la serata – è “La montagna del latte”, che vuole essere un filo conduttore incentrato sullo sviluppo, a partire dagli importanti progetti sulla filiera del Parmigiano Reggiano, dalle prospettive nate dalle prospettive nate anche grazie alla creazione di una nuova Associazione d'Impresa composta da 45 latterie sociali e aziende attive nella filiera. Un’idea alla quale si lavorava da 20 anni senza riuscire a concretizzarla che ora è realtà. Ma ridurre il progetto aree interne solo a questo settore sarebbe limitante: ci sono azioni sulla mobilità, la scuola e la formazione per un maggiore rapporto con le imprese locali, la banda ultralarga che è la base per creare nuovo sviluppo e lavoro in montagna, servizi di prossimità, sanitari e sociali, sostegno a progetti come nuove cooperative di comunità, seguendo l’esempio di grande successo dei Briganti di Cerreto e della Valle dei Cavalieri di Succiso”. Bini a proposito dei Briganti di Cerreto ha rivolto un commosso ricordo anche a Davide Tronconi, il tecnico Saer rimasto vittima di un incidente e scomparso giovedì, salutato da un lungo applauso. Dopo l’intervento di Bini sul palco sono salite alcune mamme in rappresentanza dei cittadini che hanno manifestato contro la chiusura del punto nascite, che hanno consegnato al Presidente Bonaccini le foto dei loro figli nati al Sant’Anna, e a seguire due rappresentanti dei ragazzi degli istituti superiori castelnovesi che nei giorni scorsi hanno manifestato a sostegno del servizio. “Abbiamo voluto esprimere il nostro malessere per questa decisione, che continuiamo a non condividere – hanno detto – e che sul momento ci è sembrata quasi una spinta ad andare via dal territorio. Giovedì pomeriggio abbiamo partecipato all’incontro in cui abbiamo ascoltato l’intervento dell’Assessore Sergio Venturi sull’ospedale, se le promesse fatte verranno mantenute siamo più fiduciosi per il nostro futuro. Il piano per le Aree interne è assolutamente interessante, per cui cercheremo di partecipare alla fase di realizzazione, perché siamo fieri di essere parte di questa comunità”.

A seguire è intervenuto il Presidente della Provincia Giammaria Manghi, che ha annunciato alcuni importanti interventi in particolare sulla viabilità: “E’ un evento molto importante che si investano sull’Appennino per le Aree interne 30 milioni di euro in un triennio. E’ una attribuzione talmente vasta che forse mai si era vista in un colpo solo su un territorio così definito e ristretto. La comunità ci chiede giustamente gli impegni precisi, ognuno per il proprio ruolo: io rappresentando la Provincia che oggi è un Ente in grande difficoltà finanziaria ma ci sono alcuni investimenti molto importanti che stiamo anche noi sostenendo in Appennino. Per fare esempi concreti: il secondo stralcio della variante del Ponte Rosso, che nei primi 6 mesi del 2018 sarà terminata. Ce lo eravamo assunti come impegno prioritario e siamo riusciti a sostenerlo dismettendo patrimonio di proprietà dell’Ente. Stiamo lavorando ad un accordo con Anas sulla statale 63, per tre stralci di lavori tra Vezzano e il Bocco, con adeguamento e revisione del tracciato. Dei nostri 630 ponti di pertinenza avevamo grossi problemi su quello di Rio Sologno, che necessitava di lavori per 800 mila euro per il pieno ripristino al traffico. In questi giorni abbiamo trovato i fondi, grazie a una compartecipazione al 50% tra Regione e Provincia, e anche questo intervento sarà realizzato entro metà 2018. Sulla sicurezza scolastica è previsto l’adeguamento sismico istituto Cattaneo – Dall’Aglio. Non vogliamo chiudere la montagna, anzi l’opposto. Ho molto rispetto per chi ritiene una sconfitta la chiusura del Punto nascite e capisco il pathos emotivo che ha causato, è un dissenso che va compreso. Ma noi dobbiamo rifarci alle indicazioni dei medici e professionisti: io lo faccio quotidianamente anche nel mio lavoro, se non ci fidiamo di chi ha le competenze non prendiamo scelte giuste. Cogliamo i segni di impegno sulla sanità in montagna, i 4 milioni di investimenti previsti sull’ospedale”.

L’Onorevole Borghi ha invece affermato: “Oggi le aree interne individuate in tutta Italia sono 71, e quando andiamo a presentare progetti e interventi il timore più grande che abbiamo è trovarci davanti a delle comunità spente, attendiste. Invece quando c’è reattività, anche polemica, significa che c’è volontà di protagonismo, e questo è un segnale comunque sempre positivo. Con questa strategia abbiamo scardinato un vecchio modello di intervento sui territori, in voga dagli anni ’70 fino ai primi anni 2000, in cui nelle comunità che erano rimaste, si puntava a salvare il salvabile con una serie di risposte che immaginavano i territori montani come periferici, marginali, ultimi. Le risorse venivano erogate a pioggia con progetti generici. Dal 2008 al 2011 la riduzione delle risorse ha colpito molto queste aree. E’ stata la fine di quella modalità assistenzialista, senza un reale protagonismo dei territori, che è quello che abbiamo cercato con questa strategia. La montagna italiana è fatta di realtà composite, con alcune realtà di forte produzione, grande sviluppo, e aree vicine che invece sono in grave difficoltà. La risposta a queste complessità doveva essere per forza il coinvolgimento delle comunità. Qui siete riusciti, sulla base dei finanziamenti europei e regionali, a mettere in moto una serie di collaborazioni e progetti che arrivano a coinvolgere 30 milioni di euro, che è più del doppio della media delle altre aree interne, ed è un segnale estremamente interessante”.

Ha concluso il Presidente Bonaccini, che ha illustrato gli importanti traguardi economici raggiunti dall’Emilia Romagna in termini di Pil ed esportazioni, in cui “oggi siamo la prima Regione italiana, davanti anche a Lombardia e Veneto, e tra le prime nei cinque maggiori Paesi europei”, e ha poi aggiunto: “Non vorrei che alla fine attirasse maggiore attenzione la contestazione, che pure comprendo e accetto, che questo progetto importantissimo. Un’azione che crea opportunità di lavoro, che rappresenta il primo livello di intervento per mantenere le persone a vivere in montagna, insieme alla tutela dei servizi alla persona e della salute che non abbiamo la minima intenzione di trascurare, anzi. La discussione è legittima ma noi non facciamo scelte per avere l’applauso e cinque voti in più domani, ma che garantiscano invece tra 20, 25 anni ai nostri figli di vivere con orgoglio in questo territorio. Quello che non voglio ci venga detto, è che abbiamo promesso e non abbiamo fatto, poi posso anche prendermi le offese. Quello che annunciamo noi siamo abituati a realizzarlo”. E ha poi concluso: “Qui ci sono delle opportunità enormi su cui intervenire. Il turismo ad esempio: essere area Mab Unesco è una opportunità splendida, che farà crescere nei prossimi anni opportunità di lavoro. Ci sono a disposizione milioni di euro per l’agricoltura di montagna. Attraverso i fondi regionali sul Psr abbiamo realizzato diversi bandi, e continuiamo a farlo, che offrono 50 mila euro a fondo perduto ai giovani che aprono una azienda agricola. Sono risorse che tutte le volte ci troviamo a finire rapidamente, perché oggi tanti giovani tornano alla terra, con competenze e un appeal nuovo, un settore in cui l’occupazione è in crescita dopo anni di calo, e che ha effetti a ricaduta sul dissesto e la cura del territorio. In Italia il ritardo digitale ci pone agli ultimi posti in Europa. Ora su questo capitolo sono stati stanziati 180 milioni dal Governo, e noi ne mettiamo altri 26. Entro il 2020 tutto il territorio montano emiliano romagnolo sarà coperto dalla banda ultra larga a 30 mega, i tre quarti con banda a 100 mega, la fibra sarà in tutte le scuole e le aree produttive. L’Appennino reggiano grazie alla strategia aree interne arriverà a questo risultato entro il 2018”. Ha poi annunciato: “Tornerò due volte a Castelnovo prima di Natale, per un incontro su tutti i progetti legato allo sviluppo infrastrutture, alle imprese, al lavoro. E un altro dedicato alla sanità, ai servizi e al Sant’Anna. Sottolineo però che abbiamo una delle migliori sanità pubbliche in Europa. In questi anni è stato assunto dalle Asl molto personale, lo faremo anche a Castelnovo, il che significa persone che vivranno e lavoreranno qui. Non chiuderemo nessuno ospedale. Li specializzeremo, tenteremo di renderli i migliori possibili. Non siamo però onniscienti per poterci occupare di tutto senza gli esperti. Ovviamente per una scelta che è stata molto difficile ci siamo fidati della comunità medica e scientifica. Che motivi avrei avuto per elaborare un disegno diabolico per chiudere un punto nascite? Abbiamo seguito le indicazioni dei professionisti, delle commissioni preposte. La scelta compiuta non è stata politica, bensì tecnica, solo per la sicurezza. Ci sono risorse per potenziare l’ospedale e potranno essercene anche di più. Se fosse stata una questione economica a spingere per la chiusura dei punti nascite, non avremmo invece scelto di investire sull’ospedale. Scegliamo insieme su quali reparti e servizi. Ma prendiamo anche atto che non c’è mai stata sul territorio una iniezione così robusta di capitali: tra fondi aree interne, investimenti sulle infrastrutture, la banda ultralarga, il rafforzamento dell’ospedale si arriva oltre 50 milioni, per poter continuare con orgoglio ad abitare la montagna. Se si sbagliano le battaglie, si può cercare di mantenere una cosa che sembra la più importante oggi, ma si perdono altre condizioni che garantiscano alla gente di continuare a vivere qui”.

32 COMMENTS

  1. E’ stata una serata davvero penosa, il governatore non ha voluto ascoltare nessuno, nessun diritto di replica; è stato arrogante e supponente. I fischi se li è meritati tutti, come il suo capo, in questo periodo, quando scende dal treno. Io mi vergogno di vivere in Italia.

    (Commento firmato)

    • Firma - commento firmato
  2. Ieri mi sono unito al fronte del dissenso come cittadino perché anche io condivido questa indignazione nei confronti di politicanti che senza vergogna raccontano di fare il bene del nostro territorio e, nel mentre, lo depredano dei servizi più indispensabili. Mi sono presentato con mia moglie vestiti da indiani delle Americhe perché questo è il mio stato d’animo, mi sento “nativo del territorio” ed al tempo stesso vittima di una politica che ci considera come una “riserva”. Qualcuno la ha definita una pagliacciata, ma fino a che saremo in democrazia mi vestirò come ritengo opportuno, esprimerò il mio dissenso nel rispetto degli altri, ma liberamente e come ritengo possa essere più efficace. La cosa più bella è stata che nessuno dei manifestanti ha esibito simboli o bandiere dei partiti, perché i politici ed i partiti ieri sera erano tutti dentro il teatro a raccontarsela tra di loro. E pensare che parlano di come gestire 30 milioni di euro ma non sono stati in grado nemmeno di compilare la documentazione per la richiesta di questi fondi dovendo incaricare costosi consulenti esterni. Ci sarebbe quasi da ridere, se non fossero soldi nostri, di tutti noi cittadini.

    (Massimiliano Genitoni)

    • Firma - Genitoni Massimiliano
  3. Gentile presidente Bonaccini, ho letto la sua dichiarazione sulla specializzazione degli ospedali. Quello di Castelnovo avete intenzione di specializzarlo sulla lungodegenza geriatrica? Ma ci faccia il piacere almeno di tacere,al pari del suo fido scudiero Tirelli.

    (MB)

    • Firma - MB
  4. Aree interne? Quante fandonie per calmare gli animi, ci hanno fatto un torto enorme che ricorderemo in eterno soprattutto alle urne, non arrendiamoci, troveremo una soluzione, magari bloccando qualche strada di domenica. Hanno fatto cose profondamente ingiuste, la nostra determinazione non deve finire.

    (Commento firmato)

    • Firma - Anonimo
  5. Avrei voluto leggere nero su bianco anche il discorso fatto in teatro da Bonaccini agli studenti sul fatto che devono stare attenti a nominare la parola frode perché in politica ci sono anche delle brave persone (come loro?!) e i giovani devono fidarsi della politica senza metterla in dubbio.

    (Schifata)

    • Firma - Schifata
  6. Sono certo che i manovratori del Pd della montagna sono rimasti soddisfatti delle scelte scellerate dei loro “superiori”. In questa circostanza è chiaro e lampante che le ragioni del popolo non valgono nulla, nessuno le considera e ne tiene conto. Vedrete che a primavera saranno tutti gentili e disponibili ad ascoltare e, come sempre, dopo aver ricevuto il voto si dimenticheranno di tutto. Altro che regime, abbiamo di fronte un vero partito DEMOCRATICO.

    (Fabio)

    • Firma - fabio
  7. “Non siamo però onniscienti per poterci occupare di tutto senza gli esperti”. Estraggo questo passaggio dall’intervento di Bonacini perchè mi sembra, un sinistro un prologo. ” E’ stato infatti incaricato un esperto dell’Università di Bologna per trovare una soluzione per mettere in ‘sicurezza’ (tanto per cambiare) la discarica di Poiatica!”.

    (mv)

    • Firma - mv
  8. Spero che i 7 denari con cui hanno venduto il reparto non finiscano nelle solite tasche o che si perdano in 1000 fiumiciattoli. Vorrei che servissero per creare lavoro per chi non ha la fortuna di averlo, soprattutto donne e invalidi, da sempre e in modo particolare in Montagna, tagliati fuori dal mondo del lavoro.

    (Alex)

    • Firma - Alex
  9. Veramente incredibile ascoltare un presidente di regione venire a fare un discorso in punto stile campagna elettorale, dopo aver avallato la chiusura di un servizio vitale per l’Appennino. Spero che gli elettori gli sgretolino la faccia di bronzo a forza di voti persi!

    (Riccardo Bigoi C219Q)

    • Firma - Riccardo Bigoi C219Q
  10. Vorrei chiedere al governatore, Bonaccini, come mai per il bene della popolazione sono stati chiusi i centri nascite più lontani dalle città e invece quelli a dieci minuti sono tutti in deroga (forse tutto questo per aiutare la montagna?).

    (Jimmy)

    • Firma - jmmy
  11. Per Massimiliano: eravamo in tanti a non sapere a compilare una scheda, visto che la strategia è stata scritta a più mani. Vorrei elencarteli, così magari chiedi a loro: presidenti delle latterie aderenti al progetto Legacoop e Confcooperative, Camera di commercio, Crpa, i ragazzi di futuro verde, i sindaci dell’Unione, i dirigenti scolastici, l’agenzia della mobilità, l’azienda Usl ,il Parco nazionale, il Gal. Tantissimi che hanno condiviso il percorso aree interne. Per il costo del consulente ti invito a verificare. Questa è un’occasione straordinaria per il nostro territorio. Quindi non sminuire questo progetto, magari informati, io sono a disposizione, se vuoi!!!

    (Enrico Bini)

    • Firma - Enrico Bini
    • Mi perdoni l’insolenza, signor Bini, se mai così le dovesse giungere, ma vorrei che mi rendesse conto, sono soldi anche miei, di quei circa 8 milioni di euro per le aree interne (cito: “Quest’anno si parla di circa 8 milioni di euro”) che un’intervista rilasciata ad un giornale il 31 marzo scorso ha detto di dover essere investiti. Siamo passati dagli otto milioni, per l’anno in corso, per poi passare ai trenta e finire a cinquanta nei prossimi tre anni. Neanche la Cina si sogna un tasso di crescita così!

      (mv)

      • Firma - mv
  12. Ha pure una faccia… Ultimamente so di persone che vanno al Cup del S. Anna per prendere degli appuntamenti sanitari e viene detto loro che devono andare a Reggio… Quando sono a Reggio viene detto che al S. Anna potevano farlo… Mi sa che pensano che noi montanari siamo dei burattini… Ci vogliono esasperare, così tutti andremo a Reggio per tutto e il S. Anna sparirà. Fate schifo!

    (Alle)

    • Firma - alle
  13. E’ allucinante, non credevo si arrivasse a tanto, togliere il punto nascite di Castelnovo in base ai numeri è il primo vero colpo mortale al nostro Appennino dal dopoguerra ad oggi; in base ai numeri oggi si toglie il punto nascite, domani si toglie tutto il resto; arriveremo al punto che Enel o Telecom ci potranno togliere la luce e il telefono; per pochi utenti non ne vale la pena; diranno che andare sui pali in montagna è troppo pericoloso. Ma la cosa che più mi ha dato fastidio è venire a Castelnovo a promettere soldi; mi ha sorpreso la presenza di Enrico Borghi che lo ritenevo una persona che ama la montagna e pensa al bene dei montanari. Questi incontri dimostrano veramente che a parole si dicono tante cose e che nei fatti si fa l’opposto e tanti sono lì ad applaudire ed accettare tutto quello che questa politica fa. Ma la colpa è solo nostra, siamo noi che li abbiamo messi lì, ricordiamocelo se un giorno avremo di nuovo una scheda tra le mani.

    (Davide)

    • Firma - Davide
  14. Mo se il “sistema S. Anna” vale anche per il ponte sul rio Sologno (e altro), perchè “metterlo in sicurezza” e ricostruirlo? Lasciate lì i detriti, non ricostruite niente e non mettete in sicurezza niente, stanziate qualche altra milionata per i “torrenti interni” e convocate una riunione, che so, al Teatro dei Mantellini di Villa Minozzo. Ovviamente con l’intervento di Bonaccini, di Manghi, di Borghi e del sindaco Fiocchi a fare sorrisi e dire che lo fanno per lo sviluppo della montagna.

    (Giovanni V.)

    • Firma - Giovanni V.
  15. Non capisco come mai nonostante gli innumerevoli inviti a parlare nessun sindaco nè amministratore di nessun comune, non solo Bini, si esponga. Incredibile, vergogna. Vedremo se anche sotto campagna elettorale terranno la boccaccia cucita come in questa triste vicenda. La politica è marcia in tutti i sensi. E pensare che io sono nato di sinistra, ma purtroppo il mio partito non esiste più. Nel Pd sono entrati tutti gli scarti, le porcherie, gli arroganti, i prepotenti, i raccontaballe e non scrivo altri aggettivi disprezzativi, perchè riempirei la pagina. Alle prossime elezioni, elettori Pd, ricordatevi di ciò che ci hanno lasciato togliere i nostri sindaci, senza muovere un dito; anzi, qualcuno di loro si è espresso in alcune riunioni addirittura a favore. Vergogna, vergogna, vergogna e schifo.

    (Alessandro N.)

    • Firma - alessandro n.
  16. Caro Signor Davide, promettere soldi e benestare è uno dei loro punti forti. Hanno fatto la stessa cosa con la fusione, promesse, promesse, promesse, e quante ne sono state mantenute di tutte le stupidate che hanno raccontato in campagna elettorale? Se si potesse tornare indietro, saprei come fare e chi ascoltare, ma purtroppo è tardi. Per loro togliere i servizi è salvare la montagna, se andiamo di questo passo e continuiamo a votarli fra dieci anni siamo alla fame.

    (Ramona)

    • Firma - ramona
  17. Ma visto che in montagna non ci sono i numeri, perchè continuate ad aggiustare le strade, a chiudere le buche, a lasciare aperti i comuni (anche se qualcuno è già sparito), a tenere aperto gli altri reparti dell’ospedale, ecc. ecc. Tanto noi della montagna per quello che valiamo e contiamo… Siamo solo d’impiccio ai nostri politici. L’importante è che non fate chiudere anche le pompe funebri, perchè qua siamo tutti morti e pure in stato avanzato e di decomposizione.

    (Marika B.)

    • Firma - marikab.
  18. Sig. Sindaco allora fa anche lei l’indiano?
    Ci sono i verbali dell’Unione dei Comuni (da Lei presieduto) a conferma di quanto ho dichiarato. Forse potrebbe rileggersi il passaggio in cui chiedevo il perché dovessimo incaricare costose consulenze esterne per fare la richiesta dei finanziamenti avendo ogni comune dell’Unione un ufficio tecnico con personale sicuramente competente… Lei invita me ad informarmi ed io invito Lei a ricordare meglio.
    In questi giorni mi domando come mai di fronte a tanta indignazione da parte dei suoi cittadini nei confronti delle politiche del partito che rappresenta il suo unico problema sia portare costanti attacchi pubblici alla mia persona? Da un lato mi lusinga essere tenuto in considerazione da una personalità illustre quale è la Sua, ma preferirei che usasse la stessa attenzione per rispondere anche a tutti gli altri cittadini perché siamo tutti suoi cittadini.

    (Genitoni Massimiliano)

    • Firma - Genitoni Massimiliano
  19. Comprensibile la reazione degli utenti, la chiusura del Punto Nascita è un lutto e un grande cambiamento che destabilizza! L’opinione pubblica però, che non conosce nei particolari il settore sanitario e la delicata specialistica ostetrica/neonatale, non può comprendere quanto costino gli ‘errori’ in sala parto, dal punto di vista umano ed economico! Sono danni impagabili da risarcire a vita. Quindi dove i numeri e le percentuali parlano di RISCHIO ALTO, non si deve rischiare neanche una vita!
    Non mi interessa la politica, non ho parti preferite, ma le persone e i ‘quasi nati’ hanno diritto alla maggior sicurezza possibile!
    Guardate dal punto di vista di chi ha subito dei danni!
    Simona

    (Simona)

    • Firma - Simona
    • Simona, lei ha perfettamente ragione : la sicurezza prima di ogni altra cosa. Questo era il compito della politica : dotare il reparto ostetricia del Sant’Anna di mezzi e persone per garantire di operare in sicurezza. Io non ho rimostranze nei confronti degli specialisti che lamentavano carenze di sicurezza. Sono invece deluso dagli amministratori regionali del mio partito, il Partito Democratico, che non hanno fatto nulla per provare almeno a capire come mettere in sicurezza il reparto in questione.Certo, occorrevano investimenti ,anche consistenti . Ma se la Regione non investe nell’unico Ospedale, il Sant’Anna, presente in un territorio esteso quanto il 40 % della Provincia di Reggio Emilia, dove dovrebbe investire???? E lasciamo stare il discorso “numeri” : se fosse per i numeri , in montagna non avremmo nemmeno il metano ,oltre a tutto il resto. Ho portato l’esempio del metano perche’ alla fine degli anni 70 fu la Politica ( quella con la P maiuscola ) che ordino ‘ alla allora Agac di metanizzare la montagna,anche se i numeri non giustificavano l’intervento. Simona, io sono convinto che se la Regione avesse veramente voluto, il reparto Ostetricia avrebbe avuto buone possibilita’ di rimanere aperto! lombardi michele

      (michele lombardi)

      • Firma - michele lombardi
      • Gent. sig.ra Simona, per quanto mi risulta le strutture dell’ostetricia di Castelnovo ne’ Monti è perfettamente in regola e accreditata presso il servizio sanitario regionale (locali nuovi, camere di degenza rifatte ex novo, c’è anche la vasca per il parto in acqua); quello che secondo gli esperti è mancato sono la esperienza degli specialisti. Ora le chiedo: è più corretto turnare su Castelnovo gli specialisti, visto che ora è tutta una grande famiglia, o far viaggiare le partorienti lungo le strade di montagna per poi farle partorire in un reparto veramente, passatemi il termine, “sconcio”, con cameroni a 4 o 6 posti letto con bagno unico per magari 8/10 degenti, e come sta succedendo con travagli in terra stese su materassini e degenze in reparti che nulla hanno a che spartire con la neonatologia? Le chiedo: è questa sicurezza? Oppure è ottusità e miopia politica asservita al potente di turno? La saluto cordialmente.

        (Massimo Bonini)

        • Firma - Massimo Bonini
      • La politica attuale è figlia della politica precedente, senza dubbio alcuno. La metanizzazione era stata promessa in cambio di altre cose , vedi ad esempio la discarica di Poiatica, poi però è stata estesa sino a dove c’era convenienza a portarla. Nel Toanese, a Quara, che è uno dei grandi centri del comune, non è mai arrivata.

        (Antonio D. Manini)

        • Firma - Antonio D. Manini
    • Ma chiedo alla signora Simona se parla sul serio o se scherza. Perchè certe cose non si possono proprio leggere. Secondo lei, parlando di sicurezza, è più sicuro far salire in montagna una volta al mese un medico di Reggio o far scendere le partorienti in macchina o in ambulanza? L’ambulanza o la macchina sono la SICUREZZA per le partorienti? Se leggo o sento certe cose mi sento presa in giro, perchè, con tutta la buona volontà, non si può davvero pensare alla sicurezza in termini di viaggio in macchina di una partoriente. Mah.

      (Francesca D.)

      • Firma - Francesca D.
  20. “Ho guidato fino qui con la mia Seat”. Questa frase detta per rimarcare “lo sforzo” dice tutto. La mia speranza è che la gente riesca ad uscire dalla logica della “fede politica”. Se all’azione divina (ammesso e non concesso di “credere”) non possiamo dare giudizio (abbiamo fede), a quella dei poltici dobbiamo. In questi mesi dopo anni di maturazione della strategia si è scritto il capitolo più indecente della storia amministrativa che riguarda la montagna. Ora si fanno promesse per chetare gli animi: non dimentichiamo quali proclami ci hanno propinato fino ad ora e quali risultati si sono raggiunti.
    Rimango comunque basito dal silenzio dei sindaci.

    (Andrea Ganapini)

    • Firma - AndreaGanapini
  21. Simona, ci puo’ ricordare per favore quanti casi di morti (mamma e figli) ci sono stati in 70 anni nel reparto nascite di Castelnovo? Ho perso il conto, quindi la ringrazio se mi da questa informazione.Inoltre, negli altri ospedali SICURI, non ci sono casi di morte di bimbi o mamme vero?

    (ramona)

    • Firma - ramona
  22. Signor Andrea, gli altri sindaci fanno finta di non sapere cosa ne pensa la gente, se ne fregano altamente, speriamo che si comportino nello stesso modo anche durante la campagna elettorale, almeno non vediamo piu le sue facce.

    (alessandro n.)

    • Firma - alessandro n.
  23. Ha guidato “sino a Castelnovo ne Monti” con la sua Seat, siate comprensivi. E quando le nostre mamme dovranno partorire “fino a Reggio” magari partendo da Succiso, Ligonchio non vale? Scelta ridicola fatta da politici mediocri attenti solo alla loro carriera personale e avallata dal silenzio assenso dei nostri ancora più mediocri sindaci e amministratori della montagna.

    (Lollo)

    • Firma - Lollo