Massimiliano Genitoni (M5S): il triste epilogo, del Pd che fa e disfà
Lo spettacolo è finito, si spengono le luci e gli attori tornano dietro le quinte tra gli applausi fievoli di un pubblico amareggiato. Il silenzio cala sul teatro della montagna e non rimane che rassegnarsi ed uscire fuori in attesa che venga annunciato il prossimo spettacolo.
Dopo anni di agonia è tristemente giunta all’epilogo la storia del punto nascita dell’ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti dove il PD ha fatto e disfatto, cercando di distrarre, confondere e fare passare questa scellerata decisione alla popolazione della montagna cuocendola a fuoco lento come “la rana bollita”.
Tutti pronti a tutti i livelli a spendere parole rasserenanti, tutti pronti a metterci la faccia rimbalzandosi le responsabilità, tutti a condurre le persone a pensare che avrebbero fatto, che avrebbero umanamente considerato la sicurezza delle partorienti, soprattutto quelle che abitano le zone più remote del crinale e che avranno urgenza di recarsi in ospedale in particolari condizioni atmosferiche o di traffico.
Tutti sempre bravi a parlare in politichese, a predicare una cosa per poi arrivare a fare l’opposto e a nulla è servito essere entrati nel MAB o che il nostro appennino sia stato dichiarato area pilota per ingenti fondi regionali.
Adesso nessuno è colpevole, nessuno poteva immaginare, fare, cambiare il corso degli eventi perché si giustificheranno additando le responsabilità a qualche entità astratta, e si laveranno la faccia e la coscienza per il fatto di avere partecipato ad una lotta collettiva contro non si sa bene chi, forse ai mulini a vento.
Eppure questa volta le cose sono chiare, forse fin troppo per sembrare vero così come le responsabilità, questa volta ci sono nomi e cognomi, c’è un partito che governa Stato e Regione, che nomina il direttore sanitario e che decide cosa e come fare in totale autonomia: il PD.
Il responsabile è un partito composto da tutti i suoi rappresentanti che hanno deciso di essere eletti nelle sue fila e che avrebbero ancora, in un estremo atto di dignità, la possibilità di dissociarsi da questo modo di gestire la cosa pubblica dimettendosi, gridando forte il loro dissenso così come stanno gridando il loro dolore i cittadini traditi dal partito che hanno eletto a governare i loro interessi.
Adesso è il tempo di schierarsi chiaramente senza tanti giri di parole se si è con il PD, accettando anche questo ennesimo sopruso ai danni della comunità della montagna (pur di rimanere al soldo di un padrone ingiusto ed opportunista) oppure se si è liberi e si preferisce stare con le vittime e non con il carnefice!
Adesso è l’ora di alzare la voce ma indirizzandola contro chi ha preso questa decisione, è ora di aprire gli occhi e guardare bene in faccia la realtà perché il re è nudo.
Grazie, PD. Grazie di cuore, per avere calato la maschera e grazie per averlo fatto prima delle elezioni affinché tutti possano vedere cosa siete capaci di fare e decidere liberamente se stare con voi o contro di voi.
(Massimiliano Genitoni, Movimento 5 Stelle, Castelnovo ne' Monti)
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Yuri Torri (Sinistra Italiana): punti nascita, "no alla deroga. Il Governo si assume una grave responsabilità"
E' arrivata ieri la risposta della Commissione nascite del Ministero della Salute in merito alla richiesta di deroga, formalizzata dalla Giunta regionale nello scorso mese di luglio, al fine di mantenere aperti i 6 punti nascita dell'Emilia-Romagna con meno di 500 parti annui. Richiesta di deroga che come gruppo di Sinistra Italiana avevamo sollecitato con forza sin dal maggio 2015. Per quel che riguarda i 3 punti nascita in area montana Castelnovo ne’ Monti, Borgo Val di Taro e Pavullo, il parere della Commissione è sfavorevole e quindi i 3 punti nascita sono destinati alla chiusura. Negando la deroga il Ministero della Salute, e quindi il Governo, si assume una grave responsabilità: quella di privare tutto l’Appennino emiliano-romagnolo di un servizio il cui valore va oltre l’aspetto sanitario.
Si tratta di una decisione inaccettabile per evitare la quale ho messo in campo tutte le iniziative a mia disposizione. Se il tessuto sociale dell’Appennino viene privato di servizi così importanti, mi domando e domando al Governo e alle forze politiche che lo sostengono che senso abbiano l'approvazione di leggi quali quelle a difesa dei piccoli comuni. Che si dimostrano in realtà per quello che sono: meri spot elettorali.
Il Servizio Sanitario non può essere gestito con logiche aziendaliste offrendo servizi soltanto laddove c’è maggiore richiesta. L’obiettivo dei servizi pubblici non è il profitto, ma è garantire pari opportunità e tutele a tutti i cittadini, a prescindere dal territorio in cui risiedono. Perchè non esistono cittadini di serie A e di serie B.
E’ quindi oggi ancora più necessario un segnale che vada nella direzione opposta. Gli investimenti che la Regione ha annunciato sugli ospedali di montagna, a partire da quelli destinati a Castelnovo ne’ Monti, devono tradursi al più presto in realtà. Per le parole e le assicurazioni generiche non c’è più tempo.
(Yuri Torri, consigliere regionale Sinistra Italiana)
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Dott. Carlo Boni, pediatra controcorrente: è stata una scelta elettorale, Scandiano è più forte
Per la seconda volta intervengo sul punto nascita di Castelnovo. Nel primo intervento posi motivazioni tecniche a supporto del mantenimento del punto nascita. Tali considerazioni non furono mai smentite e non nascondo che ad un certo punto mi parve che la ragionevolezza potesse avere la meglio. Mi sbagliavo.
L'amarezza più grande è prendere atto definitivamente che la politica ormai decide in piena autonomia, i suoi esponenti sono autoreferenziati, l'ascolto e il dialogo non fanno più parte dell'agire politico. Tutto ormai è giocato all'interno di logiche personali legate a personalismi arroganti che mirano all'affermazione del sè, dove la soluzione migliore del problema attraverso il confronto è secondaria.
Quando ho appreso la notizia della mancata concessione della deroga ero a un aggiornamento provinciale, presenti tutti i colleghi della provincia. Il commento unanime è stato: danno la deroga a Scandiano e non a Castelnovo? Che logica c'è? Gli addetti ai lavori ben comprendono la differenze tra i due ospedali, sia in termini di sicurezza che di ubicazione in provincia. La politica però ha deciso di rullare forte sui bisogni delle popolazione montana perchè più debole elettoralmente ed economicamente, visto da sinistra viene da dire che la sinistra non c'è più.
Il tema della importanza della sicurezza, da tutti noi condiviso, è stato ridotto a un numero (meno di 500 parti l'anno) senza considerare che quel numero era importante 20 anni fa, quando gli ospedali della provincia erano isole che non comunicavano o quasi, quando per passare da un ospedale all'altro occorreva vincere un concorso pubblico, quando la turnazione del personale era un utopia...
Cosa dico! Mi perdo ancora nella ragionevolezza delle argomentazioni. Alzo lo sguardo e vedo i miei monti, questa mattino esco e vado ai funghi.
Auguro al signor presidente della Regione e al dottor Venturi di vivere una vita altrettanto soddisfacente tra le mura del loro palazzo, sperando che la loro permanenza lì arrivi solo alle prossime elezioni, che i montanari di qualunque colore politico sappiano punire con il loro voto una tracotante arroganza che come effetto collaterale trascurabile mira al cuore di un'intera comunità.
(Dott. Carlo Boni, pediatra)
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Guido Tirelli (Partito Democratico): grande amarezza, vogliamo conoscere le motivazioni
"Apprendiamo con amarezza il parere negativo della commissione tecnica ministeriale e la decisione del Ministero di non concedere la deroga al punto nascita di Castelnovo Monti. Ci colpiscono negativamente il modo e i tempi. Non c'è stata una discussione pubblica nel merito sufficientemente approfondita e adeguata all'importanza di quanto stava per accadere".
Ad affermarlo è Guido Tirelli, coordinatore Pd Zona Montana che prosegue "in unità di intenti con altre voci abbiamo lavorato in questi due anni per condividere obiettivi e scelte e, soprattutto, per elaborare soluzioni alternative che potessero aiutare il nostro territorio a superare questo difficile passaggio". "Ora - prosegue Tirelli - vogliamo conoscere e discutere pubblicamente tutte le motivazioni. Vogliamo capire quali siano state le ragioni tecniche di valutazione del rischio che hanno portato a concedere la deroga a situazioni analoghe a quella del Sant'Anna, in Trentino, Veneto e Lombardia e non a Castelnovo ne' Monti. Quali differenze organizzative o locali hanno pesato? Auspichiamo - conclude Tirelli - che la Regione presenti le proprie linee di impegno sulla sanità in Appennino in un incontro pubblico con l'assessore Venturi, incontro a lungo chiesto, non più rinviabile. Chiediamo, infine, che Regione e Provincia riaprano subito un tavolo sul nostro territorio montano, per confrontarci sui servizi sanitari e sul Sant'Anna nel suo insieme".
(Guido Tirelli, Partito Democratico)
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Gabriele Delmonte (Lega Nord): “Regione tenga aperto punto nascite di Castelnovo”
“Mantenere aperto e operativo il punto nascite di Castelnovo ne’ Monti, prevedendo un piano di investimenti specifici per il suo adeguamento agli standard operativi richiesti dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2010”.
A chiederlo, in una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, è Gabriele Delmonte della Lega Nord. Il ministro, si legge nell’atto d’indirizzo, ha risposto alla richiesta della Regione sulle deroghe per quei punti nascita che non rispettano gli standard operativi e il numero minimo di parti annuali riferendo che “è stata accolta la richiesta di deroga per i punti di Scandiano (Reggio Emilia), Mirandola (Modena) e Cento (Ferrara), mentre è stata respinta quella per Castelnovo ne’ Monti, Borgo Val di Taro (Parma) e Pavullo nel Frignano (Modena)”.
L’assessore Venturi, rileva il consigliere della Lega, commentando la risposta di Roma “ha affermato che ‘il pronunciamento del ministero è chiaro e adesso occorre attenersi a questa decisione’”. Ma, prosegue il leghista, “il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha più volte ribadito che spetta alle Regioni la decisione finale sulla chiusura dei punti nascite e non al ministero, il quale riporta solamente il parere consultivo del 'Comitato percorso nascite nazionale'”. La chiusura del punto nascite, conclude Delmonte, “rappresenterebbe un danno per tutto l’Appennino reggiano, eliminando il servizio di parto in un ospedale con bacino di utenza di 33mila abitanti”.
(Gabriele Delmonte, Lega Nord)
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“Insieme per il S. Anna”: il nostro lavoro continua
Come gruppo “Insieme per il S. Anna” vogliamo esprimere la nostra incredulità riguardo la dichiarazione di chiusura del punto nascita. Abbiamo proposto una soluzione in un documento frutto del lavoro di un gruppo di nostri medici, voluto dal sindaco Bini, e consegnato in Regione dove nessuno si è mai preoccupato di analizzarlo. Abbiamo chiesto incontri per capire come fare combaciare le nostre esigenze con le decisioni politiche riguardo la sanità, ma nessuno si è mai presentato. Abbiamo incontrato i nostri concittadini per condividere le ragioni per cui è necessario potere nascere in montagna, ma nessun politico si è mai sforzato di condividere apertamente una logica innegabile. Oggi la sentenza: chiusura. Dove è finita la democrazia? E’ questa la politica al servizio del bene dei cittadini? Siamo invasi da una grande amarezza, quasi un senso di abbandono come non fossimo degni di un vero interesse da parte dei politici a cui avevamo affidato il nostro futuro. Il nostro lavoro comunque continua.
(Insieme per il S. Anna)
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Breve storia triste
Autunno 2016: "Chiudiamo punto nascite ed investiamo 1.500.000 € nel vostro ospedale".
Primavera 2017: "Chiudiamo il punto nascita ed investiamo 3.000.000 € nel vostro ospedale".
Autunno 2017: "I milioni di € sono diventati 3.800.000". Punto nascite chiuso.
Fine della breve storia triste.
(#iostoconlecicogne)
Purtroppo ho la sensazione che sia solo il primo passo, ma spero di sbagliarmi. Non vedo l’ora che arrivi la primavera per votare ma si sa, in montagna gli elettori sono come una goccia nel mare per cui non gliene può fregà de meno a chi ci governa, a Roma e non.
(Piz)
Incredibili le parole del signor Tirelli! Eh sì, il terreno vi sta franando sotto i piedi ed è inutile aggrapparsi agli specchi. Arriveranno le elezioni, sempre se voi del PD ci farete votare.
(Commento firmato)
Non è solo il punto nascite il problema, il nostro ospedale è al tracollo. Per chi non ci crede, si faccia un giro al mattino nella zona Cup e prelievi. Stamattina folla in attesa da ore (come me) con due soli sportelli aperti e sala prelievi in tilt alle ore 10,30 con operatori che (giustamente) imprecavano come scaricatori di porto per il ritardo!
(Alessandro)
Bel lavoro del binomio Regione-Governo. Qualcuno dovrebbe vergognarsi, consoliamoci: siamo area interna, è zona Mab. Presto, spero, anche zona “dePDzzata”.
(MA)
Tranquilli, continuate a votare sempre dalla stessa parte, sono solo 71 anni a senso unico!
(LC)
A me questa cosa dell’ospedale dispiace molto anche se non abito in montagna, perchè ci sono spesso per trovare amici, ma veramente credevate che i politici locali vi avrebbero salvato il punto nascite, che non sono ancora riusciti a togliere i tabelloni elettorali? Mi sembra anche di avere letto che prima hanno fatto la segnaletica orizzontale alla rotonda dell’ospedale e poi hanno asfaltato, quindi detto questo, detto tutto.
(Paolo)
Parole su parole, nessuno che si assuma le proprie responsabilità politiche. Avete fatto una scelta, siate coerenti e non fate finta di cadere dal pero. Volevate chiudere ed avete chiuso, punto. E’ vero che non esistono più i politici di una volta che facevano le cose e le motivavano, adesso tutti sempre bravi a tutti i costi, per la paura di non venire rieletti. Una classe politica senza spina dorsale cosa potrà mai fare di buono? Sarà, ma non mi convincete proprio, nessuno escluso, per questo non perderò più tempo a votare, raccontatevela tra di voi.
(Maria B.)
Da totale ignorante in materie giuridiche e in diritto sanitario mi chiedo: esiste un modo per fare ricorso contro questa decisione, per esempio cercando di dimostrare che viene leso il diritto costituzionale alla salute (delle donne in questo caso)?
(Elena Canovi)
Cosa aspettano i sindaci a dimettersi e consegnare le fasce tricolori? Sono stati considerati nullità, mafia free e bazzeccole varie sono belle chiacchiere in un vuoto gigantesco, l’ospedale è una cosa troppo seria per essere lasciata nelle mani di gente inadeguata!
(M. Giorgini)
L’intervento del signor Guido Tirelli, esponente del P.D., è davvero sorprendente. Se l’argomento non fosse così drammaticamente tragico le sue considerazioni sarebbero addirittura comiche! Questi maldestri tentativi di dissimulare lo sfregio arrecato alla nostra collettività proprio dal suo sventurato partito, ritorna a invocare tavoli, dibattiti e confronti per farci capire meglio che il regime ha sempre ragione! Lo trovo un vero insulto all’intelligenza dei montanari! In questa riedizione di metodi fascisti (ora rosso) che, pur presentandosi come “democratici” agiscono al’esatto opposto degli interessi del popolo abbia almeno la decenza di tacere come stanno facendo con giustificato imbarazzo le gerarchie sue compagne.
(F.D.)
Purtroppo questo è un esempio di quanto la politica odierna sia lontana dai territori e dalle esigenze dei cittadini. Mi dispiace molto perché, pur non residente a Castelnovo (ma originario), decisi di far nascere mia figlia a Castelnovo in quanto era noto a tutti che ospedali di questo tipo, oltre a fornire una eccellenza professionale, sapevano comunicare un senso di appartenenza e di attenzione che difficilmente si possono riscontrare in realtà molto più grandi di tipo cittadino. E’ abbastanza evidente che i politici attuali (rampanti) non conoscono e non vogliono entrare nelle realtà territoriali a differenza di quanto facevano i politici “vecchio stampo” che invece di twittare andavano a contatto con le persone. Purtroppo l’attuale casta politica guidata da arrivisti ed appoggiata da colleghi “yes man” non potrà mai risolvere i problemi reali della gente. Occorrerà tenerne conto nelle prossime elezioni tornando a privilegiare le persone non le direttive di partito.
(Paolo C)
Grazie dott. Boni, queste sue parole esprimono il nostro disappunto e dovrebbero far riflettere profondamente quanti hanno la responsabilità per questa amara decisione che colpisce una comunità sicuramente più vulnerabile!
(Nazzareno)
Hanno dato la deroga a Scandiano che dista 10 minuti da Reggio e non a noi; è detto tutto.
(Luchino)
Vorrei ricordare al signor Tirelli che le spiegazioni che chiede alla Regione, a lui e a tutti i politici del PD erano note. Mi chiedo se non sentono un poco di fastidio nell’incrociare lo sguardo delle tante giovani donne “montanare” e sapere che sono loro ad aver deciso dove partoriranno i loro figli. A distanza di anni torna voglia dei vecchi politici, almeno loro erano affezionati agli elettori e operavano per loro!
(Commento firmato)
Non si preoccupi, li mandiamo tutti a casa. E Tirelli farà le riunioni del partito da solo o con pochissimi iscritti, mi auguro.
(MA)
Oltre a formulare la totale vicinanza alle persone che in questi anni hanno lottato senza risparmiarsi, non solo per il bene di una comunità, Castelnovo Monti, ma per l’intero territorio della montagna (le Cicogne, il comitato per il S. Anna e i tanti cittadini che a suo tempo hanno firmato la petizione), vorrei commentare la decisione della chiusura del punto nascite con tre punti specifici. 1 – Al signor Tirelli vorrei ricordare che gli ha preso il tardi, con tutto il tempo che ha avuto a disposizione non si può stare nascosti e poi parlare a tempo scaduto, quando le decisioni sono già state prese e peraltro chiedendo ora quello che i firmatari della petizione e le Cicogne chiedevano da tempo. A mio avviso questo é un insulto all’intelligenza delle persone. Possibile che su questa questione di vitale importanza, come altre riguardanti questioni serie, il PD arrivi sempre fuori tempo massimo e non sia mai in sintonia diretta con i cittadini?! 2- consiglierei al signor sindaco Enrico Bini (che stimo moltissimo), che tanto si è battuto per portare a risultato favorevole questa cosa, di dare uno scrollone a questi palazzi del potere (Provincia, Regione, Ministero, ospedale, partiti di maggioranza) arrivando anche alle dimissioni, non si può stare in una giunta e con una maggioranza che a Castelnovo fa una cosa e a Bologna e Roma fa l’esatto contrario. 3- Valuto positivamente chi nei commenti sopra riportati parla di negare il voto a questa maggioranza alle prossime elezioni. Purtroppo troppo spesso ci si arrabbia, ci si lamenta, si impreca e poi puntualmente alle elezioni si torna a votare il partito che, come in questo caso, ha tradito le giuste aspettative. Se succedesse invece che ad ogni elezione ci fosse un significativo spostamento di voti da chi ha governato male a chi ha fatto opposizione, gli amministratori pubblici, i parlamentari e i partiti nel loro complesso starebbero più attenti e ascolterebbero finalmente le ragioni dei propri elettori. Grazie per l’ospitalità.
(M.W.)
E siccome siamo un branco di pecoroni con i paraocchi, alle prossime elezioni i voti andranno sempre lì. Loro lo hanno capito e per forza offendono la nostra intelligenza. Evviva la democrazia.
(Indiano della riserva)
Sindaci, vergognatevi invece di stare nascosti e non parlare, dimettetevi, abbiamo perso tutti quanti la fiducia in voi.
(Ramona)
Il potere logora chi non lo ha, nel mentre corrompe chi lo ha, tanto da indurli a pensare che in montagna siamo tutti allocchi. Hanno ignorato i nostri diritti e offeso la nostra dignità: è gravissimo!
(I.T.)
Da sempre nella mia famiglia per problemi di salute ci rivolgiamo all’ospedale di Reggio Emilia ed in particolare ho avuto bisogno dei reparti di ginecologia che hanno affrontato in sicurezza e competenza i miei seri problemi di salute. Per noi montanari è un viaggio, ma la sicurezza di essere in buone mani vale la fatica.
(MF)
Ringrazio il dottor Boni per le sue parole: ha proprio colto nel segno. Spero che la montagna non dimentichi alle prossime elezioni.
(Francesca D.)
Nonostante io abiti nelle vicinanze di Castelnovo ne’ Monti vorrei fare alcune considerazioni in controtendenza rispetto alle precedenti, pur sapendo che mi attirerà l’ira e l’antipatia di molti. Punto 1 Mi domando perché quando hanno chiuso tante aziende private causa la crisi economica che ci ha colpito nessuno ha detto una parola ed anche i giornali hanno dedicato poche righe, mentre quando si tratta del settore pubblico ogni piccola riforma provoca tanto scalpore e prese di posizione da parte di politici e opinione pubblica in modo molto pretestuoso ritengo, visto poi anche il fatto che nessuno del personale perderà il posto di lavoro. Punto 2 Nel comprensorio sono nati nello scorso anno più di 250 bambini, ma soltanto 150 al S. Anna. Ritengo quindi che la scelta sia stata fatta dai principali interessati che evidentemente non hanno ritenuto idonea tale struttura. Punto 3 Non so a voi, ma a me di pagare personale che lavora un giorno sì e due no non pare proprio il caso. Meglio una struttura più lontana ma ottima che una vicina ma meno buona. Non fraintendetemi, anche a me dispiace che vengano a meno servizi in montagna, ritengo soltanto che tante polemiche siano solo pretesti politici e che le esigenze della montagna siano altre come lavoro, strade, banda larga, tecnologia, turismo, scuole e trasporti eccellenti. Di seguito torneranno natalità e servizi.
(L.L)
Concordo pienamente con il commento di L.L. La sicurezza innanzi tutto!
(Anna)
Il nostro ospedale è così insicuro che, mentre con la mutua noi montanari scendiamo, i clienti “dozzinanti” dei chirurghi e primari di Reggio Emilia si fanno la statale 63 in salita per essere operati al S. Anna. Da Bagnolo in piano, da Campagnola, recentemente uno persino dalla Svizzera, cercando competenza, rifiutando l’anonimato e la spersonalizzazione dei grandi numeri. Se fosse insicuro come qualcuno vuole far credere, quelli che ogni giorno vi lavorano sceglierebbero in modo così scellerato di farvi nascere, curare, i figli, i genitori, gli amici? Domandatevi se sia credibile o se sia fumo negli occhi.
(Nata a CM)
Signor L.L., ma si rende conto di cosa ha scritto? Punto 1) Forse lei non ha capito che l’ospedale non è una semplice azienda o un qualsiasi ufficio pubblico (anche se sono d’accordo con lei che non andrebbero chiusi neppure questi, in particolare gli enti pubblici vedi Comune di Ventasso, in quanto chiudendo certi enti vengono a meno i servizi). Comunque, tornando a noi, ha mai provato lei ad avere urgente bisogno di un qualsiasi ambulatorio o reparto dell’ospedale? Se non ha mai avuto bisogno beato/a lei. Punto 2) Si è mai chiesto/a come mai solo 150 sono nati al S. Anna? Non pensa che siano stati indirizzati e dirottati in altre strutture in modo da dimostrare così che ci sono stati pochi parti in questa fase transitoria? Punto 3) Come fa a dire che all’Ospedale S. Anna i sanitari non lavorano? Io invece le dico che lavorano eccome, ed oltre ad essere tutti preparati professionalmente sono di un umano unico e mi creda, quando ci si trova in certe situazioni l’umanità serve quanto una cura. Credo che chi la pensa come lei sia davvero una percentuale molto bassa, forse, restando muti, solo sindaci e amministratori della montagna, nessuno di più.
(Ramona)
Vorrei aggiungere un breve commento a quello di Ramona scritto in risposta a L.L:”E chi lo dice gentile signor L.L. che la struttura cittadina sia ottima?Per diretta esperienza, posso assicurarle che al momento non è precisamente così. Il malcontento è grande; il personale medico e paramedico è sottoposto ad un sovraffollamento, la capacità recettiva è inadeguata in quanto è la stessa di quella esistente prima del ridimensionamento; ho chiacchierato con diverse mamme (anche di pianura) malcontente per il trattamento ricevuto a seguito della palese necessità, da parte dell’ente ospedaliero, di dover liberare dei letti per far posto alle altre partorienti in arrivo da città e provincia. In quanto poi alle ostetriche ed infermiere dell’ospedale di Castelnuovo, che hanno sempre lavorato con estrema competenza e dedizione, non si sarebbero mai sognate di rifiutare turni di lavoro anche a Reggio per migliorare la loro professionalità. Sarebbe stato tutto molto più giusto se, invece di far viaggiare donne gravide con estremo rischio e pericolo per loro e per i loro bambini, avessero fatto viaggiare il personale medico e paramedico (gl’insegnanti hanno sempre viaggiato per raggiungere le rispettive sedi di lavoro e non hanno mai preteso di avere la scuola sotto casa!), chiudendo – e non me ne vogliano gl’interessati poichè purtroppo ci si riduce tristemente ad una “guerra” tra poveri – il punto nascite di uno o più ospedali di pianura e facendo confluire le mamme interessate a Castelnovo, con una viabilità ben più sicura e scorrevole tra la pianura e Castelnovo rispetto a quella esistente da Civago,Collagna (e via dicendo!) a Reggio. L’ospedale sarebbe stato potenziato e qualificato come pubblico servizio indispensabile su un territorio vasto, disagiato ed altamente sismico; il numero dei parti sarebbe rientrato gradualmente nei canoni previsti ed il MIRE – con buona pace di tutti – sarebbe stato costruito nel tempo senza sacrifici umani. Queste, signor L.L, sono semplici considerazioni senza rabbia ed antipatia nei suoi confronti. Solo dolore e tanta amarezza. La rabbia è per chi avrebbe potuto fare e non ha fatto. Anche perchè siamo tutti consapevoli che non è finita qui e pare, da voci di corridoio poichè sembra ci sia l’ordine di non parlare per non creare allarmismi, che altri reparti finiranno allo stesso modo finchè del nostro ospedale non resterà che il ricordo. A quel punto solo degli autolesionisti verrebbero ad abitare in montagna. Questa è la nostra priorità, se ne era accorta perfino Matilde di Canossa che aveva fatto costruire luoghi di ricovero ed assistenza presso le chiese e, sinceramente, in certi posti la viabilità non è molto cambiata da allora!”
(Mgc.)