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Il presidente Manghi fa togliere la scritta sulle Brigate Rosse

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Ieri mattina il presidente della Provincia Giammaria Manghi ha disposto la rimozione della scritta inneggiate alle Brigate Rosse che deturpava il muro della galleria sulla provinciale 15 del Passo del Lagastrello, nell’ex comune di Ramiseto.

Era accaduto, infatti, che nei giorni scorsi un lettore ci avesse inviato la foto con relativo commento: “Prima dell’abitato di Cecciola, nel tunnel della provinciale che oltrepassa la storica frana, è presente questa scritta da tempo. Possibile che nessuno si sia indignato o abbia scritto qualcosa su un simile terribile riferimento nella Valle dei Cavalieri? Nessuno ha chiesto di cancellarla?”

Antonio Manari è sindaco del comune di Ventasso: “Divulgare simili cose rischia di scatenare emulazione. Di questa scritta non ero al corrente e, quindi, nemmeno si sono accesi campanelli di allarme. Posso dire che sul territorio non ci sono riscontri di gruppi o persone che possano essere legate a movimenti del genere”.

Il riferimento di quella scritta è all’omonimo gruppo terroristico di estrema sinistra che, dagli anni Settanta sino al 1988 (con l’ultimo omicidio del senatore Roberto Ruffilli) propagandarono col terrore la lotta armata rivoluzionaria per instaurare il comunismo in Italia.

Nate da un convegno avvenuto nell’agosto proprio nel nostro Appennino (a Pecorile di Vezzano), rivendicarono 86 omicidi, numerosi attentati e molto altro ancora. Furono quasi un migliaio le persone che vennero inquisite per averne fatto parte. Negli anni Duemila provarono a ricostituirsi le Nuove Brigate Rosse smantellate da numerosi arresti.

Sulla scritta sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri di Castelnovo ne' Monti.

“È una scritta grave che non può deturpare il nostro territorio – commenta a Redacon Giammaria Manghi, presidente della Provincia di Reggio Emilia -. Al di là della consapevolezza o meno, da parte degli autori, degli errori e degli orrori compiuti nel nostro Paese dalle Brigate rosse e dal terrorismo politico più in generale, noi abbiamo invece ben presente quanti danni abbia provocato l’estremismo”.

“Va pertanto respinto nel modo più fermo ogni tentativo di riproporre la violenza come soluzione ai problemi che la crisi economica e le ingiustizie sociali possono generare – commenta Manghi -. I nostri giovani, in particolare, non hanno certo bisogno di cattivi maestri intenzionati a riproporre ideologie violente, sconfitte dalla storia e in grado solo di creare danni e lutti al nostro Paese”.

Nella tarda mattinata di ieri la scritta veniva rimossa da una squadra di cantonieri della stessa Provincia. (G.A.)