Contributi importanti e qualificati sono quelli che si sono potuti ascoltare nella giornata in cui Cia–agricoltori italiani di Reggio Emilia ha festeggiato il suo quarantesimo di fondazione: lo ha fatto in montagna, per dare un segnale di vicinanza ad un’agricoltura “eroica”, secondo quanto detto nell’introduzione alla tavola rotonda con le istituzioni dal presidente Antenore Cervi, per la capacità di vivere in condizioni più difficili di altre aree.
Poi, a fine mattinata momenti intensi sono stati vissuti quando la Cia – per mano dei suoi operatori della zona montana – ha consegnato ad alcuni di quelli che 40 anni fa già c’erano nell’associazione nascente, un attestato di ringraziamento.
La tavola rotonda, introdotta da Cervi con dati e considerazioni sull’agricoltura dell’Appennino reggiano, ha quindi visto importanti contributi del presidente del Gal Appennino Luciano Correggi, del presidente della Provincia Giammaria Manghi, del presidente dell’Unione comuni montani e sindaco di Castelnovo Enrico Bini, dell’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli.
Per un’agricoltura che vive essenzialmente di produzione di latte per il Parmigiano Reggiano (da solo rappresenta oltre il 60% della plv della zona, fattore nello stesso tempo di forza, ma potenzialmente anche di debolezza), si è parlato di quanto è in cantiere da parte delle istituzioni: da interventi infrastrutturali quali la banda larga e gli invasi, ai finanziamenti del Piano di sviluppo rurale che vede le aziende associate Cia riceverne una quota maggioritaria, alla straordinaria occasione rappresentata dalla “Strategia aree interne”, che porterà in questo territorio finanziamenti per ben 29 milioni di euro.
Su questo terreno ci si muoverà in modo importante per il settore agro-alimentare, in primo luogo con un programma titolato “la montagna del latte”, che intende rafforzare il settore lattiero caseario, a partire dalla collaborazione di una decina di caseifici per rafforzare la fase commerciale del formaggio. Si lavorerà poi sulla differenziazione delle produzioni agricole e sul rafforzamento del turismo rurale.
Poi il momento più intenso della mattinata ha visto la consegna dei riconoscimenti ai “fondatori” Ugo Guidetti di Castelnovo, Enrico Cavalletti di Carpineti, Giuseppe Genitoni di Vetto, Domenico Biggi e Ivano Dughetti di Ramiseto (Ventasso), Nicasio Castellari di Castelnovo, Enzo De Pietri di Baiso.