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In ricordo di Domenico Zanicchi

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ciao Domenico. Il 10 Settembre 2016 sei mancato. E' già passato un anno, ma il tuo ricordo rimane indelebile come il primo giorno. Parliamo spesso di te con gli amici a volte nel bar o per la strada e quando, fra gli astanti, qualcuno sente il tuo nome si unisce a noi elogiando e ricordando la tua persona. Hai lasciato un importante segno di cui tutti siamo fieri, a cominciare dai tuoi famigliari, moglie, figli nipoti e chi ti ha conosciuto ed apprezzato. Come ti avevo promesso, durante una fugace visita a Vaglie sono venuto a trovarti al cimitero e davanti alla tua foto ti ho parlato e salutato molto commosso. Posso dirti che, allontanandomi, ho avuto la sensazione che di "lassù" tu mi abbia ascoltato. Si dice che la morte sia un mistero, per ciò che implica la stato di evanescenza che lascia. Ho pensato a lungo a questo aspetto senza, naturalmente, avere risposta. Forse il mio, come per tutte le persone è un turbamento dell'essere. Quante volte abbiamo fatto assieme simili riflessioni. Forse per la nostra età, non più verde, facevamo considerazioni sugli anni della vita che passavano, ormai, troppo velocemente! Non sono turbamenti, ma ricordi e riflessioni pensando al futuro di figli e nipoti che continueranno la nostra strada. Ciao Domenico: il 10 settembre, giorno della tua scomparsa, molti paesani, parenti, amici ti verranno a trovare (non è un errore cronologico: ci scusiamo per la nostra scarsa tempestività nella pubblicazione, ndr). Dovresti esserne felice: perché è la dimostrazione di quell'affetto paesano genuino che ti ha conosciuto e non ti dimenticherà mai! Ciao Domenico.

(Olivo Luigi Raffaelli)