Polvere e sudore, muscoli e tattica, ma anche paesaggio e cultura: sono questi gli ingredienti che hanno decretato il successo dell'Eroica, la straordinaria gara ciclistica ideata da Giancarlo Brocci per far rivivere i valori del ciclismo di Coppi e Bartali sulle strade bianche delle colline toscane. Un'iniziativa che è anche un importante punto di aggregazione per i cicloturisti: quello del viaggio su due ruote sta diventando un fenomeno sempre più rilevante anche a livello di numeri. Di tutti questi temi si parlerà domenica 3 settembre alle 15,30 al Parco Tegge di Felina, nell'ambito della Festappennino del Pd. Un incontro che metterà a confronto l'onorevole Paolo Gandolfi, il sindaco di Vezzano Mauro Bigi, Fausto Giovanelli del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano e l'ideatore dell'Eroica Giancarlo Brocci.
Paolo Gandolfi: “La ciclovia del sole, opportunità per l’Appennino”
Il cicloturismo e i cammini sono la grande opportunità del turismo moderno e l'Appennino Reggiano può giocare le sue carte. I numeri sono impressionanti e in crescita. In Italia il solo cicloturismo vale già oltre 2 miliardi di euro all'anno, in Germania 11 miliardi, ma la cosa importante è che questo turismo non si rivolge alle solite mete, anzi favorisce le zone meno conosciute e trafficate dal turismo tradizionale. L'Appennino Reggiano ha grandi opportunità. Da un lato occorre essere coinvolti in grandi itinerari cicloturistici, dall'altro bisogna proporre prodotti innovativi.
"Emilia e Toscana - annuncia l'onorevole Paolo Gandolfi - saranno collegate dalla Ciclovia del Sole, che come avvenne per l'A1 diventerà la spina dorsale del nuovo turismo italiano. Il nostro Appennino deve stare dentro questa opportunità e avere un percorso che lo attraversi. Lo dobbiamo fare, sarà una svolta".
Il futuro non è fatto solo di investimenti, ma anche di buone idee, come "l'eroica" una manifestazione che partita vent'anni fa e utilizzando le strade bianche porta a Gaiole in Chianti 5000 appassionati alla volta, rifiutandone più del doppio e che ora è stata replicata in altre venti edizioni in tutto il mondo.
"Solo con l'idea semplice di offrire agli appassionati di ciclismo eroico di ritrovarsi - sottolinea Gandolfi - ora esiste un indotto sul territorio e un brand che vale milioni di Euro, con cui si vendono e marchiano prodotti in tutto il mondo. A raccontare questa esperienza ci sarà Giancarlo Brocci, il vulcanico ideatore de "L'Eroica'".
Complimenti, bella iniziativa, speriamo che questo risollevi la montagna e permetta un ritorno di residenti, imprese e aziende che investano in loco, visto che saranno serviti da una ottima ciclovia a tre corsie più quella di emergenza. Forse questo tracciato sia Parma che Modena non ce lo scipperanno. La montagna per poter vivere degnamente ha bisogno prima di altro e se volete spendere soldi fatelo responsabilmente avendo come primo obbiettivo di riportare residenti in montagna, poi le ciclovie, le ippovie le… per il vostro divertimento.
(Massimo Bonini)
Quello nella foto della locandina (coi baffoni) si chiamava Luciano Berruti, padre del museo della bicicletta di Cosseria, nel savonese. E’ scomparso il mese scorso, a 74 anni, stroncato da un malore mentre pedalava. Era un “testimonial” dell’Eroica e del ciclismo epico e impolverato delle “strade bianche”.
(Renè)
Sicuramente questa è una grande opportunità per il nostro appennino, da non farsi sfuggire. Bisogna però ricordare a tutti che questa è la provincia più burocrate dell’Emilia-Romagna che, a sua volta, è la regione più burocrate d’Italia, quindi d’Europa, perciò sarà impossibile da realizzarsi come il canile e la diga. Ci sarà sempre l’ambientalista che impedirà di tagliare una pianta per allargare una pista, il proprietario terriero che non ti farà passare, il vincolo paesaggistico, la legge che sta per uscire che ti vincola, i nostri politici che non si prenderanno la responsabilità di mettersi contro la volontà dei contrari. Siamo purtroppo ancora troppo immaturi per capire l’utilità e l’opportunità del turismo moderno o verde, al contrario di alcune zone ,vedi Trentino, dove da anni questo è possibile perché tutto è più facile e snello. Saluti.
(Gino Ricò)
Non facciamo confusione, la diga di Vetto non è stata bocciata dalla busta, ma da una scritta politica ed economica. Detto questo non riesco a capire la passione di molti montanari per la diga. Capisco gli agricoltore della pianura ma, mi spiega quale sarebbe il vantaggio della diga per molti montanari? Gli agricoltori montani non ne trarrebbero alcun giovamento. Il turismo forse un po’ per i curiosi del cantiere, poi non vedo frotte di turisti andare a vedere un lago d’estate quando è vuoto. Capisco che forse una decina di persone lavorerebbero alla vigilanza e manutenzione, tutto qui. Perlomeno a Fontanaluccia e Ligonchio non mi sembra che ci sia il boom economico, e peraltro quelle dighe sono molto più “ricche” di quella eventuale a Vetto, visto che l’elettrico fa girare molto più soldi e tecnici dell’irriguo.
(Piansano)