Riceviamo e pubblichiamo.
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Circa quaranta giorni fa io e mia moglie ci siamo recati a Lugo, sotto Saltino. Premetto che io vado a pescare, abbiamo lasciato l’auto un po’ distante perche lì ci sono cantieri aperti e hanno chiuso al traffico. Al ritorno all’auto con mio dispiacere mi sono accorto che mi avevano forzato entrambe le serrature, aperto l’auto e rubato 300 euro che per mia colpa avevo lasciato nel portafoglio che si vedeva. Non ho fatto denuncia perchè i documenti li avevano lasciati lì. Ieri, 27 agosto, torno a pescare, stavolta mi sposto alla Svolta di Saltino, un chilometro più su, lascio l’auto in bella vista, c’era tanta gente… Al ritorno, circa verso le sette, mi trovo di nuovo la serratura di destra spaccata… Naturalmente, anche se lo avevo nascosto, mi hanno rubato il portafoglio, anche se conteneva soltanto cinquanta euro avevo i documenti.
Allora qui non si tratta più di essere incauti, rompono le macchine e basta, sono delinquenti e nessuno fa nulla. Mi sono presentato oggi a fare denuncia e la risposta è stata: non sappiamo cosa farci. Ho risposto: allora ci penso io, chiamo qualche amico e gli facciamo una trappolina… Risposta: lei non può farlo!
Ecco, allora smetterò di andare a pescare, mi costa troppo!
(Roberto Rosi)
E’ proprio così. Minimizzano chiamandola “microcriminalità”. In verità ci sta rovinando la vita, costringendoci a cambiare il nostro modo di comportarci. Delinquenti impuniti e tutelati, cittadini onesti indifesi e offesi. Cambierà solo quando si modificheranno le leggi secondo il comune sentire della gente, che, alla fine, dovrebbe essere l’essenza della democrazia!
(F.D.)
Gentile Rosi, forse le avranno risposto male, ma l’inizio vero della storia è che lasciare 300 euro in macchina e il portafoglio in vista è tanto ingenuo (mi scusi), quanto inopportuno. Sono 300 euro (piuttosto li infili nella tasca della giacca). Se poi a distanza di poco torna in un luogo vicino e di nuovo lascia il portafoglio in macchina… beh, errare è umano, perseverare è davvero diabolico. Invece di chiamare un amico prenda l’abitudine ad andare a pescare senza fare queste incredibili ed evidenti ingenuità.
(C.S.)
Mi scusi tanto, ma una volta esisteva l’onestà e il sapere che le cose altrui non si toccano. Si lasciava aperta la porta di casa, addirittura con le chiavi sopra e non si aveva paura. Ora abbiamo gli allarmi. Non possiamo più andare a pescare come il signore o semplicemente a camminare (vedi fonti di Poiano o la Pietra), adesso sono gli onesti cittadini a essere in colpa perché lasciano la macchina parcheggiata chiusa con dentro i loro effetti? Gli altri sono i ladri e/o vandali e dovrebbero essere in puniti per quello che fanno.
(Dina)
Sarà anche ingenuo, come scrive “C.S.”, ma quanti ingenui c’erano allora una volta, quando da noi in molti lasciavano la porta di casa aperta, ossia non chiusa a chiave, senza il timore che potesse succedere qualcosa, cioè il venir derubati? Se ci dobbiamo “far furbi”, come richiederebbe il mondo d’oggi, c’è da rimpiangere, e parecchio, l’ingenuità di un tempo e in un “mondo normale” l’ingenuità dovrebbe essere una virtù, o quasi, o perlomeno non diventare una colpa (al punto da doversene vergognare). Credo anch’io che la “microcriminalità” sia stata sottovalutata, se non minimizzata, anche in una parte della pubblica opinione, quella che non si schiera mai, in modo deciso, coi “cittadini onesti” o con le persone comuni, come si usa dire, le quali non sono certo perfette ma non meritano comunque di essere colpite nei loro averi, sia la macchina oppure l’abitazione (quando si trovano scassinata e derubata la casa, per non dir di peggio), o altro ancora.
(P.B.)
“Sicuramente” il signor Rosi ha peccato di superficialità!, come quegli anziani di Milano che “superficialmente” si sono sentiti male, sono stati ricoverati in ospedale e quando sono stati dimessi erano stati derubati della casa. Forse il problema non sono i signor Rosi o gli anziani, ma i ladri; con ironia anziché andare a pescare pesci in Secchia potremmo dedicarci collettivamente alla pesca dei portafogli altrui.
(C.A.)
Le parole di “C.A.” mi sembrano azzeccate e molto illuminanti, ma con “l’aria che tira” qualcuno potrebbe anche dire che quegli anziani di Milano sono stati tutto sommato fortunati, perché al loro ritorno non si sono trovata la casa occupata, e quindi hanno potuto rientrarvi (forse dobbiamo prepararci o abituarci all’idea che il diritto di proprietà perda via via il suo valore).
(P.B.)
Magari è meglio abituarci all’idea che debba pagare un prezzo politico chi, governandoci, ha causato questo stato di cose.
(Commento firmato)