Riceviamo e pubblichiamo.
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Venerdì 25 agosto il bus di Seta SpA, di passaggio a Collagna in direzione Cerreto Laghi, ore 8,45 circa, vuoto e completamente senza passeggeri, come per la quasi totalità dell'estate, si ferma alla fermata e si rifiuta di caricare i due ragazzi che erano diretti a Cerreto Laghi con le biciclette per andare a usufruire delle piste di down hill messe a disposizione dal paese quest’anno. I due ragazzi, collagnesi e abbonati annualmente (abbonamento da 500 euro circa), hanno chiesto spiegazioni all'autista, rendendosi disponibili, a pagare anche il biglietto per le due biciclette, ma l'autista, in modo molto sgarbato, risponde che non ne vuole sapere e che non li avrebbe caricati, chiudendo le porte e proseguendo la corsa a bus vuoto.
Se questo è il servizio che deve fare un’azienda pubblica, che costa migliaia di euro alla collettività, circolando a bus vuoti tutta l'estate, rifiutandosi di dare il servizio a chi paga e ne vuole usufruire, credo che i nostri comuni montani dovrebbero spendere diversamente le risorse della collettività e che non ha senso pagare autobus che girano vuoti continuamente, o con a bordo gli extracomunitari ospitati a Cervarezza che non credo paghino i bus, come nulla d'altro, dato che sono interamente a carico della collettività anche loro, come del resto anche Seta.
Quindi, concludo dicendo che: l'azienda pubblica viaggia vuota tutta l'estate; le poche volte che ci sono passeggeri paganti o abbonati, non li carica, senza dare spiegazioni e alla domenica, unico giorno in cui ci sarebbe utenza interessata a raggiungere Cerreto Laghi per le migliaia di attrattive richieste, loro non fanno servizio.
Riflettete, sindaci, riflettete, e cominciate a chiudere i rubinetti lì, non nell'Ospedale Sant’Anna!
(Luca Ferretti)
Privatizzare tutte le partecipate, Seta, Iren, ecc., rifugio di manager, dipendenti e dirigenti superpagati: a loro arriva comunque lo stipendio, a prescindere dal servizio.
(Luca L.)
Ma è possibile che dopo un giusto articolo di protesta per un sopruso ci si debba mettere sempre un commento sugli extracomunitari? Signor Luca, sa quanti cittadini non extracomunitari come lei non pagano il biglietto? Lo dovrebbe sapere visto che fa lo stesso mestiere dell’autista. E’ giustissimo indignarsi per un servizio non erogato e giustissimo indignarsi su chi utilizza i mezzi impropriamente e senza pagare il giusto prezzo. Ma indigniamoci sempre, non solo facendo come fa il politico in cerca di voti quando fa comodo additando contro quella o questa etnia.
(Giorgio Manenti)
Ciao Luca, visto e considerato che facciamo lo stesso lavoro dovresti sapere che esiste un regolamento aziendale da rispettare e questo vale anche per il carico/scarico delle biciclette, nel caso non ne fossi a conoscenza ti invito a leggerlo sul sito della Seta. Per quanto mi riguarda, ho fatto solo il mio dovere. Ora non so cosa ti abbiano raccontato i ragazzi, però posso garantirti che non ho mandato via nessuno a malomodo, ho semplicemente detto loro che non potevano salire con le biciclette sull’autobus, ho anche detto che mi dispiaceva e che non dipendeva da me, non c’è stata nessuna maleducazione da parte mia.
(Marco Gualandri)
PS L’autobus non era vuoto come dici tu, ma era presente una decina di persone dirette al Passo e al lago. Distinti saluti e stai sereno, non fa parte della mia persona essere maleducato, mi conosci da tempo, come io conosco te.
Signor Manenti, vedo con piacere che lei è un grande estimatore dei presunti profughi che manteniamo e usufruiscono gratuitamente di ogni nostro servizio (ospedali, con corsie preferenziali, trasporti, scuole, case popolari, ecc.), io purtroppo, no! Se i nostri ragazzi, abbonati annuali, si dimenticano di vidimare l’abbonamento alla salita, arriva il controllore (che ha paura degli extracomunitari, ma fa il prepotente con i ragazzini, scene viste e riviste) e lo multa, sebbene abbia in tasca l’abbonamento annuale, non pagato dalla collettività, ma dai genitori, con sacrifici! Io Manenti, a differenza sua, non amo gli ospiti che ci hanno costretto a prendere, lei se li vorrebbe portare a casa, ma io invece, li manderei altrove. Il discorso non riguarda i profughi, ma i bus Seta che, esclusi gli studenti, viaggiano praticamente vuoti tutto l’anno, pagati dai soldi della collettività, quindi i soldi di tutti! Se l’ospedale chiude il punto nascite perchè non fa numeri sufficienti, allora come la mettiamo con i bus che girano vuoti tutta l’estate e durante i pomeriggi invernali? Perchè non li fermiamo? Perchè non si riorganizza il trasporto, in modo da non sperperare soldi pubblici? Come mai per l’ospedale non ci sono risorse ed invece per questi inutili sperperi sì? Oltre al servizio è veramente inadeguato.
(Luca Ferretti)
Ciao Luca, conosco Marco da anni essendo un’utente del servizio Seta da ben 26 anni, e posso garantire che la sua correttezza non è mai venuta a meno, come la sua cortesia e professionalità. Per quanto riguarda il fatto che gli autobus circolino vuoti o che alla domenica non vi sia alcun servizio, è esclusivamente una problematica che dovrà affrontare Seta e non certo l’autista di turno. Concordo anch’io che gli extracomunitari non c’entrino nulla e se i genitori dei ragazzi che pagano l’abbonamento hanno sentore che ci sia un comportamento non equo da parte dei controllori, con un lettera di protesta indirizzata all’azienda, potrebbero fare presente i loro problemi.
(Claudia Cotti)
Senza voler polemizzare, ma perchè sabato 26 c.m. alle ore 12 è sceso a Collagna un passeggero dalla corriera ed ha estratto dal bagaglio del mezzo la sua bicicletta? In altri paesi civilizzati è incentivato l’uso delle bicicletta, invece qui nel nostro medioevo non è così. Basta con questo parassitismo pseudo-statale, le aziende devono andare avanti se hanno le capacità, tutto il resto deve finire, come le mega retribuzioni dei vari manager, che chiamare tali è a volte è un puro eufemismo.
(Marco Galeazzi)
Ho letto l’articolo e mi permetto alcune considerazioni:
1- prima di scrivere un articolo accusando una persona di maleducazione è necessario fare verifiche adeguate e perlomeno scusarsi nella risposta seguente invece di ignorare la risposta del signor Gualandri;
2- se c’è un regolamento sulle biciclette questo va fatto rispettare;
3- è invece da condividere la riflessione che in un’epoca di tagli si possa tagliare anche qualche corsa di bus vuoti e magari anche lo stipendio dei soliti manager (anche se quest’ultima cosa appare impossibile).
(Fernando)
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Precisiamo al gentile signor Fernando che non di un articolo si tratta, ma della lettera di un lettore al giornale.
(red)
Basta coi buonisti pro-immigrati secondo i quali ora non si possono neanche nominare. Un cittadino che paga le tasse e un abbonamento salato può forse permettersi di dire che magari non gli sta bene che tanti altri non pagano, tra cui sicuramente questi immigrati mantenuti coi soldi nostri. Grazie.
(Fernando)
Signor Ferretti, vede, il suo era un pretesto per poter parlare di immigrati. Ha perso una buona e dico buona occasione per dire la sua a ragione, o torto, non sta a me giudicarlo. Mi creda, a me degli immigrati non interessa proprio nulla, mi preoccupa molto di più quello che fanno i miei connazionali, ovvero si nascondono dietro idee antiquate e davvero impopolari per non etichettarle in altri modi (fascismo, nazismo, comunismo) vecchie ideologie marce e perdenti sin dalla loro nascita. Pensate al presente, cioè che destra, sinistra e pure centro ci stanno opprimendo da decenni e voi vi attaccate ancora a ‘ste barzellette. Il punto è che se pensasse meno a criticare e proponesse soluzioni magari la seguirebbe qualcuno, pensi pure io potrei seguirla se proponesse qualcosa di innovativo. Non di certo le solite patetiche filippiche di immigrati.
(Giorgio Manenti)
Certamente grazie della precisazione della redazione, infatti ho sbagliato a scrivere; intendevo che mi pareva doveroso da chi ha scritto la lettera rispondere al diretto interessato.
(Fernando)
Evidentemente gli stessi autobus che ora viaggiano vuoti, quando le linee le aveva in gestione il signor Ferretti, giravano pieni di passeggeri. Altrimenti non si spiega come mai non abbia mai suggerito prima ai sindaci di tagliare alcune corse. Corse che per lui sono inutili, per diverse persone sono indispensabili. E mi meraviglia che nessun abitante del suo comune intervenga in merito dato che, se ciò avvenisse, a rimetterci sarebbero proprio loro. Cordialmente.
(Gio’)
Gentile signor Giò, evidentemente nessun cittadino di Ventasso ha voglia di lanciarsi in sterili polemiche. Abbiamo moltissimi altri problemi reali e che i nostri amministratori continuano ad ignorare. Pensi un po’…
(Cittadina di Ventasso)
Credo che l’episodio sollevato da Luca Ferretti sia spunto di riflessione. Cercando in internet si possono trovare le fermate in cui è consentito il carico e scarico di biciclette sui bus extraurbani, se dotati di bauliere:
Reggio Emilia – autostazione CIM
Reggio Emilia – Tribunale
Casina – fermata attrezzata p.zza XXV aprile
Felina – fermata p.zza della Resistenza
Castelnovo ne’ Monti – via Monzani (lato Coop)
Cervarezza – p.zza I maggio
Leguigno – capolinea
Ligonchio – laghi
Villa Minozzo – piscina
Correggio – autostazione
Carpi – autostazione
Sassuolo – terminal bus
Novellara – stazione
Fabbrico – autostazione
Campagnola – autostazione
Rio Saliceto – autostazione
Rolo – stazione
Reggiolo – p.le Moro
Scandiano – stazione
Scandiano – ist. Gobetti
Quattro Castella – chiesa
Ciano – stazione
Barco – via Nazario Sauro
Suzzara – via Rossellini
Viadana – autostazione
Come si può notare la montagna ha moltissime fermate dotate di tale servizio, giustamente per creare turismo ed incentivare l’utilizzo delle biciclette e poter portare i ragazzi nelle strutture del crinale, dove si sono fatti investimenti, cercando di dare servizi e creare economia, in primis a Cerwood e Cerreto con i parchi bike. Inoltre informandomi, mi hanno spiegato, che i bus che girano per le nostre strade, hanno la bauliera posta sul lato guida! Purtroppo questo potrebbe essere un problema in tante fermate, in quanto non permetterebbero per motivi di spazio e sicurezza per gli operatori il caricamento delle biciclette, perché si occuperebbe tutta la carreggiata stradale. Quello che mi fa pensare e che non si capisce è come e con che logica venga programmata la tratta centrale, il collegamento Toscana-Liguria stazione Mediopadana, la direttrice ss63. Non comprendo come questa tratta centrale, arteria della provincia, sia comparata a linee secondarie della nostra provincia. Intendo tutta la tratta dal passo del Cerreto a Reggio, rimarcando che la provincia va oltre la Sparavalle! Ormai chiedo da oltre due anni come sia possibile che non esista un bus che permetta di collegare Cerreto Laghi a Reggio Emilia la domenica! Arrivano persone dalla Toscana e dalla Liguria fino sul passo del Cerreto poi… nulla! Questo è incrementare il turismo? Ma tornando alle biciclette forse sarebbe il caso di rivedere e riprogrammare tutte le fermate dei bus che girano sulle nostre strade? Guardando l’elenco delle fermate rivolte ai ciclisti, sopra riportato, le esigenze dei cittadini e del turismo, sembra non coincidano con i servizi offerti da Seta! Forse sarebbe bene ritararli suggerendo di seguire le esigenze dei bandi e finanziamenti proposti al territorio, rivolti allo sviluppo della rete ciclabile, ma soprattutto all’esigenze della popolazione che vive sul territorio. A tal proposito approfitto per segnalare, e concludo, che da diverso tempo chiedo la possibilità di installare una fermata in località Acquabona, dove tra dieci giorni bambini dovranno camminare per oltre 300 mt lungo la ss 63 senza marciapiede, per andare alla scuola dell’obbligo, ma sembra che sia meglio tenere fermate fantasma come quella del Piagneto, invece che tutelare i figli delle poche famiglie ancora presenti! Concludo, qui nel crinale ci vorrebbe buon senso, forse più che in altri luoghi, per dare e mantenere servizi essenziali ed amministrare un territorio così debole. Speriamo! Scordavo, evito di commentare quanto riportato sui migranti per non far ricadere l’attenzione su di essi! I problemi e le necessitá del territorio sono altri! Aggiungo, tutti vedono e nessuno é stupido!
(Enrico Chicco Ferretti, presidente municipalitá di Collagna)
Gentile “Cittadina di Ventasso”, lei purtroppo ha perfettamente ragione. Dico purtroppo perché uno di questi problemi è proprio il taglio continuo dei servizi in zone già disagiate come le nostre. Il mio intento era far presente che almeno noi, in quanto residenti, dovremmo evitare di proporne altri. Un cordiale saluto.
(Gio’)
Signor Gio’, chi non si nasconde dietro a tessere sindacali si firma con un nome che lo renda riconoscibile. Le assicuro, che io, essendo sempre stato contro gli sprechi, nei periodi estivi, siccome i bus circolano perennemente vuoti, sia adesso che prima, quando c’eravamo noi, mi sono reso disponibile all’utilizzo di bus di dimensioni e costi adeguati alla situazione (bus da 20/25 posti), ma Seta non voleva, perchè se la Provincia avesse imparato che il servizio fatto come fanno loro era superfluo, gli avrebbe tagliato o diminuito i fondi, cosa a mio avviso assolutamente doverosa! Quindi si continua a far circolare bus da 50 posti, tuttora perennemente vuoti, verificabile da chiunque, in qualunque momento nelle tratte montane, quando non ci sono gli studenti. Le aziende private ragionano diversamente dalle aziende che godono e beneficiano di contributi pubblici, perchè devono far tornare i conti. Si potrebbero utilizzare i mini bus dei servizi scolastici che sono fermi tutto il periodo estivo dentro il capannone; la gestione Seta, ad esempio, tanto per parlare di economizzare i costi, nel capolinea di Castelnovo ne’ Monti, negli ultimi anni, ha sostituito un capodeposito che si adoperava per lavorare in officina con un’altra figura professionale, sicuramente non fondamentale in un piccolo capolinea come quello, che fa solo il capodeposito, con macchina a disposizione e turno e parametro superiore a quello del personale viaggiante, pur non operando in officina, nè come conducente. Della serie: economizziamo sempre di più… questo compito potrebbe essere tranquillamente assolto dal meccanico di turno o dall’autista di riserva! Oppure se vuole, signor Gio’, possiamo parlare degli autisti che dalle aziende private sono stati passati in Seta senza concorsi o accertamenti di altro genere e di quelli che, invece, non sono stati assorbiti; non sono state fatte le cose come dovrebbe una azienda pubblica. Se invece signor Gio’, lei crede che Seta abbia degli affidatari (aziende private che lavorano per lei) che lavorano con grande qualità, la invito a riguardarsi “Striscia la notizia”, ricordandole che l’azienda in questione non solo non è stata punita, come aveva promesso l’assessore regionale dei trasporti dott. Raffaele Donini, anzi, da settembre 2017, sembra da voci di corridoio molto fondate che raddoppierà il lavoro per Seta. Evviva la meritocrazia, signor Gio’! Spero sempre che come è successo a Parma (la Tep è stata finalmente sostituita da un’altra azienda), anche a Reggio, ci sia presto un cambio della gestione che è insediata oramai da troppi anni e ci sono cose che non sono più accettabili. Gioverebbe sicuramente, per il personale viaggiante e gli operai un cambio dirigenziale. Saluti, signor Gio’, e se ha bisogno di altro, sarò lieto di rispondere e firmare, come faccio sempre.
(Luca Ferretti)
Ecco, vede signor Ferretti, è così che ci si propone e si dà una adeguata informazione e una, diciamo, buona proposta. Lasci stare le chiacchiere da bar o i commenti psicopolitici che spesso inneggiano al ritorno di dittatori di altri tempi. Occupiamoci dei dittatori odierni, in primis queste aziendone che offrono poco, o niente, a costi elevatissimi, e non parlo solo di trasporto pubblico, ma anche di aziendone che una volta funzionavano benissimo perchè locali (ex Agac) ora dei colossi pieni di debiti e che succhiano soldi a noi contribuenti. Ecco, signor Ferretti, così ci piace e lasci perdere i commenti sui soliti quattro immigrati di cui non ce ne può fregar di meno “sono e lo saranno sempre una minoranza” pertanto più fatti e meno chiacchiere.
(Giorgio Manenti)
Nei due anni da autista per Seta nella località Cerreto Alpi ho constatato che per quel tipo di servizio i 12 mt di autobus con gli eventuali consumi sono uno spreco pubblico che negli anni raggiunge cifre enormi. Le proposte fatte con mini autobus per diminuire i costi non sono state ascoltate e i motivi sono molteplici. Vi faccio immaginare.
(Stefano Mechetti)
Caro Marco Gualandri, il regolamento riguardante il carico delle biciclette deve essere fatto rispettare a tutti. Io andando a Reggio Emilia da Castelnovo tutti i giorni con la corriera vedo quasi tutti i giorni ragazzi extracomunitari che caricano biciclette nelle bauliere e le scaricano in fermate dove lo scarico non è consentito perchè pericoloso, senza pagare il biglietto. Tra l’altro in una delle corriere nuove su cui la bauliera è situata dalla parte sinistra del veicolo, di conseguenza in mezzo alla strada! Di fermate trafficate a Cerreto Laghi non ce ne sono, non avrebbero di certo rallentato o ostacolato il traffico di altre vetture, dato che la corriera si ferma nel piazzale del lago. Se l’avesse fatto un privato, altro che articolo su Redacon, sarebbero volate denunce su denunce, ma si sa, Seta è politicamente protetta.
(Matti)
Stefano Mechetti, ha completamente ragione, basti pensare che a Cerreto Laghi arriva una corriera alle 14,30, scarica, poi riparte fuori servizio verso Castelnovo, nel frattempo ne fanno partire un’altra che da Castelnovo arriva a Cerreto Laghi, carica i passeggeri e riparte alle 15,20. I costi di carburante sono elevatissimi! E tutto tace…
(Matteo)
Se ricordo bene la polemica è partita dal mancato carico di due biciclette. Perciò per finirla mi chiedo: quante se ne possono caricare nei bauli dei minibus che qualcuno vedrebbe girare volentieri al posto degli autobus? Risposta: zero! Perché se non sbaglio sono troppo piccoli o addirittura inesistenti. Un abbraccio.
(Gio’)
P.S. Che io abbia zero o cento tessere mi firmo come mi pare.
Ripeto, paga Pantalone e si sperperano soldi pubblici che potrebbero essere usati diversamente per la collettività! Anche il bus che fa servizio a Reggio va avanti e indietro a vuoto da Castelnovo a Collagna tutti i giorni. Stiamo dilapidando soldi pubblici! Mi appello ai sindaci della montagna, non va tolto nessun servizio, va rivisto ed economizzato; per fare questo però serve un cambio di mentalità e soprattutto modalità differenti dal sistema Seta. Ma qui in Italia sembra che tutti debbano fare gli statali.
(Luca Ferretti)
Luca, rispondi a tutti tranne che a me. Signor Matti, se la responsabilità se la prende lei la prossima volta carichiamo tutte le biciclette che vuole. Naturalmente tutto a suo rischio e pericolo. Fin che va bene va bene, poi se succede qualcosa… tutti a criticare. Ognuno è responsabile delle proprie azioni.
(Marco Gualandri)
Signor Gualandri, stia tranquillo che non le risponderà. La storia delle biciclette era solo un pretesto per polemizzare e sparare a zero su tutto e tutti. Ci sono altre realtà in montagna, che il signor Ferretti conosce benissimo, dove annualmente piovono soldi pubblici pur non svolgendo un servizio per la collettività quale è’ il trasporto pubblico. Ma pare che a lui interessi solo Seta. Seta, Seta, Seta. Fortissimamente Seta! Stavolta ho chiuso davvero. Un saluto amichevole.
(Gio’)
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Riteniamo anche noi che l’argomento sia stato sufficientemente dibattuto e che gli interventi stiano diventando ripetitivi.
(red)