Riceviamo e pubblichiamo
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Gentile redazione, ho percorso domenica la strada che conduce da Febbio o da Villa Minozzo, via Santonio, al passo Cisa e al vicino rifugio Monte Orsaro.
E’ una piccola strada che, proprio per via della presenza del rifugio da una parte e per essere ottima base di partenza per i Prati di Sara e Cusna dall’altra, gode di un notevole afflusso di visitatori.
Ebbene, la strada è ridotta in uno stato che dire pietoso è dire poco.
Una strada quasi completamente franata, piena di fratture laterali ed interne, interrotta da dislivelli importanti in piena carreggiata dove si sono creati “gradini” particolarmente pericolosi per i mezzi, auto, moto, bici che siano, dove sono presenti parti erose da acqua che non ha canali di scorrimento, priva di segnaletica orizzontale.
La domanda che rivolgo pubblicamente e cortesemente al comune di Villa Minozzo è: in caso, speriamo di no, di incidente, un’ambulanza riuscirebbe a percorrerla nello stato in cui si trova? Inoltre, qualora riuscisse, in che condizioni trasporterebbe un ferito? Ma al di là di un evento poco piacevole, come si può avere una strada tra le più frequentate in una delle zone più rinomate dell’Appenino Reggiano ridotta in queste condizioni?
Credo che almeno per la sua messa in sicurezza, occorra intervenire.
Grazie.
Allego alcune foto che ho scattato alla strada.
(Domenico Giannantonio, Reggio Emilia)
Gentilissimo Giannantonio, la sua segnalazione è veritiera, ma sono tante altre le strade ridotte nelle medesime condizioni e non solo in montagna. Purtroppo stiamo pagando la scellerata scelta di abolire le Province (anche se di fatto non lo sono in virtù del referendum) ed i tagli sempre più pesanti alle casse locali. Da cittadina della montagna condivido le sue preoccupazioni, ma mi metto pure nei panni di chi deve intervenire e non lo può fare. Credo che queste segnalazioni siano da rivolgere a Roma e, quando possibile, in scelte più incisive all’interno delle cabine elettorali.
(Una montanara)
L’austerità (necessaria per rimanere nell’eurozona – moneta unica) impone il taglio della spesa pubblica a livello nazionale e, quindi, anche a livello degli enti locali (patto di stabilità). Taglio della spesa pubblica significa meno personale, meno servizi, meno investimenti, meno manutenzione ordinaria e straordinaria. Significa anche più povertà, perché ogni euro di spesa pubblica ne genera uno e mezzo di reddito privato (pil). Allo stesso modo, un euro in meno, significa un euro e mezzo in meno di reddito privato (è il cosiddetto “moltiplicatore del pil”).
(Commento firmato)
Noto con piacere che anche i turisti e frequentatori dell’Appennino si attivino per segnalare certe situazioni. Noi lo facciamo tutto l’anno ma raramente riceviamo risposta. La strada citata sopra è solo uno dei tanti casi. Nello specifico, in attesa di interventi (anche se ormai i tempi mi sanno troppo avanzati), si consiglia per raggiungere Monte Orsaro di passare da Febbio e non da Santonio – Coriano, almeno, da Case Balocchi fino a Febbio, il manto è stato rifatto. Anche se molto ancora ci sarebbe da fare…
(Mattia Casotti – proloco Febbio)
Mi fa piacere leggere commenti che evidenziano lo stato non positivo delle strade di montagna; non bisogna rassegnarsi però: occorre insistere presso i comuni affinché mettano in sicurezza le strade! Ci passiamo tutti su quelle strade e spesso non solo in auto, ma anche in bicicletta o in moto, per chi usa questi mezzi. Voglio precisare per il signor Mattia di Febbio – che ringrazio dello spunto – che mi riferisco precisamente al tratto che conduce proprio a Monte Orsaro, sia che si provenga da Febbio che da Santonio: è la stradina che parte dal segnale quella che ho fotografato.
(Domenico Giannantonio)
Pensi noi che abitiamo qui tutto l’anno, comunque apprezzo la sua segnalazione, forse l’ascolteranno più di noi e me lo auguro: da cittadino e imprenditore montano oramai mi sono arreso nel segnalare disservizi e quant’altro, specie le strade, che sono veicolo dell’economia, del turismo e della cultura, ma i nostri amministratori forse ancora non l’hanno capita o forse non vogliono impegnarsi su questo problema ormai secolare. Basta solo vedere la SS 63 come si sono investiti i denari per renderla moderna: nella sua modernità è diventata vetusta e obsoleta per via dei ritardi decennali. Ora tutti felici della variante del Bocco e della neo erigenda rotonda di Vezzano: beh, non vi auguro di trovarvi in mezzo al traffico del rientro domenicale dalla montagna o degli orari di punta dei giorni lavorativi dell’anno.
(Magister)
La mia segnalazione è stata oggi riportata anche sul Carlino Reggio (articolo di Settimo Baisi) che ha chiesto informazioni in merito al sindaco di Villa, signor Luigi Fiocchi; il sindaco ha dichiarato che i lavori di sistemazione di tutte le strade comunali della zona, compresa la strada Febbio-Monteorsaro-Santonio, sono stati appaltati ed inizieranno il 20 agosto. Questa è sicuramente una buona notizia che fa vedere come il cittadino non debba mai demordere sui temi importanti, soprattutto quando sono concreti e inoppugnabili come in questo caso. Tutti coloro che abitano possono quindi verificare che i lavori abbiano realmente inizio (e non vedo perché non dovrebbero, stando alle dichiarazioni ufficiali). Ringrazio intanto la redazione di Redacon per l’ospitalità datami fin da subito e per la immediata visibilità dell’argomento e anche il Carlino Reggio – spero di poterlo fare anche dalle pagine di un giornale web, ma in questi casi la collaborazione tra diversi attori è molto più importante che la “concorrenza” – che ha proseguito nel seguire il tema. Vedremo come si evolverà.
(Domenico Giannantonio)
Sono tornato due settimane fa sulla strada che conduce al Monte Orsaro, dopo un anno dal mio intervento (vedi articolo e commenti soprastanti). Dopo che il sindaco di Villa aveva dichiarato, al “Carlino”, quindi di fatto pubblicamente, che la strada sarebbe stata sistemata, mi aspettavo appunto che tale dichiarazione fosse seguita dai fatti. Ebbene, non solo nulla è stato fatto ma la situazione è, se possibile, peggiorata. Il tratto che va esattamente dall’inizio della salita per Passo Cisa nel bivio della strada proveniente da Febbio o da Minozzo presenta ancora quegli avvallamenti pazzeschi, veri e propri “gradini”, che in caso di necessità metterebbero in seria difficoltà mezzi di soccorsi come un’ambulanza, per esempio. Non solo ma anche la strada che conduce a Coriano, Santonio e via via fino a Minozzo, presenta delle toppe ormai sgretolate e dei tratti sconnessi in modo significativo. Ora, io capisco che le strade del nostro Appennino siano soggette a erosione, ma mi chiedo perchè un sindaco debba dichiarare cose che poi, stando a quel che si vede oggi, non verranno realizzate. Signor Sindaco di Villa Minozzo, quei lavori, perchè, nonostante le sue dichiarazioni pubbliche, non sono stati eseguiti o, se lo sono stati, come mai sono oggi già di fatto inutili e quindi, nel caso, denaro pubblico usato per lavori malfatti o mal controllati? Non che sia un obbligo rispondere, ci mancherebbe, non siamo in consiglio comunale, però almeno due righe per capire che cosa sia successo da allora, forse per cortesia si potrebbero dare. Grazie.
(Domenico Giannantonio)
P.S. – Ripeto, due settimane fa; se nel frattempo le cose si siano sistemate, tanto meglio per tutti.