Andrea Munari è nato e cresciuto a Milano ma col sapore della montagna nel cuore, quel sapore che la sua famiglia, emigrata da Vetto negli anni del boom economico, gli ha trasfuso nel sentire profondo, quale può essere quello di uno scrittore. E così, al centro del suo primo romanzo ‒ La vita soltanto ‒ non poteva che essere la storia di questa famiglia, una famiglia come tante nell’Appennino reggiano dell’Italia contadina, una famiglia avvezza alla miseria, che deve fare i conti con l’amore per la vita e le bocche da sfamare, che misura a passi le distanze e vede morire i figli anche solo per un raffreddore. Una famiglia, però, che nelle difficoltà sa mantenere la fermezza dei propri principi e che non si piega al potere nero che ha invece piegato la storia del nostro Paese.
Dagli anni Venti a oggi, il libro di Munari ripercorre l’appassionante storia dei suoi avi e di sua nonna Germa ma, allo stesso tempo, riesce a raccontare la storia d’Italia e delle sue più straordinarie vicissitudini: il fascismo, la guerra, il miracolo economico, gli anni Settanta e il terrorismo. Vicissitudini che fanno da sfondo alle vicende di quella minuscola parte di mondo in cui vive la famiglia Nobili ‒ genia di orgogliosi attaccabrighe che al civile scambio di idee preferiscono menare le mani ‒ e in cui cresce Germa che, a guerra finita, dovrà lasciare la montagna con marito e figlia, e vivere la seconda stagione della sua vita a Milano, nel negozio che vende frutta e verdura ai ricchi cittadini di via della Spiga.
Giovedì 27 luglio, alle ore 21, dialogando con Margherita Becchetti, Munari presenterà il suo libro nei giardini pubblici di Vetto, da dove sua nonna partì quasi 70 anni fa. La presentazione è organizzata dall’Amministrazione comunale.