Pare non avere fine la faccenda dei punti nascita. Infatti, durante la recente riunione decisiva con la quale è stato dato il "la" alla richiesta di deroga dalla Regione al Governo è stata proiettata una vignetta che a dir poco è inopportuna e a spiegazione dei lavori conclusivi della "Commissione regionale tecnico consultiva sul percorso nascita".
Nella foto rilanciata da in queste ore su diversi profili social, si vede una vignetta nella quale spicca l'emblema delle "Cicogne" e, sotto, la scritta "La commissione nascita è a fianco delle 'Cicogne di montagna', ma chiede di trasportare il loro prezioso fardello in pianura".
C'è da restare sbigottiti per almeno tre ordini di motivi. Il primo è che ci si aspetta che una commissione nascita svolga un lavoro scientifico e tragga le sue conclusioni senza fare ironie. Il secondo è che questa vignetta lascia pensare che la commissione sapesse già quale "scelta" aiutare. Il terzo, forse il peggiore, è che si paragonano i bambini in attesa di dare la luce a "un prezioso fardello", specie se quelli di montagna. In altri Paesi ci si dimette per molto meno e, in mancanza di un responsabile che doveva perlomeno visionare quanto si andava proiettando, si dimettono i vertici. Qui, a due giorni da questo fatto, non sono ancora giunte da Palazzo della Regione ad alcuno (donne, montanari, comitato) le scuse - la questione potrebbe però ingigantirsi - e, giustamente, il comitato "Salviamo le cicogne" dichiara "indignazione e di vignetta offensiva che umilia le donne" (non solo della montagna, aggiungiamo noi). Aggiunge il comitato: "Ecco come la pensano i tecnici regionali ed ecco con chi ci scontriamo ogni giorno. La politica però chiederà ugualmente la deroga per Castelnovo ne’ Monti, ovvio però che bisogna anche impegnarsi per avere i requisiti o l’esito della richiesta sarà scontato. La prima battaglia la abbiamo vinta insieme, ora abbiamo 90 giorni per decidere l’esito della guerra".
Di "sfottò e inaccettabile presa in giro" parla Gabriele Delmonte, consigliere regionale della Lega nord, il primo ad avere postato l'immagine incriminata. Le "Cicogne" hanno chiesto al consigliere Roberta Mori (Pd) l'intervento della commissione pari opportunità.
Per la cronaca e per completare il quadro dei consiglieri regionali reggiani, ricordiamo che è andato in scena anche uno "scontro" tra il consigliere Yuri Torri (Sinistra italiana), impegnato sulla tutela dei punti nascita, e Ottavia Soncini (Pd), che, unica voce sino ad oggi a non essersi espressa, ha manifestato vicinanza alla posizione dei tecnici.
Carico, onere, peso, croce alcuni dei sinonimi di fardello (dizionario). Questi rinomati tecnici, esperti e seri davvero sono scivolati sulla scelta della “parola” o forse è piuttosto un esempio di come i bambini e le loro mamme sono considerati: ovvero semplici numeri, semplici fardelli da spostare appunto da un luogo ad un altro senza attenzione alcuna alle persone e al loro benessere, con il mantra sicurezza forse si maschera la disumanità di un servizio sanitario a prova di portafogli ma disumanizzato. Clienti e non pazienti. Quando gli esperti diventano asettici burocrati è un brutto segno, pessimo.
(Perplessa)
E’ vero che i comici vanno molto di moda, ma che fior di tecnici si impegnassero a fare i comici a conclusione di una relazione così importante per la gente è davvero avvilente. Equilibrio e sobrietà, signori, per favore!
(Pietro Ferrari)
Codice deontologia medica: art. 1 – definizione – “Il comportamento del medico anche al di fuori dell’esercizio della professione, deve essere consono al decoro e alla dignità della stessa, in armonia con i principi di solidarietà, umanità e impegno civile che la ispirano”: art. 2 – potestà e sanzioni disciplinari – L’inosservanza dei precetti, degli obblighi e dei divieti fissati dal presente C.D.M. e ogni azione od omissione, comunque disdicevoli al decoro o al corretto esercizio della professione, sono punibili dalle Commissioni disciplinari con le sanzioni previste dalla legge.
Perchè no?
(mv)
Torri è l’unico “compagno” serio, ma perché è una brava persona. Gli altri? Ridicoli come la vignetta che non fa ridere. Dove sono finiti Tirelli, Pignedoli, Giovanelli? Lasciamo dare dei fardelli ai nostri figli? No, grazie. La Regione sta diventando un fardello.
(MA)
Esattamente così: la Regione è un fardello; tutte le regioni sono un fardello. E se consideriamo il loro costo è un fardello molto, molto pesante. E se consideriamo l’etica è un fardello molto, molto pesante. E se consideriamo l’arroganza politica è un fardello molto, molto pesante. Per quanto dobbiamo ancora sopportarlo? Per quanto tempo sopportare che la Regione taccia su una vignetta così vile e che i nostri politici “romani” e locali tacciono su una vignetta così spregevole? Per quanto tempo dobbiamo sopportare che nessuno fra gli emeriti (così definiti dalla stessa politica deviata) professionisti (nominati dalla stessa politica) paghi per una vignetta così indegna?
(Elio Peri)
È cos’è, Elio che dà più fastidio? Il loro silenzio. Il silenzio di chi non ha parole per giustificare i non risultati, il piegarsi pur di non dispiacere i papi del loro partito.
(MA)
O ci danno l’elisoccorso come a Pavullo o lasciano il punto nascite. Mi pare ragionevole. Il resto è una sconfitta per la collettività montana e i politici in carica che eventualmente rimarranno inermi davanti a questa cosa, dovranno risponderne davanti gli elettori. Questa è democrazia meritocratica, se operi bene per la cittadinanza prosegui la carriera politica altrimenti, finito il mandato, torni a casa al tuo vecchio lavoro. Grazie.
(Andrea)
Ma che bravi questi tecnici, dare del fardello ad un neonato che non deve nascere a Castelnovo! Bravi e se sapete cos’è, vergognatevi!
(Gianluca Ghesini)
È così che trattano e considerano i cittadini, figuratevi gli operatori del settore (infermieri, ostetriche, giovani medici), che pesci in faccia che prendono! Devono sottostare a certi personaggetti messi lì a fagiuolo! Guai a lamentarsi o far proposte democratiche, perché sennò arrivano minacce!
(Stufa)
Forse non si rendono conto che sono loro i pesanti fardelli che la società paga profumatamente (speriamo di averli alla guida del Paese per altri cento anni!).
(Jimmy)
Indignarsi non basta, di fronte a questo modo indecente di trattare un argomento così importante, occupandosene prendendo in giro le persone che difendono i nostri diritti. Certa gente dovrebbe andare a fare altro ma forse, come succede spesso in questo sistema politico e da come si deduce dalla superficialità dimostrata dalla vignetta, di fare altro non sono capaci.
(Antonio Manini)
La vignetta si commenta da sola. Non solo “equilibrio e sobrietà”, ma educazione e rispetto verso le donne di questo territorio.
(Commento firmato)
Vicenda assolutamente vergognosa che mette in risalto metodi impropri ed offensivi agli interessi ed alla dignità della nostra collettività montana. Un enorme grazie alle “Cicogne”. Senza la loro tempestività, determinazione, intelligenza, acutezza, perseveranza, generosità e coraggio l’intera manovra ci sarebbe già stata “servita” come un grande e democratico progresso per la montagna. Mi augurerei di vedere i loro nomi nel prossimo ricambio amministrativo, francamente ci sentiremmo tutti più sicuri e tutelati.
(FD)
Se l’immagine che vediamo qui è davvero parte di una presentazione di un organismo regionale presso la sede della Regione va atteso subito un intervento del presidente della regione Emilia-Romagna a stigmatizzare, prendere le distanze e anche i dovuti provvedimenti. Si tratta di un sarcasmo di esplicita discriminazione. Chiarissimo – se fosse tutto confermato – fra l’altro che saremmo di fronte ad una tecnica del tutto influenzata da una cultura pregiudiziale nel merito e di pessimo gusto nel metodo. Una mancanza di rispetto alla nascita, ai neonati e alla montagna inaccettabile. E ancora una volta all’irritazione prevale una profonda mortificazione.
(Giovanni Teneggi)
Un altro punto di vista. Se tutto fosse confermato, signor Teneggi, il presidente della Regione, sulla base di ciò che lei scrive in questo suo commento, dovrebbe licenziare in tronco il suo assessore e deferire la commissione percorso nascite regionale all’Ordine dei medici.
(mv)
È tutto vero, chiedete ai consiglieri regionali presenti, nulla di inventato. Nei giorni scorsi c’era pure sui giornali una dichiarazione al riguardo del presidente della commissione tecnica percorso nascite.
(A.L.)
Questa vignetta, o meglio stupidata, le falsità sulle commissioni, che erano incaricate e operanti, la presenza dal primo minuto sin dall’inizio della raccolte firme, ancor prima del comitato! Tutto senza mai volere far emergere le propria identitá politica, ma con un unico vero scopo: tutelare e aiutare gli abitanti e il territorio della nostra montagna. Un nome: Gabriele Delmonte e la Lega Nord dell’Appennino Reggiano!
(Enrico Chicco Ferretti)
Il nostro futuro è affidato, davvero, a gente che non sa prendere le decisioni giuste.
(Dilva Attolini)