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Quando i punti nascita di Scandiano e Montecchio chiudono, l’Ausl inviti le partorienti a scegliere Castelnovo ne’ Monti

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Un ordine del giorno firmato dai consiglieri regionali Gabriele Delmonte (Lega nord), Yuri Torri (Sinistra italiana), Silvia Prodi (Movimento democratici e progressisti) e Roberta Mori (Partito democratico) per incentivare l'utilizzo del punto nascita montano ed evitare l'affollamento di Reggio.

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Gabriele Delmonte con il cartello a sostegno del punto nascite di Castelnovo

“La giunta regionale chieda formalmente all’Ausl di Reggio Emilia l’avviamento di un’informativa verso tutte le partorienti dei comprensori di Montecchio e Scandiano riguardante la possibilità, durante il periodo di chiusura estiva degli stessi, di concludere il percorso del parto nel punto nascite di Castelnovo ne’ Monti, nel pieno rispetto dei termini di sicurezza e operatività”.

Lo prevede un ordine del giorno collegato al Piano Socio Sanitario, a prima firma Gabriele Delmonte, vicecapogruppo della Lega Nord in via Aldo Moro e sottoscritto anche dai consiglieri Yuri Torri, Silvia Prodi e Roberta Mori.

“A fine del mese di giugno – spiega Delmonte che evidenzia l’importante ruolo aggregativo svolto dalla Lega Nord per portare differenti forze politiche prima alla firma e poi all’approvazione del documento -, la direzione aziendale AUSL di Reggio Emilia ha deciso la chiusura temporanea per un mese dei punti nascita degli ospedali di Montecchio, Scandiano e Castelnovo ne’ Monti. Si è deciso di procedere inizialmente con l’ospedale di Montecchio, per diverse ragioni: innanzitutto per la carenza di organico di medici ginecologi, aggravata dall’assenza del direttore, del vice direttore e di un medico esperto in uro-ginecologia. In secondo luogo per la carenza di pediatri, che attualmente sono rimasti solo in due”.

“L’AUSL – continua Delmonte - ha poi chiarito che la chiusura del punto nascita di Castelnovo nel periodo compreso fra il 16 settembre ed il 15 ottobre (alla pari di quanto accadrà nei mesi precedenti per i punti nascita di Montecchio e Scandiano), trae origine esclusiva da una situazione contingente di improvvisa e persistente carenza di specialisti in ostetricia/ginecologia e pediatria, tale da precludere la possibilità di assicurare piena continuità operativa delle strutture nel corso dei prossimi mesi, anche qualora i professionisti in servizio rinunciassero a fruire delle ferie estive”.

“Ora – continua il vicecapogruppo del Carroccio in Regione -, considerato che a detta della commissione nascite regionale e dei tecnici dell’AUSL, le ragioni di un’eventuale mancanza di sicurezza del punto di Castelnovo ne’ Monti sarebbe causata dal non raggiungimento di un numero adeguato di parti in un anno individuato, dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2010, in 500, durante il periodo previsto per la chiusura alternata dei punti nascite di Montecchio e Scandiano, si potrebbero informare e indirizzare le partorienti dei due comprensori verso quello di Castelnovo ne’ Monti, in modo tale da non sovraccaricare l’Arcispedale Santa Maria Nuova, garantendo al contempo la piena disponibilità per gli operatori nel reparto appenninico. Per questo – conclude – ho presentato un documento che impegna la giunta e il presidente a richiedere all’AUSL di Reggio Emilia l’avviamento di un’informativa verso tutte le partorienti dei comprensori di Montecchio e Scandiano riguardante la possibilità, durante il periodo di chiusura estiva degli stessi, di concludere il percorso del parto nel punto nascite di Castelnovo ne’ Monti, nel pieno rispetto dei termini di sicurezza e operatività”.