Riceviamo e pubblichiamo.
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Riguardo alla questione punto nascita, e più in generale al futuro del nostro Ospedale S. Anna, non abbiamo mai smesso di pensare, e di scrivere, che gli intercorsi momenti di frizione e anche di polemica tra i vari interlocutori non dovevano comunque interrompere il filo conduttore, ossia il confronto con chi ha il potere di decidere in merito, a cominciare dalla politica regionale e da chi la impersona localmente in materia di servizi socio-sanitari.
La fusione tra Azienda USL e Ospedale S. Maria Nuova, avviata dal primo luglio, ha modificato in qualche misura il contesto organizzativo della Sanità provinciale reggiana, il che si configura come un passaggio utile per riprendere e rinnovare il dialogo con i vertici dell’ente sanitario, anche considerando che sono stati nominati nuovi vertici dirigenziali.
Ci sembra essere questa un’opportunità nuova per inaugurare un nuovo corso e rifare quantomeno il “punto della situazione”, senza mai perdere di vista, a nostro avviso almeno, la logica dei tre poli, cioè a dire Guastalla – Reggio - Castelnovo ne' Monti, una logica tuttora attuale - ancorché da aggiornare e adeguare ai giorni nostri - perché risponde nel contempo all’obiettivo di tenuta e salvaguardia del territorio montano, che ci paiono ragioni abbastanza importanti e anche convincenti, a sostegno delle nostre tesi.
Noi riteniamo in buona sostanza che attraverso un obiettivo condiviso, possa costituirsi un gruppo che deve ovviamente includere una rappresentanza dei sindaci e consiglieri comunali, delle rappresentanze sociali e sindacali, dei comitati e dei cittadini, per confrontarsi con le istituzioni provinciali e sanitarie e dobbiamo immaginare che tale richiesta sia accolta dal momento che, seppure le competenze di sindaci e consigli comunali siano state nel tempo “attenuate”, quanto alla organizzazione sanitaria, resta intatto il loro ruolo di tramite con la popolazione locale, in questo come in altri campi.
(Robertino Ugolotti)
Se capisco bene si propone un reset della situazione, partendo dal presupposto di affermare come prospettiva per la sanità della provincia il rafforzamento dei poli di Guastalla, Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti. Ben venga un nuovo tavolo di confronto, servirà a capire chi tra le istituzioni è disponibile al dialogo e pensa ad una organizzazione razionale della sanità, piuttosto che a una mediazione tutta politica fatta di decisioni sempre rinviate, pasticciate e spesso non attente soprattutto ai bisogni reali delle comunità che amministrano.
(Carlo Boni)
Tavola rotonda? Benissimo, se alla fine si ascolteranno i bisogni del territorio. Castelnovo ne’ Monti è una eccellenza in fatto di riabilitazione per il cuore e per le vene, speriamo sia potenziato. Si avvantaggerebbe tutto il comprensorio.
(Ilde Rosati)