"In occasione del voto di bilancio della multiutility Iren dell’aprile scorso, avevamo espresso la preoccupazione di come i sindaci del territorio, nell’ambito Atersir, non fossero in grado di far fronte alle decisione dell'azienda in modo da modificare gli aumenti decisi dalla stessa, ma li vedevamo sempre più costretti ad inseguire gli obiettivi economici che non a far valere il loro 51% di capitale pubblico". Lo dicono i due consiglieri di "Progetto per Castelnovo ne' Monti", Robertino Ugolotti (capogruppo) e Daniele Valentini.
Che proseguono: "In questa settimana, il dibattito sui tetti degli stipendi dei loro manager ha evidenziato ancora, per l’ennesima volta, chi comanda e decide, e il sindaco Bini, nei suoi comunicati stampa, dà l’idea di essersi accorto che ormai ciò che conta sono i voti dei grandi comuni - Reggio Emilia, Torino e Genova - e che ormai si opera secondo le regole dettate dal mercato. Mentre aumenta sempre di più il distacco dal territorio".
"Altra cosa che ha appreso il nostro sindaco parlando con i titolari di piccole attività commerciali di Castelnovo, non sappiamo se in qualità di primo cittadino o assessore al commercio, che ormai sono più alte le spese per le tariffe dei rifiuti rispetto all’affitto del locale, e se in lui matura questa consapevolezza saremo al suo fianco per mettere sempre più in evidenza questa situazione e cercare di cambiare rotta".
Però la domanda ci sorge spontanea, ovvero: perché davanti alla nostra richiesta, dopo le sue dimissioni dalla commissione legalità, richiesta che avanzavamo in una interpellanza per uscire anche come Comune da Iren, e avviare anche come Unione un percorso diverso, ci fu risposto che non era possibile perché i costi di uscita erano troppo elevati e quindi eravamo costretti a rimanere in Iren? Da tre anni, in fase di bilancio, proponiamo una diversificazione della tariffazione proprio sul commercio, ma nulla è stato fatto, e anche quest’anno Unioncamere ha evidenziato che noi continuiamo ad avere le tariffe più alte, per le imprese".
Infine: "Citiamo solo, da ultimo, la decisione di vendere azioni di Iren per fare cassa in favore di opere pubbliche, che noi riteniamo non prioritarie rispetto al destinare invece tali somme alla riduzione delle tasse; e allora speriamo che dai proclami a difesa del cittadini, che non possiamo che non condividere, si passi ad azioni concrete che il nostro sindaco, anche nella veste di presidente dell’Unione montana e di assessore al commercio, può mettere in campo, come sempre annunciato e non ancora realizzato".