Home Cronaca Chiusura estiva del punto nascite. “Ma nessuno ci ha smentito”

Chiusura estiva del punto nascite. “Ma nessuno ci ha smentito”

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Che la decisione di chiudere il punto nascite sia imminente lo confermano forse i numeri.

Se lo scorso anno sono stati 153 parti, nei primi cinque mesi del 2017 ne sono stati registrati solo 36. Gli altri dirottati, al più, su Reggio. E incombe ora una prova tecnica di sospensione del "servizio": la chiusura estiva in orario notturno e nei weekend, per cui è evidente che le partorienti che volessero dare alla luce i loro figli in Appennino dovranno controllare adeguatamente le doglie.

"Nessuna smentita alla chiusura estiva del punto nascite di Castelnovo e alla conseguente riduzione degli orari anche per Pediatria, anzi da parte dei vertici dell'azienda e della Regione arriva la conferma dell'alta criticità del momento a livello provinciale", scrive a Redacon il comitato “Salviamo le Cicogne”.

In base a quanto dichiarato del direttore sanitario dell'Ausl di Reggio Emilia, Cristina Marchesi: "Cinque punti nascita in provincia, per un rapporto di uno ogni 800 nati, non sono più sostenibili per ragioni di sicurezza e di professionisti a disposizione, oltre a rappresentare un unicum a livello regionale. In estate mancheranno 5 pediatri e 10 ginecologi, garantire la copertura in tutti i reparti coinvolti non sarà facile ma stiamo facendo il possibile per affrontare al meglio i problemi".

"Emerge che anche la turnazione dei medici, che poteva costituire la soluzione al problema della sicurezza, non è più attuabile, nonostante l'imminente fusione delle due aziende. Possibile che le criticità si siano rivelate così improvvisamente? Possibile che nessuno sia stato in grado, in questi due anni e oltre di dibattito, di attuare una programmazione adeguata alla tutela del servizio in questione? O non ce n'è stata assolutamente la volontà? E solo adesso ci si rende conto che in provincia mancano i ginecologi e i pediatri? Quindi non è più solo un problema di punto nascite, ma anche di Pediatria".

Proseguono: "Vogliamo inoltrarvi un commento pervenutoci da una persona che segue il dibattito sul punto nascite e l'attività del comitato: “Quindi le Cicogne avevano pienamente ragione, altro che fantasie, sulla chiusura estiva del punto nascita. Questi signori, come se nulla fosse, dopo la notizia da parte delle Cicogne vengono a dire tramite la direzione che la situazione è critica. Sono mesi che le Cicogne mettono in evidenza quello che oggi è riportato sul giornale. Chi non ha raccontato la verità? Le Cicogne? Chi ha gettato fango sulla veridicità delle notizie, le Cicogne? Ora che la verità è venuta a galla, grazie alle Cicogne, chi risponderà? Chi pagherà per tutto questo scempio, cioè di una morte annunciata del punto nascite?’ "Noi aggiungiamo che il nostro merito, se così si può definire, è quello di denunciare, di volta in volta, le notizie, con pazienza e caparbietà, anche se c'è chi denigra il nostro operato. Le critiche le accettiamo e cerchiamo di migliorare.  Le denigrazioni le rispediamo al mittente".

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  1. Vengono alla luce le verità e anche la mediocrità e la vigliaccheria di una classe politica capace di distruggere ogni cosa di cui si occupa senza prendersene mai le colpe. Tenendo per buoni i dati sulla carenza di figure mediche mancanti e in considerazione della copertura territoriale mi chiedo: si chiudono reparti in funzione dei territori o della densità di popolazione votante? Quanto potrebbero costare, in una regione ricca come la nostra, questi quindici medici in più? Chi pagherà per gli investimenti inutili fatti negli ospedali i cui reparti chiuderanno? Siamo in tanti schifati da questo modo di fare politica, tanto che la gente ha smesso di andare a votare, voi che vi definite di sinistra, voi che siete ad amministrare la regione da anni ed anni, chiedetevi perché e se avete un po’ di coscienza, vergognatevi.

    (Antonio Manini)

    • Firma - Antonio Manini
  2. Dal pensionamento degli ultimi primari al S. Anna qualcosa aveva iniziato ad incrinarsi, perché ci fu un fuggi fuggi di medici capacissimi locali. Ancora oggi al Santa Maria a Reggio Emilia continuano a fuggire i pediatri! L’incapacità è ai vertici, incapaci di investire sui professionisti “giusti”, facendoseli sfuggire! Vuol proprio dire che la montagna non interessa, vuol dire che la politica è troppo presente in ambito sanitario per i suoi interessi, vuol dire che possedere la tessera del partito e ubbidire conta più della capacità di far bene, vuol dire che il cittadino/cliente non conta nulla! Contano solo gli stipendi e gli incentivi dei vertici, a discapito degli utenti! Vuol dire che siamo in Italia!

    (SCS)

    • Firma - SCS
  3. Le cronache di questi giorni ci parlano di salvataggi di banche “venete” e di acquisizioni di banche a costo zero, i debiti di quest’ultime “li chiamano crediti deteriorati” a carico dello Stato “contribuente”. Ora capisco che devono essere tutelati i dipendenti, i correntisti, ecc., ma la sanità non va tutelata allo stesso modo?

    (Andrea)

    • Firma - Andrea
    • Salvataggi di banche, debiti, crediti deteriorati, deterioramento del Servizio Sanitario Nazionale, chiusura dei punti nascita, instabilità delle strade provinciali, crollo di ponti qua e là. Non sono fenomeni indipendenti, sono tutti legati tra loro e il denominatore comune è la politica di austerità e di taglio della spesa pubblica in un periodo di recessione economica, per ottemperare ai criteri dell’Eurozona. Il DEF (Documento di Economia e Finanza) certifica che gli interventi di Monti nel 2011 (per risolvere un problema di bilancia dei pagamenti con la Germania) hanno causato una perdita di 300 miliardi di ricchezza nazionale. Da qualche parte dovrà pure riflettersi, sui servizi e sulle prestazioni dello Stato, e sul patrimonio privato (vedi banche), questa enorme perdita! Queste scelte politiche sono tutte state effettuate dai governi in carica, al centro, e dalle amministrazioni locali, ai vari livelli, in periferia. In realtà, nessuno sceglie nulla: una volta che le scelte sono fatte a Bruxelles, i governi, in Italia, eseguono. Il resto, appunto, è cronaca.

      (Commento firmato)

      • Firma - commento firmato
  4. Purtroppo si sapeva, ringraziamo le “Cicogne” che continuano a tentare l’impossibile, dispiace per la totale mancanza di presa di posizione dei sindaci del crinale che si sono adeguati come Giovanelli, Pignedoli, Masini e compagnia al volere del PD, certamente dai nostri sindaci mi aspettavo altro. Si inizierà anche a calcolare quando partorire. Ciao.

    (Paolo Duambri)

    • Firma - Paolo Duambri