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“A lezione di Costituzione”: Video 4 – 2ª parte “Insieme in Regione”

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Ecco la seconda parte del 4° video del progetto "A lezione di Costituzione", a cura di Giuliana Sciaboni, su Art.32 della Costituzione italiana e Sanità, incentrato in particolare sull'ospedale Sant'Anna di Castelnovo ne' Monti, dall'origine alle problematiche attuali.

Il docu-video testimonia la mobilitazione dei cittadini dell’Appennino reggiano a favore dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo, per esigere i propri diritti, in particolare il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione.

Al grido di “giù le mani dal Sant’Anna”, “no alla chiusura del punto nascite” e “vogliamo nascere in montagna per continuare a vivere in Appennino”, martedì 7 febbraio 2017, le “Cicogne”, con una delegazione di cittadini e rappresentanti delle istituzioni dell’Appennino reggiano, sono volate in Regione.

Pronti a farsi portavoce di un territorio disagiato e difficile come quello montano, i cittadini hanno preso parte al viaggio a Bologna e al presidio organizzato sotto la sede della Regione, per consegnare le oltre 11.000 firme raccolte a difesa del punto nascite montano (11.031 tramite petizione cartecea e on-line) e un documento condiviso.

A portarle alla sede bolognese il comitato “Salviamo Le Cicogne” con le associazioni del gruppo “Insieme per l’ospedale Sant’Anna”, una delegazione di cittadini dell’Appennino e alcuni rappresentanti politici, tra cui i sindaci Enrico Bini (Castelnovo  Monti), Stefano Costi (Casina) e Vincenzo Volpi (Toano), gli assessori Monica Comastri (Carpineti) e Roberta Ruffaldi (Toano), e il dottor Guido Tirelli, portavoce PD zona montana.

Cliccando qui troverete la raccolta di “A Lezione di Costituzione”

3 COMMENTS

  1. Capisco la vostra e nostra indignazione riguardo alla chiusura, che avverrà, del reparto di Ostetricia, in parte. Tutti i giorni su Redacon un articolo sulla questione mi sembra veramente eccessivo. Tanto, che ci piaccia o no, chiudono, è deciso da anni ormai. L’azienda Ausl deve far quadrare i conti e come ribadito dal direttore sul giornale, 5 centri ostetrici sono troppi. Come già in provincia ne hanno chiuso uno tempo fa, Castelnovo sarà il secondo. Anch’io non vorrei la chiusura, ma sinceramente non c è nulla da fare. Guardate quelli che hanno chiuso in Trentino dove persone percorrono anche 90 km di vera montagna, scendono a valle dai 1500 metri in strade tortuose con neanche un rettilineo. Però in Regione non interessa, hanno chiuso, punto, e dire che è regione autonoma, figuriamoci da noi che siamo sotto la cappella del PD. Come mi sembra di capire dai vari articoli, doveva effettuare un sopralluogo entro il 30 giugno la commissione sulla sicurezza per esprimere un parere, che però, sempre stando agli articoli, non è ancora avvenuta. Siamo al 27 ormai… Tirate voi le conclusioni. Viva l’ospedale di Castelnovo sempre e comunque un fiore all’occhiello.

    (Andrea)

    • Firma - Andrea
    • Buongiorno Andrea, sarà contento se il Suo fiore all’occhiello rimarrà un pronto soccorso con buona pace di tutti, ma soprattutto di chi con questo ne trarrà vantaggio? Le ricordo che non è tenuto a leggere tutti i nostri comunicati se Le sembrano eccessivi e Le danno così fastidio.

      (Comitato “Salviamo le Cicogne”)

      • Firma - Comitato Salviamo le Cicogne
  2. Trattare di diritti e Costituzione senza trattare del diritto alla salute, è impensabile, così come intervenire togliendo reparti ad un piccolo ospedale al centro di un vasto territorio che ha partecipato attivamente alla Resistenza, alla lotta per la libertà, è un rinnegare i principi stessi che li hanno dettati. Ma senza falsa retorica, in nome di chi e di cosa si tolgono servizi alla montagna? Di un falso progresso che non è stato capace di creare i presupposti perché la gente rimanesse qui, di una politica miope e asservita ai poteri economici e anche per colpa nostra, che ci siamo rassegnati alle cose, perché tanto tirava avanti lo stesso. Io capisco l’indignazione dei comitati e non capisco quelli a cui la cosa da fastidio; così come non capisco quelli che si indignano al bar e poi non partecipano a niente, però i peggiori restano sempre i rassegnati, quelli che, tanto hanno già deciso. Con quelli ogni battaglia, anche la più sacrosanta, è persa e purtroppo non sono in pochi. Grazie “Cicogne”, grazie Giuliana, grazie a quelli che ci credono e lottano fino in fondo.

    (Antonio Manini)

    • Firma - Antonio Manini