Home Cronaca “Poiatica: c’è chi mette rifiuti e ne trae oro?”

“Poiatica: c’è chi mette rifiuti e ne trae oro?”

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Due eventi hanno travolto la questione rifiuti reggiana in questo 2017: l’uscita di un piano di “riqualifica” della discarica di Poiatica il quale, nella peggiore delle ipotesi, prevede lo smaltimento di 800.000 metri cubi di rifiuti speciali, tra cui scarti di amianto, che l’Università di Bologna dovrebbe consegnare a giugno alla Regione e, come seconda questione, l’avvio di un’inchiesta d’indagine sull’ipotesi di smaltimento illecito organizzato di rifiuti da parte della Dda (Direzione distrettuale antimafia ) di Bologna.

"Così proprio mentre l’antimafia lavora a pieni polmoni e il più grande processo emiliano della storia su crimini di mafia è al suo culmine - afferma una nota del Comitato Fermare la discarica di Poiatica - , la politica regionale continua, imperterrita, ad addentrarsi con interesse nell’ambito dello smaltimento di rifiuti e, trovandosi tra l’incudine (Iren) e il martello (i cittadini delusi e preoccupati) delega all’Università di Bologna la risposta a una delle più grandi domande che i montanari e gli emiliani (il messaggio sarà per tutti chiaro) riceveranno nei prossimi mesi: vale più il profitto o il benessere delle comunità? Ci troviamo, ora, nella grottesca situazione di viaggiare su due binari paralleli: quello della possibilità che la mafia abbia allungato i propri tentacoli a Poiatica e la possibilità che per noi l’incubo dello smaltimento continui senza fine mai. La cecità di questo doppio binario ricade, quindi, sulla vita delle famiglie comuni, sui sacrifici da loro fatti per vivere in questi posti, sulla nostra lotta e, cosa più importante, sul futuro".

"Qualcuno certamente vorrebbe viaggiare su questi binari nell’assoluto silenzio - prosegue la nota -: nel silenzio la gente dimentica e gli affari possono continuare. Contrastare l’oblio è una responsabilità che crediamo anche comitati e cittadini debbano prendersi". Ecco quindi che il Comitato Fermare la Discarica organizza il 17 Giugno la giornata di dibattito sulle Ecomafie dal titolo “Trasi munnizza e nesci oro”, ossia “Entra monnezza e ne esce oro”, come disse il boss mafioso Vicenzo Varga in un’intercettazione telefonica, riferito agli affari riguardanti il traffico di rifiuti. I tentacoli della mafia hanno già da tempo avvinghiato in una morsa senza respiro anche l’Emilia. Secondo il rapporto antimafia della Dda del 2015 (fonte Reppublica Bologna):  ”Le indagini evidenziano la capacità di attuare una pervasiva infiltrazione nel tessuto economico emiliano - soprattutto nell'edilizia, nel movimento terra, nello smaltimento dei rifiuti e nella gestione delle cave - e di inserirsi nei lavori di costruzione post terremoto 2012, anche attraverso la compiacenza di imprese locali e di alcuni amministratori pubblici. I mafiosi  fanno patti in Emilia e lavorano ovunque”.

"La mafia emiliana sembra, quindi, non avere un volto, è un nemico impalpabile, non veste coppola e lupara (come diceva Borsellino), non ha un cognome particolare, ma abita nei colletti bianchi degli appalti truccati, del veleno silenzioso che scalza l’imprenditoria onesta e strozza le comunità, mirano alla politica e al cuore delle istituzioni (rapporto antimafia 2015 della Dda)".

"E’ necessario sempre più fare luce sul legame tra mafia e rifiuti", chiedono dal Comitato. Il 17 giugno alle 15.30 al Cavolaforum di Cavola interverranno Cristiano Colò del Comitato Fermare la Discarica, Maria Petronio leggerà brani della sua opera “Quando il sole è nero” e, infine, gli ospiti affronteranno in dialogo aperto il tema delle ecomafie: Pino Ciociola inviato romano de “L’Avvenire”, autore di inchieste giornalistiche sugli ecocidi italiani e, in particolare, sulla Terra dei Fuochi; Enrico Bini, presidente dei Comuni dell’Appennino Reggiano impegnato nel contrasto alla mafia emiliana,  Sabrina Pignedoli giornalista e autrice di “Operazione Aemilia” (in collegamento) e Enzo Tosti, portavoce rete di cittadinanza e comunità costituita in Terre dei fuochi.

Durante il pomeriggio e in diversi momenti saranno esposti anche gli scatti dei fotografi Wilma Tognetti, Nando Marzano e Vito Giacopini, che hanno con impegno rappresentato e reinterpretato in arte visiva il tema della giornata.

1 COMMENT

  1. Bisogna mantenere la calma e non farsi prendere da isterismi collettivi tanto di voga nella nostra società, soprattutto sui social media, croce e delizia dei nostri tempi. Appurato tutto: responsabilità, soggetti, connivenze, bisogna però agire, ma agire in maniera netta, chirurgica e senza condoni di sorta. La salute è un bene primario e chi la mette a repentaglio, per qualsiasi fine, deve essere punito in modo esemplare!

    (Andrea)

    • Firma - Andrea