“Partiamo da un presupposto chiaro e netto: siamo tutti concordi che la discarica di Poiatica deve rimanere chiusa, senza alcun ulteriore conferimento di rifiuti di alcun tipo. Su questo tutti i Sindaci dell'Appennino sono fermi e decisi, senza sfumature o distinzioni. A seguito della fiaccolata di Colombaia di Secchia, devo però intervenire per alcune precisazioni rispetto a quanto è stato affermato nel corso della serata, in particolare a malati e morti che sarebbero riconducibili alla attività della discarica negli anni passati”. A intervenire sulla iniziativa di domenica scorsa è il Presidente dell'Unione dei Comuni dell'Appennino e Sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini, che sulla situazione della discarica è stato anche ascoltato dalla Commissione parlamentare Ecomafie.
“Sulla discarica di Poiatica, sulle modalità di gestione negli anni passati, sulle scelte negli affidamenti degli appalti è in corso una inchiesta della DDA, che auspichiamo possa concludersi il prima possibile così da avere molto chiaro il quadro dello stato ambientale dell'area. Ma al momento va sottolineato che non stiamo parlando di un quadro paragonabile alla “Terra dei fuochi”: non ci sono evidenze scientifiche ad oggi di collegamenti tra l'attività della discarica e decessi sul territorio circostante. Ho intenzione di chiedere tutti i dati ad Ausl, che in questi anni sulla base di richieste pervenute direttamente dai residenti ha già condotto campagne di monitoraggio, ma credo sia importante rimarcare che ad oggi non si può parlare di un “territorio malato” o di “valle avvelenata”, anche perchè parliamo di un'area con diverse attività agricole e agroalimentari, e l'allarmismo, se ingiustificato, rischia di danneggiarla ulteriormente portando nuove ricadute negative, in questo caso socio-occupazionali. Questi paesi davvero non hanno bisogno di pagare un prezzo ulteriore ad una attività che è stata sicuramente mal tollerata per anni: c'è l'indagine in corso, trovo giusto anche l'appello lanciato per richiedere a chi è a conoscenza di movimenti sospetti intorno alla discarica nel corso degli anni di testimoniare e raccontarli, ma prima di dire che le persone si ammalano e muoiono a causa di Poiatica si dovrebbe compiere una riflessione attenta sulle basi concrete di tali affermazioni, che al momento non si intravedono. E lo dico con tutto il rispetto e anzi l'appoggio verso chi chiede che la storia della discarica finisca definitivamente e non si aggiunga nessun ulteriore capitolo”.
AGGIORNAMENTO, LA REPLICA DEL COMITATO
Enrico su questo aspetto siamo distanti. Ci sono diverse ricerche epidemiologiche sui residenti nei pressi di siti di smaltimento autorizzati.
Nella seconda commissione discarica del 6 febbraio 2014, il Dott. Paolo Giorgi Rossi – Direttore Servizio Epidemiologia Reggio Emilia e il Dott. Mauro Grossi- Direttore del Dipartimento di Prevenzione di Reggio Emilia- individuano nello studio Eras il più completo studio epidemiologico della letteratura internazionale sullo stato di salute della popolazione nei pressi delle discariche.
Ti riportiamo alcuni dei passaggi conclusivi di questo studio Eras Lazio:
"Lo studio ha considerato tutta la popolazione che nel Lazio risiede entro 5 Km dalle discariche per rifiuti urbani; per queste persone si è evidenziato un quadro di mortalità e morbosità relativamente sovrapponibile a quello regionale, con le sole eccezioni nei maschi delle malattie dell’apparato respiratorio (compresa la broncopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO), i tumori della pleura e il mieloma multiplo”
E ancora: “L’ analisi di mortalità basata sui confronti interni (residenti vicino ad una discarica/esposti a concentrazioni elevate vs residenti lontano/esposti a concentrazioni più basse) non ha fornito particolari evidenze, ad eccezione di una più elevata mortalità tra le donne per tumore della vescica e tra gli uomini per patologie a carico dell’apparato urinario; questi eccessi si sono osservati in maniera omogenea tra i diversi siti. Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri sono stati osservati aumenti per malattie cardiovascolari e respiratorie. L’eccesso di ospedalizzazioni per malattie dell’apparato respiratorio è coerente sia considerando come esposizione la distanza che il livello di concentrazione di H2S.
Più importante, dal punto di vista di sanità pubblica, è l’eccesso di ospedalizzazioni per patologie dell’apparato respiratorio (in particolare asma e infezioni acute delle vie respiratorie), tra i bambini e soprattutto le bambine residenti nelle immediate vicinanze dalle discariche.
La letteratura recente, del resto, ha suggerito una relazione molto stretta tra esposizione ad idrogeno solforato in prossimità di discariche e danni all’apparato respiratorio”.
Questo è uno degli esempi di studi riconosciuti scientificamente.
Noi non abbiamo nemmeno avuto il diritto di uno studio epidemiologico perché secondo l’Asl ” siamo una popolazione statisticamente irrilevante”.
Un dirigente Asl ci rispose a mezzo stampa con due dati decontestualizzati sulla mortalità infantile, si aggiunse qualche altro politico lparagonando tali dati ad aree urbane o zone come Viale Timavo. Ma nulla ci fu detto sulle ospedalizzazioni, sugli aborti (che ti possiamo confermare essere tanti), sulle patologie respiratorie e sui tumori nelle nostre aree, in un’analisi complessa e duratura sulle patologie combinate, che crediamo ci sarebbe dovuta spettare di diritto.
Non fa bene fare allarmismi dici, secondo noi, invece, non fa bene nemmeno sentirsi dire che siamo “statisticamente irrilevanti”, o che se si muore è colpa dei nostri stili di vita. E su questo ribadiamo ciò che disse alla fiaccolata Cristiano del nostro comitato che “pure quando muoriamo è colpa nostra”.
Nessuno può darci evidenza scientifica di chi sia morto o si sia ammalato per discarica o per altri ragioni. Ma l’evidenza che faccia male e, a lungo termine, sia causa di esposizione a patologie gravi è ampliamente dimostrata.
Nomi non te ne possiamo dare, ma davvero c’è bisogno dei nomi per capire che una discarica è un luogo che macina la salute?
(Comitato Fermare la Discarica)
Ha intenzione solo adesso di chiedere tutti i dati all’Ausl? Mi scappa da ridere, per non piangere. Se ne accorge un prete di come stanno le cose e non lei? Il timore dell’allarmismo è un leit motiv ricorrente, anche nella Terra dei fuochi ci sono gli interessi dei maggiori produttori ortofrutticoli da tutelare, senza parlare poi dei famosi produttori di mozzarelle di bufala… Che si deve fare? Tacere? In primis va stoppato il business cinico e vergognoso di chi vende e acquista rifiuti destinati a Poiatica. I dati dell’Ausl si spera corrispondano alla reale situazione epidemiologica quindi più di quelli che sono stati pubblicati nella Terra dei Fuochi: modificati ad arte per far rientrare ogni allarmismo! L’unica grande speranza per tutti noi sta nell’onestà di chi alla Dda sta ultimando l’indagine. Sarà in base al risultato di questa indagine che si potrà finalmente quantificare il danno all’ambiente e alla salute. È solo guardando in faccia il nostro nemico che possiamo studiare una strategia di difesa. La difesa della salute, dell’ambiente e dell’economia locale, dovrebbe essere convergere in un unico obbiettivo.
(M.P.)
Mi pare, magari sbaglio, che non proprio tutti i sindaci e/o gli amministratori locali sono così decisi, e con lealtà e coraggio, ci mettono la faccia come lei e Borghi. E’ giusto precisare che non siamo la terra dei fuochi, ma dobbiamo anche essere certi di cosa è stato interrato. Con buona pace di chi vede solo l’area MaB o le attività ginnico-turistiche. Bravo Enrico!
(MA)
Condivido assolutamente la posizione del sindaco Bini. Non alimentiamo inutili allarmismi ma rimaniamo fermi nell’impedire ulteriori danni alla nostra valle.
(Vincenzo Volpi, sindaco di Toano)
Ma lei… è quel Vincenzo Volpi che era con il comitato ad applaudire alla fiaccolata don Raimondo mentre parlava e a mettersi in posa con i suoi cittadini per la foto finale? Così, giusto per capire la coerenza.
(IE)
Quello che dice il sindaco Bini é vero, non ci sono al momento analisi approfondite su come questa discarica abbia interagito e interagisca con la natura e con gli esseri viventi. Però una cosa è certa: ci siamo tappati il naso, gli occhi e la bocca per decenni in nome di quei soldi che facevano tanto comodo. Ora siamo qui con questa spada di Damocle sulla testa di tutti noi, almeno spero che questa triste vicenda serva da lezione “dubito amaramente” a quanti vedono o vogliono vedere guadagni ovunque a discapito del futuro della natura e di conseguenza del nostro.
(Andrea)
Enrico su questo aspetto siamo distanti. Ci sono diverse ricerche epidemiologiche sui residenti nei pressi di siti di smaltimento autorizzati. Nella seconda commissione discarica del 6 febbraio 2014, il dott. Paolo Giorgi Rossi – direttore Servizio Epidemiologia Reggio Emilia e il dott. Mauro Grossi- direttore del Dipartimento di Prevenzione di Reggio Emilia- individuano nello studio Eras il più completo studio epidemiologico della letteratura internazionale sullo stato di salute della popolazione nei pressi delle discariche. Ti riportiamo alcuni dei passaggi conclusivi di questo studio Eras Lazio: “Lo studio ha considerato tutta la popolazione che nel Lazio risiede entro 5 Km dalle discariche per rifiuti urbani; per queste persone si è evidenziato un quadro di mortalità e morbosità relativamente sovrapponibile a quello regionale, con le sole eccezioni nei maschi delle malattie dell’apparato respiratorio (compresa la broncopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO), i tumori della pleura e il mieloma multiplo” E ancora: “L’analisi di mortalità basata sui confronti interni (residenti vicino ad una discarica/esposti a concentrazioni elevate vs residenti lontano/esposti a concentrazioni più basse) non ha fornito particolari evidenze, ad eccezione di una più elevata mortalità tra le donne per tumore della vescica e tra gli uomini per patologie a carico dell’apparato urinario; questi eccessi si sono osservati in maniera omogenea tra i diversi siti. Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri sono stati osservati aumenti per malattie cardiovascolari e respiratorie. L’eccesso di ospedalizzazioni per malattie dell’apparato respiratorio è coerente sia considerando come esposizione la distanza che il livello di concentrazione di H2S. Più importante, dal punto di vista di sanità pubblica, è l’eccesso di ospedalizzazioni per patologie dell’apparato respiratorio (in particolare asma e infezioni acute delle vie respiratorie), tra i bambini e soprattutto le bambine residenti nelle immediate vicinanze dalle discariche. La letteratura recente, del resto, ha suggerito una relazione molto stretta tra esposizione ad idrogeno solforato in prossimità di discariche e danni all’apparato respiratorio”. Questo è uno degli esempi di studi riconosciuti scientificamente. Noi non abbiamo nemmeno avuto il diritto di uno studio epidemiologico perché secondo l’Asl “siamo una popolazione statisticamente irrilevante”. Un dirigente Asl ci rispose a mezzo stampa con due dati decontestualizzati sulla mortalità infantile, si aggiunse qualche altro politico paragonando tali dati ad aree urbane o zone come viale Timavo (a Reggio Emilia, ndr). Ma nulla ci fu detto sulle ospedalizzazioni, sugli aborti (che ti possiamo confermare essere tanti), sulle patologie respiratorie e sui tumori nelle nostre aree, in un’analisi complessa e duratura sulle patologie combinate, che crediamo ci sarebbe dovuta spettare di diritto. Non fa bene fare allarmismi dici, secondo noi, invece, non fa bene nemmeno sentirsi dire che siamo “statisticamente irrilevanti”, o che se si muore è colpa dei nostri stili di vita. E su questo ribadiamo ciò che disse alla fiaccolata Cristiano del nostro comitato che “pure quando moriamo è colpa nostra”. Nessuno può darci evidenza scientifica di chi sia morto o si sia ammalato per discarica o per altri ragioni. Ma l’evidenza che faccia male e, a lungo termine, sia causa di esposizione a patologie gravi è ampiamente dimostrata. Nomi non te ne possiamo dare, ma davvero c’è bisogno dei nomi per capire che una discarica è un luogo che macina la salute?
(Comitato “Fermare la discarica”)
Sinceramente non comprendo perché, quando qualcuno manifesta dubbi o sospetti, subito si parli di allarmismi e di mancanza di dati e conferme, quasi a voler minimizzare. Posso benissimo capovolgere il ragionamento e il risultato è lo stesso: in quanti possono affermare che non ci sono malattie e morti per causa della presenza della discarica? Anche per questo non ci sono studi o basi concrete per affermarlo. Il problema esiste, i rischi ci sono e, con la sincera speranza di sbagliarmi, quando li confermeranno, avremo già pagato un caro prezzo in salute. Ringrazio di cuore don Raimondo per il coraggio di non aver aspettato in silenzio i dati ufficiali, dati che, visto che siamo statisticamente irrilevanti, non arriveranno mai.
(Antonio Manini)
Bene, bravi! Un applauso a tutti: comitati, sindaci, autorità che si scambiano complimenti, partecipano alle fiaccolate poi si battibeccano educatamente sui giornali per poi rifarsi i complimenti ma sempre fingendo di lottare contro un nemico immaginario. L’importante è combattere contro entità astratte, senza mai fare nomi dei responsabili. L’importante è non andare contro i poteri forti per non perdere i propri privilegi. Mai nominare i partiti che hanno preso le decisioni, mai nominare le ditte che ci hanno lucrato sopra a discapito della salute dei cittadini! L’importante è essere tutti uniti contro il male per poi potere dire: “purtroppo è successo ma abbiamo fatto il possibile”. Film visto e rivisto, la solita commedia all’italiana.
(Maria)
Enrico hai sbagliato: stai difendendo la ditta, quella che da camionista ti ha portato alla presidenza della Camera di Commercio di Reggio Emilia, e prima ancora della Transcoop. Sei nato e cresciuto grazie al PCI, DS, PDS, PD. Le stesso partito che da sempre ha nominato tutti i dirigenti Agac-Enìa-Iren, tutti i direttori generali dell’Usl/Ausl, compresi i cosiddetti controllori di Arpa, tutti i vertici delle Coop. Avete dormito per almeno trentacinque anni e ora te ne esci con queste battute: non vi è certezza che Poiatica abbia provocato morti… Enrico, Enrico, io mi fido dei parroci della vallata, che loro la conta dei morti la fanno ogni settimana! Enrico, sinceramente, non mi sei piaciuto.
(Alessandro Raniero Davoli)
Allora qualcuno che i nomi li fa esiste ancora! Signor Raniero Davoli, dovrebbe candidarsi lei che sicuramente da come parla non ha interessi con la politica. Bravo e speriamo che non si metta nei guai visto come funziona in Italia.
(Maria)
Dire che condivido il pensiero, chiaro e drammaticamente troppo onesto della signora Maria e il signor Alessandro, è poco. Teniamo però presente che parliamo di “immondizia – rifiuti – cose da seppellire”, tutto ciò è “affare”. Attenzione, parlare di ciò che si vede, di ciò che la gente vive, di quello insomma col quale abbiamo a che fare giornalmente, noi che non facciamo parte della politica o dei poteri amministrativi, non interessa (se non in periodo elettorale), poi giustamente come ha sottolineato un sindaco prima, non c’è certezza dei morti. Questa considerazione mi rifiuto di commentarla, anche solo mentalmente. Ricordiamo, inoltre, le parole e gli interessamenti del sindaco Borghi in merito al futuro e ai controlli che sarebbero stati fatti sulla discarica, ecco il risultato. Dimenticavo, però, che la discarica non è sotto l’egida dell’amministrazione comunale. Alcuni evidenziavano giorni or sono che in montagna il reparto per nascere dell’ospedale Sant’Anna verrà chiuso, ma la discarica rimarrà aperta. Per nascere devono spendere, nel secondo incassare. Comunque sempre dalle nostre tasche prelevano.
(Ferro)
Buongiorno signora Maria, intervengo solo per metterla a conoscenza che il signor Davoli ha fatto parte sia in Provincia che a Roma della classe politica che ha governato per oltre 20 anni l’Italia nella lega Nord; le sue uscite sono sempre a buoi scappati, non poteva guardarci prima? Mandare una guardia leghista a controllare? Oppure visto che produceva reddito andava bene anche a loro… Adesso è certo che non si riapre con certezza, lasciamo perdere discorsi da bar di persone che non sanno come fare a tirare sera.
(Compagnoche)