Riceviamo e pubblichiamo.
L'intervento dei neonatologi, organizzato dall'Ausl di Reggio Emilia, mi sembra un tentativo di sgambetto al percorso politico e amministrativo in atto. Per altro l'Assessore regionale Sergio Venturi ha già assicurato in più occasioni che chiederà una deroga per i punti nascita montani emiliano-romagnoli.
Nessuno di coloro che chiede il mantenimento dei punti nascita nelle realtà delocalizzate lo fa perchè non ha a cuore la sicurezza di mamma e bambino, come sembra dalle parole degli intervenuti. Il compito della politica è, invece, far sì che si possa partorire in sicurezza anche in zone periferiche: ed è quello che a Reggio Emilia si sta facendo mettendo in connessione l'ospedale di Castelnovo ne' Monti con quello di Reggio.
Dovremmo lavorare tutti insieme per rendere possibile la deroga, partendo dalle proposte nate sui territori, e non certo per costringere a fare passi indietro rispetto a una strada che renderebbe la vita in Appennino migliore. La possibilità di avere un punto nascita, dal punto di vista di una politica lungimirante, rende viva la comunità appenninica che invece, con la centralizzazione ad ogni costo, rischia un impoverimento che non possiamo permetterci.
Condivido tutto, parola per parola.
(Massimo Bonini)
Grande Yuri, concordo! Una frase da sottolineare: volere politico.
(Monja)