Un passo iniziale nella giusta direzione del mantenimento del Punto nascite è frutto di un lavoro di tanti e di squadra. I sindacati di Cisl, Cgil e Uil commentano la richiesta di deroga della Regione Emilia Romagna alla commissione nazionale del Ministero in merito alla possibilità di derogare rispetto agli standard previsti per il mantenimento dei punti nascita in zone di montagna.
"Una realtà di montagna come Castelnovo ne' Monti deve avere un ospedale e un Punto nascita attrezzato” affermano Cisl, Cgil e Uil. “Questo – proseguono - per il bene della popolazione tutta, non solo per arginare il calo delle nascite ma, al contrario, per aumentare la popolazione com’è negli obiettivi della Regione che noi abbiamo condiviso”. E’ così che i sindacati hanno deciso di prendere nuovamente posizione in merito alla possibile chiusura del Punto nascite e alla necessità di mantenere e rafforzare i servizi in montagna, a partire dai servizi socio-sanitari.
“Potremmo strutturare un centro nascita innovativo basato sulle equipe professionali itineranti che già sono previste nel progetti di fusione delle due aziende sanitarie - continuano i sindacati – permettendo così un continuo scambio tra professionisti altamente qualificati: la sanità deve essere a servizio ed andare incontro a tutti i cittadini, in tutti i territori. Siamo disponibili a dialogare sia con i sindaci che con la Regione per rafforzare il patto di comunità tra i soggetti istituzionali e sociali per rilanciare complessivamente il territorio in continuità con gli obiettivi che avevamo condiviso in un importante convegno ad ottobre scorso”.
“I cittadini non devono essere discriminati in base a dove vivono. La montagna e la periferia senza servizi muoiono: se spariscono le comunità locali muore la nostra più grande ricchezza, quella del capitale umano. C’è bisogno dello sforzo di tutti per risolvere un problema che non deve essere strumentalizzato ne politicizzato. Una decisione così importante, che riguarda intere comunità, non può essere lasciata a pochi”.
“A livello locale rinnoviamo – concludono Luca Ferri, Silvia Dalla Porta e Giovanni Riatti coordinatori Cisl, Cgil e Uil per la zona montana – al sindaco di Castelnovo ne' Monti e presidente dell’Unione, Enrico Bini, oltre che a tutti i sindaci della montagna, la nostra disponibilità a dialogare per rafforzare e qualificare un patto di comunità, tra tutti i soggetti istituzionali e sociali. Per questo abbiamo chiesto di essere convocati da Bini chiedendo la presenza anche della Regione. Questo patto dovrà avere come obiettivo un rilancio complessivo della montagna, del quale l'annunciato rafforzamento dell'ospedale da parte della Regione ne rappresenta una parte importante, ma che comunque dovrà rispondere a un modello socio-assistenziale, nel suo complesso, più moderno e avanzato, in linea con le esigenze di tutta la comunità appenninica. E il punto nascite è parte integrante di tutto questo”.
Cito a memoria: “il precariato è il miglior contraccettivo”. Inoltre, esiste una precisa correlazione (inversa) tra disoccupazione e tasso di natalità (vedi recente studio dell’Istat). Nel 2007 è iniziata la crisi economica in cui ci dibattiamo tuttora; nel 2008 il tasso di natalità in Italia ha iniziato a scendere, mentre la disoccupazione iniziava a salire. Riporto: “Sono soprattutto le coppie italiane a rinunciare a mettere al mondo bimbi. I nati da genitori stranieri continuano ad aumentare, ma di meno”. In parole povere, la presenza del Centro nascite è necessaria, ma non sufficiente. I dati dell’Osservatorio socioeconomico dell’Appennino reggiano mostrano che in Appennino la crisi economica ha inciso maggiormente che nelle altre aree della provincia. Per aumentare la popolazione ci vuole la crescita economica, un lavoro stabile, uno salario dignitoso (come dice la Costituzione). Ma il DEF ci propone, per i prossimi tre anni, un panorama di tagli, tasse, rinunzie, sacrifici. Perché? Per il pareggio di bilancio (lo vuole l’Europa). Allora, possiamo solo affidarci alla sostituzione etnica, aiutati in questo dalle ONG finanziate da Open Society di George Soros, il cui ruolo nel traffico di clandestini e rifugiati è stato notato di recente anche da Frontex: li prelevano a venti chilometri dalle coste libiche e li trasportano in Italia. I sindacati: guai se non ci fossero; ma se non allargano lo sguardo alle cause della crisi economica in cui l’Italia affonda, e ne discutono solo gli effetti, fanno più danno che utile.
(Commento firmato)
La lista civica “Progetto per Castelnovo” condivide la proposta fatta dai sindacati di un patto territoriale al fine di condividere una piattaforma in grado di affrontare i problemi del nostro Appennino.
(Robertino Ugolotti, capogruppo lista civica “Progetto per Castelnovo ne’ Monti”)
In Ginecologia e Pediatria già da tempo ci sono medici “itineranti” da Reggio, non mi sembra questo abbia portato buoni frutti! Forse c’è da rivedere qualcosa!
(Cittadina)
Spero che il signor Robertino Ugolotti condivida anche l’impegno, la serietà e la coerenza del sindacato di base SGB. Ancor prima che i confederali dicessero parola noi siamo sempre stati con il comitato, in punta di piedi e con rispetto, sempre se la redazione le farà pervenire questa mia vorrei sapere se lei condivide anche la nostra posizione, come ben saprà non facciamo sconti a nessuno, specialmente a chi vive di solo chiacchiere.
(Piccolino)