Si è conclusa venerdì 7 aprile la Convention EuroMaB, organizzata a Sarlat in Francia, dalla Riserva di Biosfera MaB Unesco della Dordogne (una delle più estese d’Europa). Momento di riflessione e confronto operativo di tutte le Riserve di Biosfera Unesco europee e nord americane, ha coinvolto oltre 200 partecipanti. Per la prima volta - la convention ha una cadenza biennale - anche l’Appennino tosco-emiliano ha partecipato con una propria delegazione, avendo anche l’opportunità di presentare in sezione plenaria, con un intervento del direttore Giuseppe Vignali, i progetti già realizzati in questi primi 20 mesi dall’ottenimento del riconoscimento: la circuitazione della mostra su cibo e ambiente, le attività con le scuole che hanno coinvolto più di quattromila studenti e l'individuazione del "prendersi cura" come asse concettuale dell'azione di branding, emersa nel seminario internazionale tenuto a Torrechiara nel settembre scorso.
“Le riserve Unesco della biosfera – spiega il direttore Vignali - sono i luoghi dove l'uomo prova a vivere bene, in armonia con gli altri uomini e la natura. Non esistono ricette predefinite, ogni area deve trovare la sua. L'ecosistema naturale si specchia in quello culturale e sociale e dobbiamo prenderci cura di entrambi contemporaneamente. Le Aree MaB Unesco sono importanti, sono le nostre punte di diamante, i luoghi dove si possono sperimentare modelli nuovi di sostenibilità e benessere. A Sarlat si è discusso di questo e si sono messe in comune le esperienze: noi abbiamo fatto la nostra parte raccontando di scuole, ristoratori, agricoltori, imprese. L'Italia è stata protagonista e, anche grazie al nostro lavoro, va rafforzando il suo ruolo: sarà parte del Comitato MaB d'indirizzo, ospiterà il Youth Forum in settembre e l'incontro sulle Social enterprises, da noi, in ottobre”.
A Sarlat i lavori sono stati articolati in workshop tematici (comunicazione e branding; partnership tra Riserve di Biosfera ed Università; governance; fiumi e mari nelle Riserve di Biosfera; supporto logistico; aree urbane; progetti di ricerca scientifica; la rete delle riserve del Mediterraneo; la rete delle riserve del Nord; riserve transfrontaliere) dove il confronto con le altre Aree MaB è stato molto utile per meglio definire la strategia ed il programma di lavoro che l’Appennino tosco emiliano dovrà perseguire. La partecipazione a questo incontro è stato molto importante anche per stringere relazioni che potranno, in un futuro prossimo, consentire lo sviluppo di progetti di cooperazione con altre Riserve di Biosfera: tra queste fa piacere citare l’intenzione di organizzare in Appennino tosco emiliano, nel prossimo autunno, un incontro seminariale del network che si occupa del ruolo delle imprese sociali nelle Riserve di Biosfera. Sarà l’occasione per entrare in contatto con diverse buone pratiche europee e favorire il confronto e la collaborazione con “le cooperative di Comunità” che caratterizzano il nostro territorio.
La conferenza si è conclusa con un lusinghiero successo per l'Italia, entrata per la prima volta nel comitato MaB grazie alle più recenti iniziative, cui anche l'Appennino tosco emiliano ha contribuito.