Un drammatico incidente stradale si è verificato verso le 12,20 odierne a Felina di Castelnovo ne’ Monti, in località Fariolo, lungo la strada statale 63.
Un motociclista di 46 anni, S.V., residente in provincia di Bergamo, mentre percorreva la statale in direzione di Felina a bordo di una Kawasaki “Ninja”, si è scontrato con una Ford Fiesta condotta da un 82enne del posto, G.B., che stava svoltando lungo una strada laterale.
L’urto, particolarmente violento, ha visto sbalzare dal motociclo il conducente, che di seguito è finito sull’aiuola adiacente, mentre il motociclo ha terminato la sua corsa lungo una vicina rampa di accesso.
Sul posto si sono immediatamente portate alcune pattuglie di Polizia stradale e Carabinieri, che hanno svolto i rilievi di legge ed assicurato la viabilità deviando per alcune ore il traffico sul vecchio tracciato della statale.
Per il motociclista, nonostante i soccorsi immediati, non c’è stato nulla da fare ed i sanitari hanno dovuto constatarne il decesso. Per il conducente dell’auto, invece, soltanto un grosso spavento e qualche escoriazione giudicata guaribile in pochi giorni.
Ora toccherà agli uomini della Polstrada castelnovese appurare le responsabilità del sinistro, mentre sul posto del tragico incidente è andato anche il comandante del distaccamento, il sostituto commissario Roberto Rocchi, che ha poi avvisato il magistrato di turno di quanto avvenuto.
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Aggiornamento 2 aprile 2017
E’ toccato al comandante del distaccamento locale della Polizia stradale, il sostituto commissario Roberto Rocchi, accogliere i genitori di Simone Vacchini (questo il nome, di cui ieri avevamo dato le iniziali) ed accompagnarli nel freddo rituale del “riconoscimento” del proprio figlio. Si tratta di un atto dovuto e previsto dalla legge, per il quale è necessario riconoscere formalmente la persona deceduta da parte di un parente o di un conoscente di vecchia data. Simone lascia il padre Edoardo e la madre con i quali viveva, oltre alla sorella Sonia che viveva poco lontano dai genitori. Simone non era sposato, ma aveva una fidanzata che ha accompagnato i genitori nella tragica trasferta a Castelnovo ne’ Monti. Nel frattempo si attende il nulla-osta dal tribunale per fissare la data dei funerali, che probabilmente avverrà a metà settimana a Chiuduno, suo paese di origine nel bergamasco.
Credo che su quella variante di Felina bisogna trovare una soluzione al più presto, diventata da tempo un circuito di formula uno. Se non ora, quando capiremo che dobbiamo mantenere una velocità che ci permette di arrestare il veicolo nello spazio più breve possibile? Certamente gli addetti alla sicurezza fanno quello che possono per scoraggiare utenti indisciplinati. Vi ricordo, da soccorritore, che non siamo immortali.
(Angelo Covili)
Giusto, signor Angelo. Siamo nell’era dei fenomeni immortali e purtroppo pagano anche quelli che, come noi, la pensano diversamente!
(Anna)
Inutile dire che su quella strada si va forte. E’ così ovunque, senza eccezione alcuna. Purtroppo l’unico deterrente non può essere un posto di blocco, ma bisogna agire su altre leve. Ad esempio, perché non aumentare il gap oggi pressoché nullo tra una moto da strada ed una competitiva?
(A.c.)
Il problema non è solo quel tratto di strada, la settimana scorsa nella galleria che va da Marola verso Casina un’auto ha sorpassato tre auto, e vi assicuro che la velocità era elevata. Le forze dell’ordine fanno molto e possono certo fare di più, ma ha ragione il signor Covili, dovremmo ricordarci che non siamo immortali.
(Monica)
Tutto vero. Però credo che ci sia anche qualcosa che non va nel sistema “rinnovo patenti”. Sono sicura che a 82 anni i riflessi di risposta non permettano di essere pronti all’imprevisto. E lo si vede sulla strada quotidianamente.
(Ea)
Tutti a parlare di velocità sostenute, ma nessuno crede che guidare ad 82 anni (per quanto in gamba) sia altrettanto pericoloso? Detto questo, facciamo le sentite e sincere condoglianze alla famiglia.
(Emere)
Circa un mese fa sullo stesso incrocio un giovane, venendo dal Fariolo, si buttava sulla strada senza dare la precedenza; dopo frenata all’estremo gli davo una lampeggiata, risultato: un bel ditino di scherno! Conclusione: maleducazione e disprezzo della vita altrui.
(Ymmy)
Penso che sul fatto si debba solo tacere e avere massimo rispetto per entrambi. Strade veloci, traffico, a tutti, pur stando attenti, può capitare un attimo di distrazione o addirittura malore, quindi eviterei di trarre conclusioni. Strada, educazione, controlli, quello a parer mio è il problema. Non per polemizzare, di mestiere faccio l’autotrasportatore e tutto il giorno sulla strada ne vedo di ogni sorta, io,che ho la visuale alta e sono avvantaggiato. Noi abbiamo velocità limitata, carico, mezzo ingombrante, ti passano da tutte le parti con sorpassi sempre azzardati, da roulette russa, siamo sempre con i nervi arricciati, sperando vada bene. Tutti con occhi e dita su display, una cosa inimmaginabile, prima, al limite, brutto ma meno rischioso, si parlava… sbagliatissimo ma meno impegnativo, ora la gente legge, scrive, chatta, roba da pazzi. Chiudo consigliando agli organi competenti di attenuare i controlli a noi, che sulla strada ci lavoriamo, siamo professionali, controllati e rispettosi, in quanto quello è il nostro pane, e forse, meglio, dedicassero un po più del loro lavoro agli automobilisti sopra citati.
(Luca)
Concordo pienamente col collega. Aggiungo solo alcune considerazioni: se continuano a togliere servizi alla montagna le persone anziane senza patente cosa fanno? A noi tolgono la C a 65 anni, ma fino a 67 vietata la pensione. Come campiamo? Aggiungerei agli automobilisti distratti i motociclisti e i ciclisti sulle nostre levigatissime strade, spessissimo incuranti del codice della strada a loro dedicato.
(Commento firmato)
Concordo pienamente le parole di Angelo Covili, quella strada per chi la percorre tutti i giorni è un vero pericolo, io proporrei per il bene di tante persone di mettere un rilevatore di velocità.
(M.b.)
A prescindere dalle responsabilità dei singoli bisogna creare le condizioni perché queste cose non succedano ed allora io credo che il vero problema sia la follia di chi ha costruito quello svincolo al risparmio, contro le regole dell’intelligenza, che vorrebbero che chi lascia una strada principale debba uscire a destra e non a sinistra attraversando una statale ad alto traffico. Si sarebbe potuto benissimo sfruttare il vecchio tratto su via Kennedy, obbligando chi deve girare a destra per Fariolo a passare sotto il cavalcavia.
(Marco V)