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Ospedale S. Anna / “Se le dichiarazioni del consigliere Delmonte avessero un fondo di verità il comportamento della Regione sarebbe veramente inqualificabile”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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In queste ore il tema sul futuro dell'Ospedale S. Anna è tornato al centro del dibattito, più in termini polemici che di prospettiva, con “botte e risposte” che vedono in campo il documento presentato dal consigliere della Lega nord Gabriele Delmonte, dove si annuncia che la chiusura del punto nascita del nostro ospedale sarebbe ormai quasi certa, mentre stando all’assessore Venturi se ne starebbe ancora discutendo da parte dell’apposita Commissione regionale (che secondo Delmonte si sarebbe invece sciolta).

Due notizie molto diverse e distanti tra loro, che alimentano inevitabilmente le incertezze e gli interrogativi sul destino del nostro punto nascita; ed è francamente molto  scoraggiante il trovarsi di front a tale indeterminatezza dopo il lavoro che è stato svolto collegialmente a livello locale e vista l’azione congiunta del Comitato "delle cicogne", di associazioni, cittadinanza e forze politiche e sociali allo scopo di veder salvaguardati i servizi della montagna.

Noi confidiamo che vi sia ancora lo spazio perché venga proposta ed ottenuta dal ministero quella deroga che da tempo andiamo chiedendo e siamo in ogni caso del parere che su un tema di cosi primaria importanza, che tocca la salute dei cittadini e riguarda altresì gli operatori sanitari, non ci si possa schierare pregiudizialmente in tifoserie, acuendo ulteriormente le tensioni, ma vada innanzitutto capito cosa sta effettivamente succedendo.

Certo è che se le dichiarazioni del consigliere Delmonte avessero un fondo di verità il comportamento della Regione sarebbe veramente inqualificabile, specie nei confronti di quanti abitano nei nostri luoghi, e vogliono continuare a farlo, ma vorrebbero veder conservata quella dotazione di servizi che è stata costruita  negli anni; e pure nei confronti di chi  nel corso di questi mesi ha cercato di dar  voce e rappresentanza  “istituzionale” ai nostri concittadini  verso  la Regione stessa.

Come lista civica noi avevamo espresso apprezzamento per le dichiarazioni  del presidente Bonaccini e dell’assessore Venturi in ordine al documento uscito nel febbraio scorso, dove si prevedeva il potenziamento sia strutturale che organizzativo del nostro ospedale, e ci si rimetteva al lavoro della Commissione per la decisione finale riguardo al punto nascite; e consideravamo normale una “apertura di credito” verso la Regione perché siamo dell’avviso che le istituzioni abbiano un dovere morale ed etico di sincerità nei confronti di una comunità (quando si spendono impegni e parole  come è successo).

Speriamo ancora di non dover perdere la fiducia nei confronti delle istituzioni regionali e della buona politica, ma ora ci nascono non pochi  dubbi, e siamo in buona compagnia dal momento che anche molti altri li stanno nutrendo; e a questo punto il modo migliore per fugarli sarebbe quello di passare dalle parole ai fatti, nel senso che se l’assessore Venturi pensa di aver ragione, rispetto alle dichiarazioni di Delmonte, dovrebbe far sì che la Commissione regionale, visto che a suo dire è ancora funzionante,  si esprima  quanto prima riguardo al nostro punto nascita.

(Robertino Ugolotti, capogruppo lista civica “Progetto per Castelnovo ne' Monti”)

2 COMMENTS

  1. La Regione ha in mano ora un documento integrativo che tecnicamente permette, senza alcun dubbio, di mettere in sicurezza il punto nascita di Castelnovo. Ora è indispensabile che la Regione si esprima e dica le ragioni per cui ritiene che i punti nascita di Scandiano e Montecchio siano più sicuri e il perché sia più importante che rimangano aperti malgrado siano a quattro passi da Reggio Emilia e da altre strutture ospedaliere assolutamente sicure.

    (Carlo Boni)

    • Firma - Carlo Boni
  2. Di fronte alle differenti versioni dei fatti, anche piuttosto lontane e distanti tra loro, siamo un po’ tutti disorientati, e semmai parecchio stupefatti, ma alla “gente comune” resta alla fine ben poco da fare, salvo l’indignarsi, per chi ritiene di farlo, o cercar di capire chi ce la dice giusta, e chi invece no, mettendo insieme e confrontando gli elementi di cui possiamo disporre. Per di più, chi non ha votato questi “decisori” politici si trova ad essere doppiamente inerme e “spiazzato”, dal momento che non ha neppure la possibilità di rivalersi attraverso il voto, nel senso di non rinnovargli la propria fiducia e il proprio consenso alla prossima tornata elettorale, se per l’appunto ritenesse di esser stato “tradito”. Tuttavia, potrebbe fors’anche succedere che in generale – di fronte a circostanze come questa – vada via via crescendo il numero degli scettici e dei diffidenti nei confronti delle “verità” che sull’una e altra vicenda ci forniscono con imperterrita sistematicità i cosiddetti “politicamente corretti”, i quali non ammettono repliche o dissensi, o ne sono comunque molto contrariati e infastiditi, perché loro si ritengono sempre nel giusto (mentre vediamo che non è affatto così).

    (P.B.)

    • Firma - P.B.