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Turismo: con l’enogastronomia crescono gli arrivi in Appennino

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Una menzione speciale è andata a due ristoranti accreditati alla rete Campagna Amica di Coldiretti: Kubosteria di Castel Nuovo ne’ Monti (RE) che ha presentato il piatto “prato d’Appennino” a base di orzo e foglie d’ortica, e “Da Bonny” di Vezzano sul Crostolo (RE), che ha presentato lo “sformatino di cereali” a base di orzo e farro. Entrambi questi due ristoranti si riforniscono di cereali dall’azienda agricola Demetra di Luciano Giansoldati di Ottosalici di Castelnuovo ne’ Monti, che a sua volta ha ricevuto un menzione speciale

Per un turista su quattro l’enogastronomia è il principale richiamo per le vacanze ecosostenibili nei parchi e nelle aree protette italiane. Lo rende noto Coldiretti Emilia Romagna sulla base del tredicesimo rapporto Ecotur sul Turismo-natura nell’ambito della premiazione del concorso “Appennino Gastronomico – menu a km0” promosso dal Parco Nazionale e della riserva Mab Unesco dell'Appennino Tosco Emiliano in collaborazione con Coldiretti Emilia Romagna e Alma, la Scuola internazionale di Cucina Italiana di Colorno (PR). Secondo i dati del rapporto Ecotur 2016 – informa Coldiretti – negli ultimi quattro anni la percentuale di turisti che scelgono il luogo delle vacanze green in base alle “tradizioni culturali, folkloristiche ed enogastronomiche” è raddoppiata, passando dal 12 per cento del 2012 al 24 per cento dell’anno scorso, una percentuale che si colloca al secondo posto, subito dopo coloro che fanno la loro scelta per “praticare sport e attività all’aria aperta” (26 per cento delle preferenze).

L’Emilia Romagna, conosciuta soprattutto all’estero come food valley d’Italia – rileva Coldiretti regionale – ha sicuramente beneficiato di questa tendenza che porta i cittadini alla riscoperta delle tradizioni e dell’enogastronomia locale, come dimostra la crescita generale del turismo 2016 in regione (+1,8 per cento degli arrivi, secondo il rapporto sull’economia regionale) e, in particolare, la crescita del turismo sull’Appennino emiliano romagnolo che ha fatto registrare un +2 per cento degli arrivi e un +3,5 per cento delle presenze, grazie alla crescita della clientela italiana (+3,6 per cento), ma anche degli stranieri (+3,1 per cento). Le aree interne – commenta Coldiretti – costituiscono un richiamo proprio per la capacità di salvaguardare e tramandare le tradizioni culturali ed enogastronomiche, che costituiscono la memoria della storia rurale e delle attività agricole che da secoli caratterizzano la vita e la società di queste zone.

Secondo stime di Coldiretti regionale, in Emilia Romagna, due ristoranti su tre utilizzano nel loro menù prevalentemente prodotti del territorio, ritenendoli un valore aggiunto per la loro offerta. L'attività di ristorazione che valorizza i prodotti agricoli locali – commenta ancora Coldiretti regionale – diventa un alleato importante per l'agricoltura e per tutto il territorio nel contribuire a mantenere un patrimonio inestimabile di prodotti agricoli ed enogastronomici, ma anche per salvaguardare una ricchezza culturale e ambientale che senza la presenza dell'uomo rischia di sparire. Per questo il concorso “Appennino Gastronomico – menu a km0” è una occasione per consolidare una alleanza tra ristoratori e produttori del territorio, in grado di salvaguardare un pezzo di storia e di cultura del nostro Paese.

La rassegna di quest’anno è stata vinta per il settore Mab Unesco dall’azienda “Podere Cristina” di Lesignano Bagni (PR), un agriturismo di Campagna Amica guidato da Valentina Cipelli che ha presentato un piatto legato alla tradizione locale, il “Cappelletto Aperto” con la sfoglia di farina semintegrale di grani antichi, ripieno di pollo romagnolo e condimento di crema di zucchine dell’orto, tutti prodotti di stretta produzione aziendale. Per il Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, ha vinto l’azienda “”Nuova Jera” con carne battuta a punta di coltello “fra pascoli e boschi”.

Una menzione speciale è andata a due ristoranti accreditati alla rete Campagna Amica di Coldiretti: Kubosteria di Castel Nuovo ne’ Monti (RE) che ha presentato il piatto “prato d’Appennino” a base di orzo e foglie d’ortica, e “Da Bonny” di Vezzano sul Crostolo (RE), che ha presentato lo “sformatino di cereali” a base di orzo e farro. Entrambi questi due ristoranti si riforniscono di cereali dall’azienda agricola Demetra di Luciano Giansoldati di Ottosalici di Castelnuovo ne’ Monti, che a sua volta ha ricevuto un menzione speciale insieme con l’allevamento “La Madonnina delle Nevi” di Ettore Rio, che alleva pecore cornigliesi a Monchio delle Corti (PR).

“Il concorso – ha detto Maria Adelia Zana, responsabile di Campagna Amica dell’Emilia Romagna – è stata l’occasione per far emergere sinergie imprenditoriali tra produttori agricoli e ristoratori che sono già radicate sul territorio. L’incontro tra prodotti della tradizione locale e l’arte della cucina in queste zone ha radici secolari che oggi vengono riscoperte e che portano alla massima soddisfazione delle richieste dei consumatori che hanno modo così di riconoscere l’alleanza tra produzione, enogastronomia e valori culturali territoriali che costituiscono il valore aggiunto del made in Italy”.

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