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Il pronto soccorso di Castelnovo e la sua immensa umanità

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Pronto Soccorso Castelnovo ne' Monti

Lunedì 6 marzo "nonna Clara", 86 enne che vive sola, molto arzilla e autosufficiente, ancora auto munita, cade in casa. Capisce subito che la caduta è assai grave e chiama noi figli.

Arrivo per prima io e chiamo immediatamente il 118 perché, abitando lei al secondo piano, non riesce certo a fare quattro rampe di scale in quelle condizioni, con caviglia gonfia e polso tumefatto. Arrivano gli "angeli di Toano", che con la loro consueta professionalità, prestano i primi soccorsi e caricano mia mamma per trasportarla al pronto soccorso di Castelnovo ne’ Monti. Arriviamo circa alle 11 e lei viene subito presa in carico dal medico e dagli infermieri di turno.

Capiamo immediatamente che è una giornata di super lavoro per gli operatori del P.S., gente ovunque, pieno fino all'inverosimile e ci prepariamo all'attesa, che c'è stata, non lo nego, ma c'è stata anche tanta, davvero tanta umanità, professionalità, amore per il proprio lavoro.

In un mondo in cui si parla tanto di malasanità ci troviamo davvero nel bel mezzo di una "buona sanità". Non c'è stata una sola volta in cui le infermiere o i medici che passavano di corsa nei corridoi, non abbiano rivolto una parola, un “come va?”, non solo a mia mamma, ma anche ad altri pazienti, sempre col sorriso, sempre rassicuranti, sempre deliziosamente umani.

Ieri ho visto persone che amano il loro lavoro, e non diamo ciò per scontato, ho visto persone che non guardavano l'orologio per vedere quanto mancasse alla fine del turno, ma che andavano avanti a oltranza per soccorrere ed aiutare più gente possibile.

Ho visto medici e infermieri correre, ma sempre col sorriso rassicurante di chi ti dice sempre una parola di conforto, ho visto il turno del mattino, del pomeriggio e della sera che sono diventati tutt'uno, perché nessuno voleva lasciare i colleghi soli e stava lì ad aiutarli.

Siamo rimasti lì 10 ore, sì 10 ore, ma non certo per negligenza, anzi il contrario, proprio perché hanno fatto un sacco di controlli prima e dopo le ingessature che poi ha avuto mia mamma. Non hanno "tirato via" come verrebbe da dire visto l'afflusso di gente, ma sono stati meticolosi, scrupolosi e pazienti.

In due parole, straordinariamente umani.

Poi ho visto anche qualcuno inveire e lamentarsi per i tempi di attesa, ma questa è un'altra storia che non merita di essere raccontata, perché figlia della maleducazione che dilaga e del non rispetto per il lavoro altrui.

Noi e nostra mamma non possiamo che dire grazie per il calore, la tranquillità e la sicurezza che ci hanno trasmesso in quelle 10 ore passate con loro.

La fortuna di avere un piccolo ospedale vicino a casa, ancora a dimensione umana, è enorme, apprezziamolo e facciamo sentire la nostra stima e riconoscenza a chi ci lavora, mettendo il cuore in ciò che fa per gli altri.

Grazie!

(Antonella Pancani)

6 COMMENTS

  1. C’ero pure io con mio figlio di 10 anni che aveva dolori addominali. Siamo stati ore ed ore lì, perché c’era un pieno mai visto. Ma siamo stati assistiti e visitati anche più volte con dolcezza e professionalità, anche quando mio figlio ha avuto l’inizio di un “mancamento” dopo aver tolto il sangue ed essendo a digiuno dalla mattina presto. In questo caso si sono adoperati subito e devo ringraziare anche alcuni dei pazienti e dei parenti presenti in sala d’attesa (alcuni conosciuti, altri mai visti). Ancora grazie al personale per l’umanità e la scrupolosità dimostrata.

    (Andrea Poletti)

    • Firma - Andrea Poletti
  2. C’ero anch’io ieri pomeriggio al P.S ad accompagnare un’amica. Posso testimoniare e dire che sono rimasta sconvolta dalla marea di persone in attesa. Vi erano bambini, giovani, anziani. Ho visto correre infermiere, la dottoressa come fossero ad una maratona (per loro è stata veramente una maratona). Ma sempre gentili. Ho visto tanti infortuni, tante persone anziane. Ora mi si potrà dire che il pronto soccorso non è a rischio chiusura. Ma attorno debbono funzionare tutti i reparti. Chirurgia, laboratorio di analisi, Pediatria, Cardiologia, insomma un ospedale completo. O che facciamo? Una volta al pronto soccorso si spediscono tutti in ambulanza o elicottero a Reggio? Io mi chiedo cosa pensano e come ragionano i dirigenti e i politici. La dirigente di Castelnovo perché non è in giro nei vari reparti ogni giorno per rendersi conto dove sono le criticità e rafforzare tali servizi? Grazie a Dio fino ad ora ho frequentato poco il pronto soccorso, ma vi assicuro che ieri è stata per il personale tutto una giornata campale. Complimenti a tutti. Medici e infermieri del PS e di ogni reparto. Grande ospedale con grandi capacità umane.

    (Luisa Valdesalici)

    • Firma - Luisa Valdesalici
  3. Negli ultimi tempi ho avuto necessità di portare al PS due persone anziane della mia famiglia e ho notato anch’io lo stesso trattamento espresso nei commenti precedenti. Poi nel successivo lungo periodo di ricovero, prima in Medicina, poi in Lungodegenza, ho avuto il piacere di rilevare atteggiamenti di umanità e disponibilità nei confronti di questi anziani pazienti da parte di tutti gli operatori dei reparti. Siamo forse più abituati a sottolineare gli aspetti negativi delle cose, invece bisognerebbe evidenziare anche le positività che ci sono e lunga vita all’ospedale S. Anna!

    (Anna Canedoli)

    • Firma - anna canedoli
  4. Finalmente una buona notizia, non sembra vero che in questo mondo, dove tutto sembra andare per il verso sbagliato, possano esistere persone che amino il loro lavoro. Complimenti!

    (Il Grillo Parlante)

    • Firma - Il Grillo Parlante