È morta nei giorni scorsi in Piemonte, dove si era trasferita giovanissima, Fernanda Rinaldi, di 91 anni. Vedova da diversi anni, lascia il figlio Mauro Ascari, i nipoti Amos e Arianna e la sorella Eda, cognate, nipoti e cugini a Casina e a Carpi.
Originaria di Casina dove il papà Battista, più noto come Bacini, esercitava la professione di carrettiere, a 14 anni si era trasferita, insieme alla sorella, a Grignasco in provincia di Novara, dove una zia che già lavora in una fabbrica di filati procura loro un identico posto di lavoro. Allo scoppio della guerra la sorella rientra al paese; Fernanda, che nel frattempo ha conosciuto un giovane immigrato dal modenese, Dante Ascari, continua la vita in fabbrica. Il 26 febbraio 1949 entrambe le sorelle si sposano al Santuario del Carrobbio, celebrante don Nando Barozzi. Fernanda segue Dante a Grignasco, nella residenza e nella professione: insieme gestiscono infatti un banco e successivamente un negozio per la vendita del pesce. Cresciuta sui nostri monti, si rivela molto abile nel districarsi tra orate e branzini, acciughe e trote e presto può contare su una clientela affezionata. La vita si arricchisce di un figlio, di un altro, di una bella casa, di un lavoro sicuro. Quando la tranquillità sembra raggiunta e il primogenito dà nuovo impulso all’azienda, un incidente le porta via in un attimo il secondo figlio appena dodicenne. Pochi anni più tardi è la malattia a prendersi il marito. Ma Fernanda è una roccia, non smette di occuparsi del figlio, cura la casa e il giardino e presto giungono i nipoti a consolarla, fino al novantunesimo compleanno, quando un malore la costringe all’immobilità fino alla morte, la settimana scorsa.
Ora riposa nella cappella di famiglia a Grignasco. Domenica sarà ricordata durante la messa delle 9 nel Santuario del Carrobbio in quello che 68 anni fa è stato il giorno del matrimonio.