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Neve Natura: coltiviamo l’amore per il territorio

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Sono più di 100, arrivano da Guastalla, frequentano tutti l’istituto di istruzione "Bertrand Russell", e con un gruppo di insegnanti hanno scelto di svolgere il percorso formativo Neve Natura e Cultura in Appennino, confermando una sinergia con il Parco Nazionale costruita nel corso degli anni. Scoprire che a pochi chilometri da casa si può vivere un’esperienza emozionante in natura è sicuramente un passo verso la conoscenza di sé e del proprio pezzo di mondo.

Divisi in gruppi i ragazzi si sono stati accolti alle pendici del Cusna, a Civago e a Monteorsaro, nel Comune di Villa Minozzo.

Per loro lo staff del Parco Nazionale e i tutor hanno organizzato un fitto programma di attività in ambiente e di approfondimento. Sci, alpinismo e Soccorso Alpino per vivere a pieno la montagna. Approfondimenti per studiare la biodiversità del crinale appenninico con gli entomologi del progetto Life Eremita e con gli esperti del Wolf Apennin Center del Parco Nazionale, affrontando il tema della convivenza tra le attività umane e il lupo. Per i ragazzi è anche, l'occasione per approfondire molti aspetti sulla biologia del predatore e i risultati ottenuti nell'ambito del Life Mirco-Lupo sul fronte della minimizzazione dell'impatto del randagismo canino sulla conservazione del patrimonio genetico del lupo.

I percorsi formativi proposti dal Parco Nazionale si consolidano come momento di dialogo con il mondo della scuola e direttamente con le nuove generazioni. Per offrire ai ragazzi del "Russell" una chiave di lettura inedita, il Parco Nazionale propone un incontro con Carlo Baja Guarienti, coautore del libro "Conquistare la montagna, storia di un’idea". Baja Guarienti presenta il suo contributo "La montagna come spazio della ribellione nell’Italia moderna": un testo che impone riflessioni importanti. “Le montagne occupano circa il 35% del territorio italiano, coronando la penisola a nord come un confine naturale  e percorrendola per tutta la sua lunghezza.

Eppure, sono sempre rimaste ai margini della riflessione storiografica: lo storico, come ha osservato Fernand Braudel, «indugia nella pianura, lo scenario ove agiscono i potenti del giorno, e non pare per nulla curioso di inoltrarsi nelle alte e vicine montagne». Superato questo pregiudizio, si scopre nella montagna un fondamentale scenario della storia. In particolare, dal Medioevo a oggi i rilievi montuosi hanno visto la nascita e la fine di tante ribellioni e resistenze, generando e dando l’estremo rifugio a coloro che per i più svariati motivi – politici, religiosi, culturali – si sono opposti alla conquista e omogeneizzazione imposta dai centri di potere urbani”.

Grazie anche a questo contributo, il Parco Nazionale intende rafforzare uno dei punti cardine di Neve natura: coltivare l’amore per la montagna e per il paesaggio.

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