Tra gli argomenti affrontati nel consiglio comunale di Castelnovo ne' Monti, giovedì sera, vi era un ordine del giorno sull'argomento principe delle cronache di questo periodo: l'ospedale S. Anna. Predisposto dal gruppo di opposizione "Progetto per Castelnovo ne' Monti", è stato letto in aula dal suo referente, Robertino Ugolotti.
La decisione, quindi, è però poi stata il ritiro del documento, in quanto superato dalle ultime vicende intercorse, come il viaggio a Bologna del 7 febbraio scorso, cui hanno preso parte cittadini, associazioni ed amministratori, ed in cui sono stati fatti incontri con consiglieri ed autorità regionali e sono state presentate tutte le firme raccolte dal comitato "Salviamo le cicogne" per il mantenimento del reparto ora più in "ballo", quello di Ostetricia.
Ha preso la parola il sindaco, Enrico Bini, che ha ripercorso tutte le fasi e l'impegno profuso, "in unità d'intenti (e non era scontato) tra le varie forze politiche".
Bini ha spiegato che a partire da lunedì prossimo si metterà al lavoro la commissione tecnica incaricata, tra le cose, di indicare il destino dei "punti nascita" di quattro ospedali della nostra regione: oltre il nostro, quelli di Borgotaro, Pavullo e uno del ferrarese. E' alla fine sulla base delle sue valutazioni che la politica deciderà, è la chiusa. "Abbiamo invitato la commissione a visitare il nostro ospedale".
Mi chiedo, come fa una commissione tecnica a stilare una relazione se il punto nascita di Castelnovo ne’ Monti è idoneo senza avere visitato tutta la struttura? Anzi, dovrebbe farlo non su invito, ma in incognito. Direi proprio che messa così, questa commissione, ha un “gusto” un po’ amaro. Come di qualcosa già assaporato e non si può aggiungere zucchero. Dio non voglia! Potremmo incatenarci attorno all’ospedale e chiamare le tv nazionali.
(Luisa Valdesalici)
Luisa, non servirebbe a niente incatenarvi. Sai che a Cavalese, grande come Castelnovo circa se non di più, hanno chiuso anche lì? Hanno battagliato per 9 anni. Sai qual è stata la risposta? Elicottero di notte per circa 75 km, oppure ambulanza. Ed è un tragitto di vera montagna. Stesse cose per noi se guardi bene. La USL è un’azienda e deve far quadrare i conti. Sono 9 anni che se ne parla, ma fidati, commissione o no, hanno già deciso visto che costruiranno un padiglione enorme in città. Vorrei non fosse così, ma ho forti dubbi vedendo le chiusure nel resto d’Italia di reparti ospedalieri. Speriamo.
(Andrea)