La notizia che apre il Consiglio comunale tenutosi ieri sera a Castelnovo ne' Monti è che il prossimo giovedì, 23 febbraio, presso il Tar di Parma si deciderà il futuro dell'ultimo stralcio della variante del Ponte Rosso a Castelnovo ne' Monti.
Accade questo: a seguito degli ultimi avvenimenti che hanno visto al centro la ditta Unieco, che ha vinto l'appalto dei lavori, la seconda ditta classificata, Iembo Michele di Noceto (PR), ha presentato ricorso.
In ragione di ciò deve pronunciarsi il Tribunale amministrativo regionale e che avrà le seguenti possibili conseguenze: se la richiesta di sospensione sarà accolta avrà 60 giorni per pronunciarsi nel merito e per questi 60 giorni il cantiere dovrà restare fermo; in caso contrario, come illustrato dal sindaco di Castelnovo ne' Monti Enrico Bini, Unieco potrà riprendere immediatamente i lavori per il completamento della variante, attualmente fermi da mesi.
A presto, dunque, gli sviluppi di questa travagliata vicenda.
“Unieco potrà riprendere immediatamente i lavori per il completamento della variante, attualmente fermi da mesi.” Ma perchè, erano iniziati? Ormai questa situazione sa di ridicolo, una strada pronta che non si apre, senza sapere di chi è mai la colpa, i lavori che si assegnano e poi si fermano a distanza di mesi dal termine della gara di appalto, una marea di proclami ma il risultato è il nulla di fatto.
(Bacs)
Premetto che quanto riportato nell’articolo non mi riempie di gioia! Anzi… però avvalora quanto da me scritto da anni e cioè il bassissimo valore della classe politica montana e della assoluta mancanza di visione globale di coloro che si erano eletti a salvatori della montagna. Tralasciando la filosofia, il dato di fatto è che dopo circa 10 anni un’opera data per compiuta non lo è. E non dimentichiamo che se finita costerà quattro volte il preventivato! Incompiuta e inutile ma non siamo a RC, siamo a RE. Cordialmente.
(Roberto Malvolti)
I lavori sono in impasse (memoria storica documentata) dal 1932.
(Vanda)