Riceviamo e pubblichiamo.
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Come primo atto dopo la mia elezione in Consiglio provinciale ho presentato ieri (ieri l’altro, ndr) un ordine del giorno da discutere e votare in Consiglio a sostegno del punto nascite dell’ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti, documento condiviso con tante associazioni, operatori, cittadini, consiglieri comunali di Castelnovo e del territorio montano.
Quest’ordine del giorno verrà presentato nei prossimi giorni anche in tanti consigli comunali, da Reggio città ai comuni di tutte le aree della provincia e vedrà impegnati i consiglieri comunali a fianco dei cittadini della nostra montagna, un grande abbraccio di tanti amministratori pubblici, un atto di solidarietà e di responsabilità, un atto per esprimere la propria contrarietà all’eventuale chiusura e/o riduzione dei punti nascita della provincia di Reggio Emilia, a garanzia dell’assistenza sanitaria capillare sul territorio reggiano.
Con questo atto chiediamo al presidente Manghi e ai sindaci dei comuni reggiani di attivarsi immediatamente presso la Regione Emilia-Romagna affinché venga formalizzata la richiesta di deroga al Ministero della salute per il punto nascite dell’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti, deroga che rappresenta l’unico riconoscimento che rende possibile e legale la sopravvivenza di tale punto nascita.
I cittadini stanno aspettando da tempo che la Regione Emilia-Romagna si attivi per la richiesta di deroga al Ministero della Salute, così come hanno fatto altre regioni che hanno ottenuto deroghe alla chiusura di punti nascita in aree geografiche molto simili a quella della montagna reggiana in cui opera l’ospedale S. Anna, anche senza il raggiungimento dei 500 parti/anno; ma la nostra Regione, ahimè, non ha ancora formalizzato nulla.
L’ospedale Sant’Anna è nato grazie al grande impegno e dedizione di cittadini e istituzioni della montagna, che nel passato vollero realizzare un struttura sanitaria al servizio di una zona rurale con grandi difficoltà di spostamento e da allora i cittadini hanno sempre sostenuto, anche con donazioni, l’attività del presidio sanitario mettendone in evidenza l’indiscussa importanza. Ha sempre rappresentato e rappresenta per tutti i cittadini della montagna reggiana, e non solo, un fondamentale ed indispensabile presidio di tutela e diritto alla salute. Inoltre la configurazione del territorio, le distanze, la viabilità e le situazioni meteorologiche avverse nella stagione invernale sono elementi di particolare rilievo in questo contesto, soprattutto di fronte al verificarsi di situazioni non programmabili e imprevedibili di emergenza-urgenza per la donna in gravidanza;la qualità, il livello, l’integrazione dell’ospedale S. Anna nella rete ospedaliera provinciale, nonché lo sviluppo di percorsi e modelli organizzativi avanzati di gestione integrata con l’A.O. S. Maria Nuova, sono frutto di una programmazione sanitaria appropriata e del perseguimento di un ideale di solidarietà tra aree forti e aree più deboli, all’interno di una politica della Regione Emilia-Romagna basata sulle pari opportunità tra persone e pari opportunità tra territori; per il futuro del territorio dell’Appennino reggiano è indispensabile il mantenimento di una struttura ospedaliera che garantisca qualità e sicurezza delle prestazioni, di un livello che non penalizzi chi mantiene qui la propria prospettiva di vita e che contribuisca con la sua presenza all’attrattività di un modello di vita in montagna.
Quest’ordine del giorno va ad aggiungersi a quello presentato da Giuseppe Pagliani nei giorni scorsi, ma aggiunge e chiede un impegno preciso alla formalizzazione della richiesta di deroga e al mantenimento di tutti i punti nascita della nostra provincia, pertanto nel prossimo Consiglio provinciale ci saranno ben due atti a sostegno del punto nascite del Sant’Anna.
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