Permettere alle scuole della regione di rispettare il tetto minimo delle 205 giornate di lezione evitando però di essere obbligati ad aprire le aule in giornate dove la maggior parte degli studenti è rimasto a casa, come successo durante il ponte dello scorso 7 gennaio. È questa la richiesta di Gianluca Sassi, capogruppo regionale del Movimento 5 stelle, che ha presentato una interrogazione dopo le polemiche nate, soprattutto a Reggio Emilia, per la scelta di alcuni istituti scolastici di prevedere una normale giornata di lezione sabato 7 gennaio.
“Un obbligo che però non è stato rispettato dalla maggior parte degli studenti che ha preferito ritornare a scuola direttamente lunedì 9 gennaio. Una scelta che ha riguardato molte scuole del reggiano ma che è stato diffuso anche in altre province della nostra regione”, spiega Sassi.
“L’apertura delle scuole durante i ponti è senza dubbio finalizzata al raggiungimento del numero di giorni di attività didattica previsto dalla delibera 353 del 2012 che stabilisce che l’attività didattica deve essere garantita per almeno 205 giorni nell’anno scolastico, ma senza una indicazione più puntuale si possono verificare criticità che hanno degli impatti sia sulla qualità della didattica sia sull’organizzazione di scuole e servizi, come il servizio di trasporto e o di riscaldamento”.
Per questo nella sua interrogazione Gianluca Sassi chiede alla giunta di Bologna di prendere in esame una revisione del calendario scolastico come definito dalla DGR 353 del 2012 tale da non ridurre il numero delle 205 giornate di lezione, ma che al tempo stesso consenta alle singole istituzioni scolastiche di raggiungere questo numero senza aperture a rischio come quelle previste in giornate di “ponte”.
Sarebbe interessante scoprire quale logica utilizza chi è ai vertici. Questo scollamento dalla realtà fa sì che chi decide non sa nulla delle pratiche sociali, quotidiane. Chi ottiene un mandato spesso pare venga deprivato del senso di realtà e di comune buon senso. E’ davvero così difficile?
Si dice buon senso. Lo scorso anno le scuole sono finite di lunedì.
(Luciano Ferrari)
Sarebbe interessante scoprire quale logica utilizza chi è ai vertici. Questo scollamento dalla realtà fa sì che chi decide non sa nulla delle pratiche sociali, quotidiane. Chi ottiene un mandato spesso pare venga deprivato del senso di realtà e di comune buon senso. E’ davvero così difficile?
(A.)