Dal sito 24emilia.com si apprende in queste ore che il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto oggi, 5 gennaio, la liquidazione coatta amministrativa per la Unieco.
Ne avevamo parlato in questi giorni in quanto l'azienda ora fallita era titolare dell'appalto per la conclusione dei lavori alla variante di Ponte Rosso sulla SS 63.
Un ultimo tentativo compiuto nei giorni scorsi dal CdA dell'azienda per salvare il salvabile proponendo il licenziamento di 170 dipendenti (il 50% del totale) evidentemente non ha convinto i controllori ministeriali che hanno ora deciso la liquidazione.
Dopo oltre un secolo di storia gloriosa che aveva portato una piccola cooperativa di muratori della bassa a diventare uno dei maggiori general contractor italiani con oltre 1500 dipendenti, la crisi globale ed errori gestionali hanno generato il fallimento.
Sul territorio montano il danno è pesante essendo diversi i lavoratori dipendenti da Unieco qui residenti.
Per quanto riguarda la questione dei lavori al Ponte Rosso ora bisognerà capire se sarà possibile l'assegnazione dei lavori all'azienda classificatasi dietro Unieco o se si dovrà procedere ad una nuova aggiudicazione con tempi lunghi.
E' anche possibile che il commissario liquidatore intenda far continuare l'attività per i lavori di cui l'azienda è aggiudicataria, ma, considerati i tempi della burocrazia, questa alternativa potrebbe risultare di ancora più lunga realizzazione.
AGGIORNAMENTO
Secondo il sito reggiosera.it a firma Paolo Pergolizzi le cose stanno un po' diversamente. Sembra che la Banca Monte Paschi abbia approvato un piano che permetterà alla Unieco di reperire 25 milioni di liquidità per rimediare al debito. Intanto Legacoop avrebbe chiesto al Ministero la liquidazione di Unieco per poter realizzare una operazione di bad e good company mettendo insieme pezzi di Coopsette e Unieco come già avvenuto in altre situazioni. Potrebbe quindi accadere che Unieco si opponga alla procedura di liquidazione coatta e di nomina del commissario.
Quindi la situazione è piuttosto intricata e i lavori al Ponte Rosso aspettano!
Altra “legnata” nei denti al nostro sindaco. Come volevasi dimostrare: bye bye, Ponte Rosso.
(Commento firmato)
Non male come “calza della Befana”…
(FN)
Quando una cooperativa con una storia davvero gloriosa come l’Unieco deve chiudere i battenti, lasciando a casa i suoi dipendenti, si scrive una pagina nerissima, come purtroppo abbiamo visto succedere in moltissime aziende a conduzione familiare e non. Anche in questo periodo di feste e di inizio inverno, molte sono le famiglie italiane che aspettano la preannunciata lettera di licenziamento che causerà enormi problemi dove forse ancora non sono, e lo sgomento farà da padrone. Ponte Rosso?, bisognerà vedere le decisioni di chi liquiderà, o gli inciampi della onnipresente burocrazia, ma ora il mio pensiero è solo vicino a chi rimarrà senza lavoro e senza paga.
(Paola Agostini)
Grazie sindaco Bini, l’ennesima figura di un’amministrazione che si perde in se stessa.
(Cg)
Io mi chiedo come abbia fatto a fallire un’azienda che da tanti anni si aggiudicava l’appalto dello stralcio dell’erba su tutta la provincia e tratteneva ben l’11% sul fatturato a chi, di fatto, eseguiva l’opera (cioè coloro i quali investivano nel comprare macchinari e lavoravano in prima persona). Sono stati proprio bravi, complimenti.
(MB)
Più che preoccuparmi di finire la variante, opera a mio avviso quasi inutile, sono vicino e dispiaciuto per tutti quei lavoratori che rischiano di perdere il lavoro a causa della cattiva gestione della cooperativa.
(Alex)
Tutti i nodi vengono al pettine! Anche i proclami del sindaco Bini. A notare dai commenti della gente mi sa proprio che il secondo mandato non lo faccia proprio!
(Cg)
Speriamo che i lavori possano partire lo stesso, nonostante i problemi societari, per dare respiro e poter impegnare il maggiore numero di lavoratori Unieco, che sono fermi da diversi mesi, al completamento della variante. Grazie.
(Dodo)