Disse… qui sono nato!

Riceviamo e pubblichiamo.

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Questa è la storia del Silver Cafè, anche lui nato per caso a Sologno.

Lungo la strada tra Minozzo e Cerrè, questo locale è adatto per te!

Celentano avrebbe cambiato alcune parole…

Dopo una decennale esperienza nel campo della geometria, Filippo Silvestri cambia drasticamente il suo lavoro. Questo ragazzo di via Campo Croce si divertiva a giocare con noi, ma un giorno disse: "io voglio un bar" e lo diceva mentre pensava. Ora lo guardo, lo vedo contento, va finalmente a fare ciò che gli piace.

In effetti fa ciò che ama, in più lo fa con chi ama, "ancora meglio". Al fianco di Fillo c’è Barbara Severi, anche lei immersa nella geometria e nei calcoli; ma nello stesso tempo, vista la sua esperienza passata nella gestione di un locale, molto importante è la sua presenza fra le mura del Silver Cafè. Questo locale dove il legno fa da padrone, ricorda molto quelli di montagna vicino agli impianti di risalita, molto suggestive sono le fotografie appese alle mura che ci riportano un po’ al passato circa gli anni '20!

Verso la fine di settembre passavo di lì e notando alcune persone alle prese con una ruota in legno, quelle dei carri antichi trainati dai buoi, ho chiesto a un mio paesano: "sag fal cun cla roda lì?"(cosa ci fa con quella ruota lì?). Lui mi guarda e mi indica il soffitto dicendomi "Ota tan vii?"(guarda non vedi?).

Alzando la testa ho visto due di queste ruote più piccole, già appese al soffitto del portico antecedente l'ingresso del locale… ruote con più di cento anni, e chissà i chilometri che hanno macinato! Ora sono dei lampadari: bella idea! A questo punto Ligabue direbbe “ci vediamo da Mario”, Vasco invece “e poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar”; io come il maestro Gino Paoli : “Tra un succo d’uva e un caffè auguriamo a questi due ragazzi il meglio che c è!"

Salute a tutti!

(Luca Sassi)