“Inizia da Marola, con il ‘Laboratorio sul turismo’ il nuovo percorso che si può riassumere con incisive parole: take care Appennino”.
Così il presidente del Parco nazionale, Fausto Giovanelli, spiega il senso dell’incontro molto atteso, organizzato dai tre enti - Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, l’Unione montana dei comuni dell'Appennino reggiano e la Camera di commercio di Reggio Emilia – che hanno recentemente sottoscritto un accordo per lo sviluppo di un sistema turistico locale d’Appennino.
“La conferenza che definisce e valorizza la collaborazione sancita tra enti diversi, porta ad un appuntamento che abbiamo voluto chiamare laboratorio perché sia chiaro che qui non si dettano dei piani o si tirano delle conclusioni, ma si costruiscono percorsi condivisi; un laboratorio d’idee aperto a tutti i soggetti pubblici, alle realtà imprenditoriali turistiche, alle associazioni e a tutti quelli che a vario titolo sono impegnati a mettere a sistema le eccellenze dell'Appennino e che operano per la valorizzazione del territorio. ‘Prendersi cura dell'Appennino’ è la sintesi di un’idea forte e condivisa che, al di là di tradursi in loghi oppure in immagini, è esso stesso una azione in corso. Posso aggiungere che è significativo che proprio a Marola si inizi questo percorso laboratoriale; proprio qui sul tracciato storico della Via Matildica del Volto Santo che è recentemente rientrata in un importante progetto di valorizzazione finanziato dalla regione Emilia Romagna con fondi europei POR FESR destinati per una quota significativa ai beni ambientali e al turismo dell’area MaB Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano. Un progetto che il Parco Nazionale e Comuni hanno condiviso e gestiranno insieme nei prossimi mesi e anni. Un segno anche della concretezza che vogliamo accompagnare alle idee e alla cultura che stiamo cercando di costruire: concretezza operativa”.
L'incontro è stato aperto dal sindaco di Carpineti Borghi che, in qualità di ospite nella splendida struttura del Seminario di Marola che avrebbe necessità di essere valorizzata ed utilizzata più ampiamente, ha salutato e introdotto i temi dell'incontro.
E' seguita la lettura del documento di base dal titolo "Prendersi cura dell'Appennino" elaborato da Elisa Attolini, Luciano Correggi, Fausto Giovanelli e Giovanni Teneggi.
Sono poi intervenuti Giovanni Teneggi per la Camera di commercio, Enrico Bini per l'Unione dei comuni e Fausto Giovanelli per il Parco per sottolineare la eccezionalità del momento che stiamo vivendo con l'inserimento in Aree Interne, col Mab Unesco, con i fondi assegnati al Gal in ambito Por/Fesr e quindi la necessità di sfruttarlo al meglio per imprimere una svolta alla capacità attrattiva del territorio Appennino reggiano.
Una decina di operatori turistici e portatori di interesse nel settore sono poi intervenuti per evidenziare le difficoltà, le peculiarità distintive e le necessità del settore: l'importanza di una promozione coordinata ed efficace evitando le parcellizzazioni e il "fai da te", la necessità di ridurre drasticamente le pastoie burocratiche e di dimensionare gli interventi alla concretezza delle singole situazioni, l'obbligo di essere sinceri e veritieri col cliente e di non vendere quel che non c'è, ma sapendo vendere il tanto che c'è. Non sono mancati i riferimenti critici al gap infrastrutturale del territorio per le strade e le comunicazioni informatiche.
Le conclusioni sono state tratte da Luciana Serri consigliera regionale in rappresentanza dell'assessora trattenuta da altri impegni, e da Enrico Bini che ha anticipato che presto si andrà ad almeno un altro incontro con operatori dell'agricoltura et similia per far emergere quanto sia importante la manutenzione del territorio per un turismo di qualità.
Lodevole iniziativa, mi pare però che siano i soliti relatori, con i soliti propositi, ma con le solite ricadute pratiche, cioè restano parole in attesa di fatti concreti.
(MA)
Se la politica non fosse mischiata con la gestione dei fondi sarebbe anche una bella cosa. Ma per esperienza saranno i “soliti” pochi ad avere contributi. Ci siamo passati poco tempo fa, avendo acquistato un immobile con attività annessa già nostra da anni. Tante chiacchiere e poca farina. Tempo perso in uffici e parole al vento. Noi viviamo i problemi della società, sentiamo la crisi nei periodi invernali quando le case si chiudono e la gente se ne va. Il Parco può aiutare, ma bisogna vivere le realtà per sapere come funziona un’attività nei nostri posti. Non si vive con due mesi di turismo estivo. Basta illudere la gente con fondi praticamente “irraggiungibili” da molti e solo per pochi. Saluti.
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