Una bella affluenza di cittadini al Parco Tegge all'ora di pranzo ha premiato il viaggio di Piero Fassino, invitato da Leana Pignedoli e dal segretario provinciale del Pd Andrea Costa, per raggiungere Felina e spiegare le ragioni del "sì" al referendum del 4 dicembre.
Il lavoro di Guido Tirelli segretario di zona del Pd e di Gian Luca Marconi responsabile del comitato "basta un sì" e di tanti altri responsabili e dirigenti della montagna ha fatto in modo che la sala del Parco Tegge fosse piena di cittadini, anche di quelli che dichiarano di essere favorevoli al "no".
Dopo una introduzione appassionata di Andrea Costa, Piero Fassino, con la consueta chiarezza di linguaggio, ha spiegato perchè è bene che la riforma costituzionale sia approvata in quanto, a differenza di quanto altri sostengono, non si tratta di questione aliena al benessere dei cittadini, ma anzi attiene fortemente alla possibilità di costruire un Paese migliore per tutti, per i figli e per i nipoti. Sarà un Paese dove sarà più facile legiferare e quindi tentare di risolvere i problemi nel momento in cui si manifestano e non mesi o anni dopo che hanno fatto i danni. Su questo e sugli altri temi che attengono al quesito referendario Fassino ha espresso la convinzione che questa riforma, seppure non perfetta, aiuterà comunque l'Italia ad uscire da una condizione di stagnazione che, per diverse ragioni e non ultima la difficoltà operativa delle massime istituzioni, si sta protraendo da troppo tempo. Ed ha aggiunto che, in una Europa che sta virando pericolosamente verso la destra anche estrema, un segnale positivo che venisse dal nostro Paese potrebbe ridare forza e voglia di contrastare estremismi pericolosi e populismi inconcludenti in una dimensione europea.
E' perciò necessario convincere tutti a votare, per dare un segnale di partecipazione, e possibilmente a votare "sì" per dare una speranza di rinascita al Paese.
Più che un resoconto mi pare un peana per il “sì”. Forse, visto lo schieramento delle forze dell’informazione in campo, non ce ne era bisogno.
(Luigi Bizzarri)
Nel video dove Marciani si racconta c’è un passaggio che mi ha colpito particolarmente: “…su questa montagna si è scritta la Costituzione, su ogni cippo, su ogni croce……”. Pur sapendo di finire nel retorico, in un romanticismo forse scadente, io mi tengo quei valori e voto “no”.
(mv)
Dalle foto pubblicate si vedono sempre le solite facce del Pci – Pds – Pd che hanno distrutto la nostra montagna e che vogliono questo “finto” cambiamento per non cambiare niente.
(Commento firmato)
L’amico Luigi Bizzarri se avesse partecipato alla iniziativa si sarebbe reso conto che il sottoscritto ha scritto solo quanto ha sentito in una iniziativa che era a favore del “sì”. L’articolo è assolutamente obiettivo o almeno nello scriverlo io ho cercato di esserlo.
(Pietro Ferrari)
La cosa tragica è che non solo l’Europa sta virando verso destra, ma anche il mio ex partito. Anzi, ha già virato.
(A.C.)
Guarda Pietro io non voglio insegnare niente a nessuno. Il mestiere lo conoscete benissimo, ad esempio il resoconto dell’assemblea pubblica sul marketing territoriale di qualche giorno fa pubblicato a lato a mio parere è perfetto. Riassume i toni dell’assemblea senza sottolineature, difese di ufficio, attacchi immotivati. Ad esempio, se avessi letto nel sottotitolo “una lucida e chiara analisi del signor Davide Caiti” avrei storto il naso perchè il giudizio travalicava chiaramente il resoconto. Tutto qui.
(Luigi Bizzarri)
Noto con piacere dalle foto che era pieno di gioventù, la prima volta che ho visto Fassino avrò avuto più o meno 8 anni, all’ennesimo comizio a cui venivo portato nel circolo del quartiere del Pci da mio padre, di cui faceva parte. Ricordo che provai delle sensazioni brutte conoscendo quella persona, di non sincerità; questo ricordo e i bambini non sbagliano mai. Detto questo, inviterei anche la redazione ad adottare dei toni più vicini alla realtà e meno schierati, 80 persone al Tegge con una media di 60 anni non mi pare un “pienone” ma una “partecipazione”. Per cortesia, siamo stanchi di essere mal informati.
(Massimiliano, Ca’ Bertacchi)
Grande Massimiliano, condivido in pieno, però chi scrive avrà una sua inclinazione… siamo in Emilia!
(Pinguez)
Da giovane democristiano politicamente impegnato gli amici più anziani mi dicevano di leggere l’Unità per essere informato su cosa pensavano gli avversari. Forse è per questo che il signor Massimiliano di Ca’ Bertacchi continua a leggere Redacon! Sorridiamo alla vita che continua!
(Pietro Ferrari)
Nessuno ha notato le similitudini tra il “piano di rinascita democratica” e le operazioni attuate dalla politica negli ultimi 20 anni, inclusa questa riforma costituzionale? Ovviamente sono solo coincidenze ma meritano un minimo di riflessione. Il piano di rinascita democratica (detto anche programma di rinascita nazionale o il piano) era una parte essenziale del programma piduista e consisteva in un assorbimento degli apparati democratici della società italiana dentro le spire di un autoritarismo legale che avrebbe avuto al suo centro l’informazione. Il piano è stato ritrovato e sequestrato nel 1982 in un doppio fondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia di Licio Gelli, maestro venerabile della loggia massonica P2, assieme al memorandum sulla situazione politica in Italia. Principali punti: la nascita di due partiti: “l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra Psi-Psdi-Pri-Liberali di sinistra e Dc di sinistra), e l’altra sulla destra (a cavallo fra Dc conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale).” Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media. Il piano prevedeva il controllo – tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate – di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all’epoca permesse solo a livello regionale); nonché l’abolizione del monopolio della Rai e la sua privatizzazione. L’abolizione del monopolio Rai era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo. Progetto bicamerale (come sarà attuato con l’istituzione della commissione parlamentare per le riforme costituzionali del 1997): “ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Cd e funzione economica al SR)”. Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali (punto I, IV e V degli obiettivi a medio e lungo termine – vedi infra). Riduzione del numero dei parlamentari. Abolizione delle Province. Abolizione della validità legale dei titoli di studio.
(Massimiliano Genitoni)
In risposta al signor Pietro Ferrari, qui non si tratta di avversari, si tratta di informazione onesta e io sono stanco in questo Paese di non riuscire mai ad essere informato correttamente e onestamente in modo da potermi fare un’opinione senza essere indottrinato come avviene sempre. La distorsione della realtà è cosa usuale in chi ci informa ma, ripeto, non è pratica onesta e responsabile nei confronti dei cittadini. Grazie.
(Massimiliano, Ca’ Bertacchi)
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Riteniamo con questo di considerare concluso il vostro confronto.
(red)