La moglie, svegliatasi alle 7,30 di ieri mattina, si era accorta che il marito (67enne) non era in casa. La donna ha così pensato che l’uomo potesse trovarsi a casa della vicina malata, alla quale lui spesso portava la legna, ma la vicina ha confermato di non averlo visto.
Al ritorno a casa, ha trovato un biglietto nella quale il marito le diceva di non cercarlo e di perdonarlo. Dopo aver notato che la macchina del marito era in garage, la donna ha subito avvisato le figlie, le quali sono andate a Casina intorno alle 9, per denunciare la scomparsa del padre. Subito i Carabinieri si sono mobilitati per le ricerche, aiutati dai Vigili del fuoco, dal Soccorso alpino e da tre unità cinofile. Le ricerche sono andate avanti, ma intorno alle 17, a causa della scarsa visibilità, non è stato possibile proseguire.
Fortunatamente mezz’ora dopo, una vicina tornando da lavoro si è accorta dell’uomo, che camminava in stato confusionale verso Cortogno. Sapendo che tutti lo stavano cercando, lo ha riportato a casa, avvisando la macchina dei soccorsi. Per festeggiare il lieto fine, la Pro loco ha organizzato al volo una mangiata di pastasciutta.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Bene, siamo tutti contenti per il bel finale e speriamo non gli venga ancora in mente di fare una cosa del genere, perchè possiamo immaginare l’enorme spesa in termini umani ed economici (pare siano stati usati anche un elicottero e un gruppo di sub venuti da fuori provincia) che questa operazione è costata a tutti noi.
(Alessandro)
Di tutta la vicenda evidenzia solo l’aspetto economico? Vorrà dire che se si perderà lei, per ottemperare alle sue volontà, ci si dovrà limitare al solo richiamo vocale? Mi auguro di no, ovviamente!
(Serb)
Ma che stress signor Alessandro, si parla sempre di soldi. Io penso che i soccorsi servano anche per questo. Anzi, farei i complimenti a tutti, a partire dai Vigili del fuoco al Soccorso alpino e a tutti i soccorritori che erano lì per cercare una persona e si parla di una persona, non di un pupazzo.
(Anna)
Buonasera signor Alessandro, le auguro di non trovarsi mai in difficoltà e di conservare la memoria a lungo. Giudichiamo sempre senza conoscere; anch’io non conosco il signore, ma comprendo le difficoltà di qualcuno che si trova non sempre in perfetta forma. Saluti.
(Commento firmato)
Spiacente deludervi ma io rimango della mia opinione, cercare una persona che si è allontanata da casa da qualche ora è un dovere, ma credo che prima di usare centinaia di persone e mezzi si debba un attimo aspettare. Infatti è stata una vicina che passava lungo la strada a ritrovare lo scomparso. Saluti e speriamo che nessuno si perda più.
(Alessandro)
Vorrei invitare il signor Alessandro a non insistere con questo tono su una vicenda di cui non conosce i particolari. Il 67enne di Casina, portato all’ospedale di Castelnovo Monti la sera del ritrovamento dove si trova tuttora ricoverato, non era “fuori casa da qualche ora”, ma dalle prime ore del mattino mancando ai servizi della collettività di cui era solito occuparsi generosamente. Ovviamente non vedendolo rientrare neppure per pranzo, i familiari si sono preoccupati ed hanno allertato i carabinieri di Casina. A quel punto, come accade in tutti i casi di persone disperse, è scattata la macchina del soccorso che, come da protocollo, muove carabinieri, vigili del fuoco e tutti i gruppi di volontariato, dal soccorso alpino alla protezione civile. Per caso è stato riconosciuto sulla strada da una vicina di casa alle 7 di sera, quando già faceva buio mentre da San Polo si recava a Casina. Se non l’avesse riconosciuto e portato a casa questa signora, Lei è in grado di dire dove avrebbe passato la notte il pensionato e quali conseguenze, completamente disorientato e in stato confusionario? Se fosse stato suo padre? Oggi siamo abituati ad uscire in modo pesante su tutto, senza riflettere. Andiamoci piano perchè rischiamo di offendere migliaia di volontari che si allenano per intervenire in qualsiasi emergenza. Loro non costano nulla e rappresentano, con le forze istituzionali, la sicurezza della nostra montagna.
(S.b.)
Sono un volontario attivo da più di 20 anni ma non ho intenzione di vantare il mio curriculum. Non ho offeso, nè avevo intenzione di offendere nessuno, soprattutto i volontari, ovviamente. Ho espresso un’opinione personale che molti condividono (non tutti scrivono su Redacon). Contento per il ritrovato e chiudo qui. Pensavo che fosse ancora lecito esprimere un’opinione.
(Alessandro)
* * *
Riteniamo vi siate chiariti e chiudiamo il confronto.
(red)